(DALL'INTERVISTA SU IL MANIFESTO) -
Il
governo accetterà di far emendare il jobs act alla camera? «In
teoria sì, in pratica i tempi sono strettissimi. Il primo gennaio la
legge, con le sue scelte forti, deve partire». Parla il
sottosegretario Delrio. «È una vera riforma
socialdemocratica...
Sottosegretario Delrio, aprite uno spazio di mediazione sul Jobs act?
«La mediazione è sempre un esercizio utile quando non compromette il risultato. Noi abbiamo la necessità di partire con la riforma del mercato del lavoro all'inizio dell'anno. Quindi bisogna correre moltissimo... di corsa i primi decreti, per esempio quelli che accompagnano la facilitazione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti». Su cosa siete disponibili a mediare? Inserirete nella legge delega l'ordine del giorno del Pd sui licenziamenti disciplinari?
«In queste ore c'è un dibattito in Commissione, l'eventuale spazio di mediazione, se ci sarà, sarà oggetto di quella discussione. Per noi il quadro della legge è già molto soddisfacente... investiamo sul superamento della precarietà anarchica che ha dominato il mercato del lavoro fin qui...».Ma precarietà è anche precarizzare il lavoro stabile, indebolendo le tutele.
«So che questo passaggio sull'art.18 preoccupa molto. Questa riforma, vista complessivamente, aumenta le tutele e i diritti. Il reintegro resta per i licenziamenti per discriminazione e per quelli disciplinari illegittimi, tipizzato in maniera forte... Oggi non togliamo tutele ma diamo certezze alle imprese sui costi che dovranno sopportare... Gli imprenditori... avranno più certezze di non passare mesi da un giudice all'altro».
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