mercoledì 5 novembre 2014

pc 5 novembre - Iniziativa a Genova per ricordare il partigiano Giacomo Buranello

Sabato 15 novembre  al centro civico buranello via buranello 1 Genova Sampierdarena

Ricordare la Resistenza a Genova significa ricordare tutti coloro che hanno combattuto contro il nazifascismo, militando nei vari raggruppamenti partigiani ed esprimendo così il rifiuto dei soprusi e delle violenze indiscriminate poste in atto da chi  aveva portato il paese alla rovina. Tra i tanti che hanno combattuto la barbarie fascista e hanno pagato con la vita la propria scelta, emerge il nome di un giovane comunista, che è tra i promotori delle formazioni armate clandestine in città: Giacomo Buranello. Ucciso dalle camicie nere per non aver voluto rivelare sotto tortura i nomi dei compagni, fu fucilato, ormai morto, all’alba del 3 marzo 1944 nel Forte di San Giuliano. Sono passati 70 anni esatti, ma nell’anniversario della sua uccisione nessun esponente della Genova ufficialmente antifascista si è preoccupato di ricordarlo né con conferenze né con articoli sui giornali e neppure con un semplice comunicato-stampa. Il perché è molto semplice: Giacomo Buranello non fu solo un eroico partigiano gappista, immolatosi come tanti altri nella nostra città ribelle. Egli fu qualcosa di più. I suoi scritti su come organizzare la lotta antifascista e su come devono strutturarsi i comunisti, con la centralizzazione della direzione politica e l’adesione stretta alla linea leninista portata avanti in URSS da Giuseppe Stalin, fanno di Buranello un personaggio scomodo per le attuali formazioni politiche sedicenti comuniste o ‘alternative’. La sua figura di militante intransigente, retto, tutto d’un pezzo, ideologicamente rigoroso, è la negazione totale dei mediocri politicanti borghesi e revisionisti di oggi, dunque non va presa ad esempio e va confinata nel dimenticatoio della storia. Noi invece, in quanto comunisti e marxisti-leninisti, sentiamo il dovere di ricordarlo e di far conoscere i suoi scritti, di ricordare le sue gesta eroiche e di elevarlo a simbolo di una città come Genova, medaglia d’oro della Resistenza. Anche se i tempi e la situazione sono oggi assai diversi da allora, egli rimane, in quanto combattente antifascista e rivoluzionario comunista, un esempio luminoso di coerenza morale e di rigore ideologico e politico, a cui i settori più combattivi delle nuove generazioni possono guardare per appropriarsi i suoi insegnamenti e ottenere sempre il meglio da sé stessi e dagli altri nella lotta per la democrazia e il socialismo.

Circolo Culturale Proletario di Genova
Via alla Stazione di Rivarolo 10 R, Genova-Rivarolo
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