giovedì 2 ottobre 2014

pc 2 ottobre - Contro la stampa borghese che sostiene le menzogne naziste, in Ucraina stragi e torture!

Donetsk, strage in una scuola. Alcune prigioniere raccontano le torture



Donetsk, strage in una scuola. Alcune prigioniere raccontano le torture 

Avrebbe dovuto – come scrive ‘La Repubblica’, il quotidiano italiano che più ama e celebra i nazisti ucraini del Battaglione Azov – essere un giorno di festa per la riapertura delle scuole, ritardata di quasi un mese proprio a causa dell’assedio militare di Kiev contro le popolazioni dell’Ucraina Orientale.
Ma oggi a Donetsk è un giorno di lutto e di dolore. Questa mattina infatti, nonostante il cessate il fuoco teoricamente in vigore dal 5 settembre scorso, due colpi di mortaio sparati dall’artiglieria governativa hanno centrato una scuola alementare nel quartiere di Kievski, che per sua sfortuna sorge a soli 4 km dall’aeroporto della città teatro da settimane di intensi scontri a fuoco e sembra da poche ore finito sotto il controllo delle milizie delle Repubbliche Popolari. 
Finora le autorità locali hanno riferito di 10 morti; quattro sono stati uccisi e altri 10 sono stati feriti da un proiettile caduto nel cortile della scuola, mentre altre sei vittime sono morte sul colpo quando un altro colpo di mortaio ha centrato un taxi collettivo in una strada vicina, distruggendo completamente il mezzo. Per ora non è chiara l’identità delle vittime del fuoco dell’esercito di Kiev, i media parlano sicuramente di un genitore e di un insegnante. Alcuni dei feriti sarebbero in gravi condizioni.

Intanto gli insorti denunciano i crimini e i trucchi della controparte.
Domenica scorsa un’automobile con a bordo alcuni esponenti del governo ribelle che si recavano bandiera bianca ben in vista verso l’aeroporto di Donetsk per parlamentare con i governativi è stata incredibilmente accolta a colpi di mitra e un miliziano è rimasto ucciso. Inoltre il governo di Kiev non sta ottemperando agli accordi raggiunti a Minsk in tema di scambio di prigionieri, ritardando la liberazione dei miliziani catturati e soprattutto spacciando per combattenti dei civili arrestati o trattenuti negli ultimi mesi.
Tra questi c’è anche la giornalista crimeana Anna Mokhova che, finalmente liberata il 22 settembre, ha raccontato di esser stata torturata, picchiata durante un interrogatorio, molestata sessualmente e minacciata di fucilazione da parte dei suoi carcerieri ucraini, gli agenti della Sbu (Servizi di Sicurezza).
Racconti simili da parte di Inga Avdeeva, una ragazza 24enne di Odessa, anche lei una civile recentemente liberata nel corso di uno scambio di prigionieri che teoricamente dovrebbe riguardare solo combattenti. Catturata dai Servizi di Sicurezza Ucraini (SBU) lo scorso 25 giugno, la ragazza è stata accusata di terrorismo solo perché sul suo profilo di "VKontakte" (un social network in uso nei paesi dell’ex Urss) comparivano slogan a favore della Novorossiya. Inga Avdeeva ha raccontato che, nonostante fosse incinta, è stata più volte torturata e picchiata, costretta a dormire con la luce accesa 24 ore su 24, e alla fine ha perso il bambino....

(da contropiano)

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