Referendum Alitalia. Ora sono Cgil-Cisl-Uil-Ugl a minacciare i lavoratori
Lo
scandalo di Alitalia sono da un lato la proprietà (Etihad più soci
italiani, fondamentalmente banche), dall’altra dei sindacati che hanno
superato i confini della “complicità” chiesta a suo tempo dal ministro
berlusconiano Maurizio Sacconi, per approdare infine al ruolo di
“ufficio gestione del personale”.
Il
messaggio – scritto! – lanciato ai lavoratori, in vista del referendum,
è qualcosa di più che uno scandalo. E’ la lettera che ci si sarebbe
attesi dalla proprietà, quella che intima in genere “o accetti questa
minestra o ti butti dalla finestra”. Un vero esempio di come si spiegano
ai lavoratori le alternative sempre presenti in ogni trattativa che si
rispetti.
“Non c’è alternativa” (there is no alternative, Tina)
è il messaggio del neoliberismo, fin dai tempi di Margareth Thatcher.
E’ il messaggio dell’Unione Europea e della Troika, o quello di Trump ai
paesi che lui stesso decide di definire “canaglia”. E’ il messaggio dei
padroni, sempre uguale e sempre minaccioso.
E’ diventato il linguaggio di Cgil-Cisl-Uil-Ugl, evidentemente rimaste senza più “narrazioni” da ammannire ai lavoratori.
Lo
scandalo di Alitalia sono da un lato la proprietà (Etihad più soci
italiani, fondamentalmente banche), dall’altra dei sindacati che hanno
superato i confini della “complicità” chiesta a suo tempo dal ministro
berlusconiano Maurizio Sacconi, per approdare infine al ruolo di
“ufficio gestione del personale”.
Il messaggio – scritto! – lanciato ai lavoratori, in vista del referendum, è qualcosa di più che uno scandalo. E’ la lettera che ci si sarebbe attesi dalla proprietà, quella che intima in genere “o accetti questa minestra o ti butti dalla finestra”. Un vero esempio di come si spiegano ai lavoratori le alternative sempre presenti in ogni trattativa che si rispetti.
“Non c’è alternativa” (there is no alternative, Tina) è il messaggio del neoliberismo, fin dai tempi di Margareth Thatcher. E’ il messaggio dell’Unione Europea e della Troika, o quello di Trump ai paesi che lui stesso decide di definire “canaglia”. E’ il messaggio dei padroni, sempre uguale e sempre minaccioso.
E’ diventato il linguaggio di Cgil-Cisl-Uil-Ugl, evidentemente rimaste senza più “narrazioni” da ammannire ai lavoratori.
Il messaggio – scritto! – lanciato ai lavoratori, in vista del referendum, è qualcosa di più che uno scandalo. E’ la lettera che ci si sarebbe attesi dalla proprietà, quella che intima in genere “o accetti questa minestra o ti butti dalla finestra”. Un vero esempio di come si spiegano ai lavoratori le alternative sempre presenti in ogni trattativa che si rispetti.
“Non c’è alternativa” (there is no alternative, Tina) è il messaggio del neoliberismo, fin dai tempi di Margareth Thatcher. E’ il messaggio dell’Unione Europea e della Troika, o quello di Trump ai paesi che lui stesso decide di definire “canaglia”. E’ il messaggio dei padroni, sempre uguale e sempre minaccioso.
E’ diventato il linguaggio di Cgil-Cisl-Uil-Ugl, evidentemente rimaste senza più “narrazioni” da ammannire ai lavoratori.
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