Catania: perquisizioni preventive per chi vuole contestare Salvini
A Catania sono state effettuate alcune perquisizioni a carico di
ragazzi e ragazze della rete “Mai con Salvini – Catania”.
Le forze dell’ordine sono intervenute cercando armi ed esplosivi, come perquisizione preventiva alla manifestazione che è stata lanciata a Catania per giorno 20 aprile, giorno in cui Matteo Salvini ha scelto di venire a Catania a fare il suo comizio elettorale.
Le forze dell’ordine sono intervenute cercando armi ed esplosivi, come perquisizione preventiva alla manifestazione che è stata lanciata a Catania per giorno 20 aprile, giorno in cui Matteo Salvini ha scelto di venire a Catania a fare il suo comizio elettorale.
E’ nelle città più odiate e disprezzate da Salvini che oggi il ducetto padano non può mettere piede.
È nel Sud Italia, nel quale oggi per un interesse elettorale cerca consenso, ma che ha insultato in passato, che è il personaggio nella scena politica verso il quale c'è più malcontento.
Per questo, per tutelare l’ordine pubblico, le forze dell’ordine e Noi Con Salvini, hanno scelto di spostare il comizio in un Hotel privato, lo Sheraton Hotel, al lungomare, così da evitare eventuali contestazioni in piazza pubblica.
È nel Sud Italia, nel quale oggi per un interesse elettorale cerca consenso, ma che ha insultato in passato, che è il personaggio nella scena politica verso il quale c'è più malcontento.
Per questo, per tutelare l’ordine pubblico, le forze dell’ordine e Noi Con Salvini, hanno scelto di spostare il comizio in un Hotel privato, lo Sheraton Hotel, al lungomare, così da evitare eventuali contestazioni in piazza pubblica.
Quello che si nasconde
dietro le “precauzioni” della Questura di Catania è invece la
consapevolezza che Matteo Salvini in questa città, ma come in tutto il
meridione, non è il benvenuto: la città intera non lo vuol e ha scelto
di respingerlo, e così lui è stato costretto a rintanarsi come un topo
in un hotel privato, pagando fior fior di soldi per potere parlare
davanti ai suoi forse cento scagnozzi, accorsi da tutta Italia per
riempirgli la sala.
Non contenti di ciò hanno scelto, con le perquisizioni all’alba nelle case, di reprimere ancora una volta ogni forma di opposizione: già da un paio di giorni ad Aci Castello, luogo nel quale avrebbe dovuto tenersi il comizio, chiunque fosse riconosciuto come oppositore di Salvini veniva fermato ed identificato dalle forze dell’ordine.
Non contenti di ciò hanno scelto, con le perquisizioni all’alba nelle case, di reprimere ancora una volta ogni forma di opposizione: già da un paio di giorni ad Aci Castello, luogo nel quale avrebbe dovuto tenersi il comizio, chiunque fosse riconosciuto come oppositore di Salvini veniva fermato ed identificato dalle forze dell’ordine.
Niente di nuovo stiamo
scoprendo, il decreto Minniti impone questo: controllo serrato e
preventivo, nessuno spazio ai contestatori.
Nessuna intimidazione però impedirà alla città tutta di opporsi alla presenza di questo parassita: una battaglia è già stata vinta, e su questo si deve festeggiare. Piazze e strade sono state sottratte a chi semina e predica odio ed è necessario dirlo a gran voce. L’opposizione popolare a questa presenza si è fatta sentire, e ha obbligato Salvini e la sua cricca a rintanarsi lontano dagli occhi di tutta la città. Nessuna piazza è concessa e sarà concessa a fascisti, razzisti e sessisti.
Nessuna intimidazione però impedirà alla città tutta di opporsi alla presenza di questo parassita: una battaglia è già stata vinta, e su questo si deve festeggiare. Piazze e strade sono state sottratte a chi semina e predica odio ed è necessario dirlo a gran voce. L’opposizione popolare a questa presenza si è fatta sentire, e ha obbligato Salvini e la sua cricca a rintanarsi lontano dagli occhi di tutta la città. Nessuna piazza è concessa e sarà concessa a fascisti, razzisti e sessisti.
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