Il 19 novembre inizierà il terzo
grado del processo Eternit, uno dei più grandi processi ai padroni assassini, un
processo-simbolo di tutte le lotte contro le stragi sul lavoro.
Si mobiliteranno delegazioni da
tutto il mondo per partecipare al processo e l'attenzione perciò sarà a livello
internazionale.
Le mobilitazioni di lavoratori e
delle popolazioni durante i processi sono stati decisivi per i verdetti di
condanna, a dimostrazione che i Tribunali dei padroni non devono essere isolati
dalla lotta di classe se si vuole combattere questa guerra "incivile" contro gli
operai e le popolazioni inquinate dal mostro capitalista che distrugge, uccide e
mette a rischio la vita in nome solo del profitto di pochi e fare avanzare,
invece, la superiore civiltà dei lavoratori e delle popolazioni che lottano a
difesa della vita, per un reale e radicale cambiamento sociale.
Noi vogliamo che vengano confermate
le sentenze di condanna per i crimini dei padroni dell'amianto dell'Eternit e ci
uniamo alle associazioni casalesi e a quelle internazionali così come agli
operai dell'Isochimica di Avellino, dell'Ilva di Taranto, dell' Olivetti di
Ivrea, del Petrolchimico Ravenna e alle tante altre realtà che hanno portato i
padroni dell'amianto in Tribunale e che si apprestano a
farlo.
Ma questo dell'Eternit è anche un
processo-simbolo per tutte le stragi commesse in nome del profitto per cui è
sempre più necessario avanzare nell'unità e nella lotta, perchè si muore ancora
sul lavoro e la crisi, i provvedimenti governativi tutti a favore dei padroni,
la precarietà dilagante dei rapporti di lavoro, non fanno altro che peggiorare
la condizione dei lavoratori nei luoghi di lavoro e mettere ulteriormente a
rischio la vita delle popolazioni.
Per questo la Rete Nazionale per la
sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori fa appello alla massima
mobilitazione in tutte le città in occasione del processo e alla partecipazione
al Presidio a Roma davanti alla Cassazione in piazza Cavour alle ore 8.30 e alla
conferenza stampa per la mattina del 20.
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA
SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E TERRITORI
bastamortesullavoro@gmail.com
da Il Monferrato
Processo Eternit: riunione operativa in previsione della Cassazione
Casale Monferrato | 25/10/2014 — Riunione degli avvocati che rappresentano le parti offese nel Processo Eternit - mercoledì scorso a Torino - in vista dell’ormai imminente pronunciamento della Corte di Cassazione, che metterà un punto fermo su quello che è stato definito “il processo del secolo” e che riguarda l’enorme strage causata dalla lavorazione dell’amianto (nota peraltro solo in minima parte).
Una vertenza - quella che si è celebrata a Torino - che ha avuto una eco mondiale e ha definitivamente messo alla luce l’orrore della speculazione globale realizzata dall’industria criminale dell’asbesto, ma al tempo stesso, le aberrazioni di un sistema di sviluppo che troppo spesso (e ancora oggi!) subordina al guadagno economico la sicurezza e il diritto alla vita.
Intanto l’AFEVA sta organizzando la trasferta a Roma in vista della sentenza della Cassazione per cui la Corte ha fissato tre udienze: il 19, il 24 e il 28 novembre, anche in ragione del grande numero di parti civili coinvolte nel procedimento, e che hanno titolo di inserirsi nel dibattimento. Per favorire una rapida conclusione gli avvocati delle vittime hanno tuttavia concordato - proprio mercoledì a Torino - comunque di limitare il numero degli interventi.
E per esprimere l’attesa per la sentenza della Cassazione ci sarà a Roma una nutrita delegazione di esponenti delle associazioni che in tutto il mondo lottano da decenni ormai contro l’amianto. Da Casale partirà un pullman con 52 persone, oltre ad altre che utilizzeranno il treno o la macchina. In tutto si prevede una settantina di persone - spiega Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto - a cui si aggiungeranno anche 35 stranieri (sono una decina le delegazioni provenienti da tutto il mondo). Gruppi di manifestanti di altre associazioni e delegazioni giungeranno poi a Roma autonomamente.
«Il 19 novembre a Roma ci saranno anche alcuni magistrati brasiliani che si occupano della cause civili riguardanti l’amianto. In Brasile infatti - spiega Pesce - è stata creata una Procura che agisce in modo coordinato nell’intero Paese dove, da un lato utilizzano l’amianto e dell’altro si svolge una azione di sorveglianza per tutelare e garantire diritti. Da noi invece purtroppo - per quanto riguarda i risarcimenti siamo abbandonati a noi stessi...», aggiunge amaramente Pesce.
Il coordinatore del pool dei Procuratori dei vari Stati brasiliani insieme e tre magistrati e alla leader della lotta dell’Americana Latina Fernanda Giannasi, da sempre vicina all’associazione italiana, avrà incontro con il pm Raffaele Guariniello il 20 novembre. Il pronunciamento della Suprema Corte peraltro dovrebbe anche aprire la strada, su basi più certe, all’Eternit-Bis che prenderà in esame i casi singoli di malattia e morte causati dall’Eternit, anziché - come avvenuto nel primo processo - il disastro ambientale doloso procurato dalla lavorazione dell’amianto. Alle 10 del 20 novembre - a Roma - è inoltre prevista una conferenza stampa nazionale dei sindacati per fare il punto sulla situazione, mentre il 21 si svolgerà a Casale un incontro internazionale.
da Il Monferrato
Processo Eternit: riunione operativa in previsione della Cassazione
Casale Monferrato | 25/10/2014 — Riunione degli avvocati che rappresentano le parti offese nel Processo Eternit - mercoledì scorso a Torino - in vista dell’ormai imminente pronunciamento della Corte di Cassazione, che metterà un punto fermo su quello che è stato definito “il processo del secolo” e che riguarda l’enorme strage causata dalla lavorazione dell’amianto (nota peraltro solo in minima parte).
Una vertenza - quella che si è celebrata a Torino - che ha avuto una eco mondiale e ha definitivamente messo alla luce l’orrore della speculazione globale realizzata dall’industria criminale dell’asbesto, ma al tempo stesso, le aberrazioni di un sistema di sviluppo che troppo spesso (e ancora oggi!) subordina al guadagno economico la sicurezza e il diritto alla vita.
Intanto l’AFEVA sta organizzando la trasferta a Roma in vista della sentenza della Cassazione per cui la Corte ha fissato tre udienze: il 19, il 24 e il 28 novembre, anche in ragione del grande numero di parti civili coinvolte nel procedimento, e che hanno titolo di inserirsi nel dibattimento. Per favorire una rapida conclusione gli avvocati delle vittime hanno tuttavia concordato - proprio mercoledì a Torino - comunque di limitare il numero degli interventi.
E per esprimere l’attesa per la sentenza della Cassazione ci sarà a Roma una nutrita delegazione di esponenti delle associazioni che in tutto il mondo lottano da decenni ormai contro l’amianto. Da Casale partirà un pullman con 52 persone, oltre ad altre che utilizzeranno il treno o la macchina. In tutto si prevede una settantina di persone - spiega Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto - a cui si aggiungeranno anche 35 stranieri (sono una decina le delegazioni provenienti da tutto il mondo). Gruppi di manifestanti di altre associazioni e delegazioni giungeranno poi a Roma autonomamente.
«Il 19 novembre a Roma ci saranno anche alcuni magistrati brasiliani che si occupano della cause civili riguardanti l’amianto. In Brasile infatti - spiega Pesce - è stata creata una Procura che agisce in modo coordinato nell’intero Paese dove, da un lato utilizzano l’amianto e dell’altro si svolge una azione di sorveglianza per tutelare e garantire diritti. Da noi invece purtroppo - per quanto riguarda i risarcimenti siamo abbandonati a noi stessi...», aggiunge amaramente Pesce.
Il coordinatore del pool dei Procuratori dei vari Stati brasiliani insieme e tre magistrati e alla leader della lotta dell’Americana Latina Fernanda Giannasi, da sempre vicina all’associazione italiana, avrà incontro con il pm Raffaele Guariniello il 20 novembre. Il pronunciamento della Suprema Corte peraltro dovrebbe anche aprire la strada, su basi più certe, all’Eternit-Bis che prenderà in esame i casi singoli di malattia e morte causati dall’Eternit, anziché - come avvenuto nel primo processo - il disastro ambientale doloso procurato dalla lavorazione dell’amianto. Alle 10 del 20 novembre - a Roma - è inoltre prevista una conferenza stampa nazionale dei sindacati per fare il punto sulla situazione, mentre il 21 si svolgerà a Casale un incontro internazionale.
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