Il tribunale del
riesame di Caltanissetta ha annullato, a fine settembre, 15 provvedimenti di divieto di
dimora emanati dal tribunale di Gela nel mese di Luglio scorso contro
diversi attivisti e militanti del movimento No Muos, tra cui il
Coordinatore Provinciale dello Slai Cobas per il s.c. di Palermo e
militante politico del Circolo di Proletari Comunisti.
Questo annullamento avvalora il
fatto che si è trattato di provvedimenti repressivi mirati e
tempestivi, che si sono aggiunti alle tante denunce, perquisizioni,
fogli di via..., provvedimenti con cui lo Stato borghese al potere,
all’interno del moderno fascismo che avanza, ha voluto attaccare
nuovamente e preventivamente tutto il movimento di lotta No Muos, in
prossimità della manifestazione a Niscemi del 9 agosto, ad un anno
dalla grande invasione della base USA da parte di migliaia di
manifestanti.
Chiaro era l'obiettivo
intimidatorio di questo Stato sempre più di polizia che però nel
corteo del 9 agosto ha trovato una nuova forte risposta di lotta
contro! rimandandolo al mittente: la giusta rabbia popolare infatti
non è stata fermata e in particolare durante il corteo questi
provvedimenti di divieto sono stati bruciati, strappati, fatti a
pezzi contro le reti di recinzione della base, noi gridammo trovando
la solidarietà di diversi manifestanti: “i divieti di dimora da
questa società li daremo a voi governi della guerra imperialista con
tutti i suoi strumenti di morte, e a tutti i vostri servi in divisa”, ha trovato la giusta protesta e ribellione che ancora una volta si è riversata più che
legittimamente nel territorio occupato illegittimamente dagli
Yankee con il servile beneplacito del governo italiano, dimostrando chiaramente che non è servito isolare
alcuni “violenti
e sobillatori pericolosi... che possano porre a repentaglio l'incolumità di numerosi altri soggetti..."
LA REPRESSIONE NON SPEGNE MA ALIMENTA LA RIBELLIONE GIUSTA E NECESSARIA!
LA REPRESSIONE NON SPEGNE MA ALIMENTA LA RIBELLIONE GIUSTA E NECESSARIA!
Sotto stralci del ricorso presentato dall'Avv.to Tuzzolino di Palermo e il provvedimento di annullamento del tribunale di Caltanissetta
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ECC.MO
TRIBUNALE DEL RIESAME
PRESSO
IL TRIBUNALE DI CALTANISSETTA
Il sottoscritto avv.
Marcello Tuzzolino del Foro di Palermo, difensore di fiducia del sig. SCIORTINO
ROSARIO,
PREMESSO
che il sig.
SCIORTINO ROSARIO è indagato del delitto p.p. dagli artt. 110, 336
e 339 c.p. e dagli art. 110, 337 e 339 c.p. nel proc. pen. sopra
indicato;
che in data 16/07/14
nei confronti del sig. SCIORTINO ROSARIO è stata emessa l’ordinanza
di applicazione di misura cautelare sopra indicata;
propone richiesta di
riesame avverso detta ordinanza per le seguenti ragioni: ... solo a quelle stesse menti malate, a quegli stessi psicopatici poteva
venire l’idea di consentire l’installazione a Motta
S. Anastasia (CT) di una stazione di
telecomunicazioni Usa, a Caltagirone
(CT) di una ulteriore stazione di telecomunicazioni Usa, a Marina
di Marza (RG) di un’altra stazione di
telecomunicazioni Usa, a Monte Lauro
(SR) ancora di una stazione di telecomunicazioni Usa, a Centuripe
(EN) di un’altra stazione di telecomunicazioni Usa, a Niscemi
(CL) di una Base del NavComTelSta (comunicazione Us Navy), sull’Isola
di Pantelleria (TP) di un Centro
telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato, sull’Isola
di Lampedusa (AG) di una Base della Guardia
costiera Usa (Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa) e oggi,
addirittura, sempre a Niscemi
(CL), una delle quattro stazioni di terra, dotata
di tre grandi
parabole del
diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri,
che, unitamente a cinque satelliti geostazionari, costituisce il
M.U.O.S. (Mobile User
Objective System), un sistema di telecomunicazioni satellitare della
Marina Militare statunitense, che sarà
utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari
statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei
senza pilota, già
presenti a Sigonella
CT)1,
principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale,
supporto logistico della Sesta flotta (circa 3.400 tra militari e
civili americani). En
passant, va
segnalato come della famiglia dei droni faccia parte il Predator,
tristemente noto per la sua capacità di dispensare morte dal cielo,
grazie alla possibilità di viaggiare con un carico di bombe. In
sostanza, si vorrebbe trasformare la Sicilia da terra delle arance a
terra delle bombe, da terra della vita a terra della morte.
Posto,
infine, che uno studio commissionato dal Comune di Niscemi ha
affermato che per un principio di salvaguardia della salute della
popolazione e dell’ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna
installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici
(M.U.O.S.) presso la stazione N.R.T.F. (Naval Radio Transmitter
Facility) di Niscemi, e anzi occorrerebbe approfondire lo studio
delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione,
secondo la procedura di “riduzione a conformità” prevista dalla
legislazione italiana in vigore e che alle emissioni del sistema
M.U.O.S. sono associati rischi di gravi incidenti e di danni per la
salute della popolazione e per l’ambiente, che andrebbero
attentamente valutati, e che ne impediscono la realizzazione alla
distanza di appena qualche chilometro da aree densamente abitate,
come quella della cittadina di Niscemi (Analisi dei rischi MUOS; Dr.
Prof. Massimo Zucchetti e Dott. Massimo Careddu, Politecnico di
Torino)2.
Tutto ciò premesso,
va da se che quei duemila manifestanti, che il 9 agosto 2013 si
sarebbero recati a Niscemi per protestare contro la realizzazione
della stazione di terra del sistema di telecomunicazioni satellitare
della Marina Militare statunitense, meglio noto come M.U.O.S.,
dovrebbero essere correttamente individuati come dei PATRIOTI, e da
questo punto di vista lo scrivente si onora di essere il difensore di
uno di essi...
1
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/29/news/hangar_segreto_sigonella_droni_usa-90269461/
2
http://staff.polito.it/massimo.zucchetti/RelazionRischiAssociatiRealizzazioneMUOS1.pdf
...Certo è che, dopo i
fatti di Bolzaneto e della Diaz, nulla potrà tornare come prima, il
rapporto di fiducia tra il cittadino e la cosiddetta Polizia Politica
è venuto irrimediabilmente meno, le brutali violenze, i tentativi
di introduzione di false prove a carico dei manifestanti (inermi
ragazzi, nel caso di specie) sono stati processualmente accertati, e
non formano più oggetto di discussione. E tuttavia, nel caso che ci
occupa, pur non volendo entrare nel merito, non può non rilevarsi la
presenza a Niscemi, il 9 agosto 2013, di agenti della DIGOS delle
Questure di Palermo, Messina e Catania, di Forze di Polizia in tenuta
antisommossa, e comunque di “un corposo
servizio d’ordine” (elementi questi
ricavati dal testo dell’ordinanza in esame e dai numerosi filmati
rinvenibili su Youtube...
Tutto ciò premesso,
le accuse mosse al sig. Rosario Sciortino sono prive di alcun
riscontro probatorio, anche quello minimo consentito per
l’applicazione delle misure cautelari: il sig. Rosario Sciortino è
indagato ed è stato sottoposto a misura cautelare sol perchè ha
partecipato, con una bandiera in mano, alla manifestazione tenutasi a
Niscemi il 9 agosto 2013.
In sostanza, il sig.
Rosario Sciortino, che - attingendo alle veline sbagliate –
potrebbe apparire un facinoroso nullafacente, è in realtà il
Coordinatore Provinciale dello Slai Cobas per il sindacato di classe
di Palermo, oltre che un onesto lavoratore, un cittadino che ha a
cuore le sorti della sua Sicilia, un uomo che pur svolgendo da 30
anni attività sindacale VERA non ha mai riportato condanne penali; e
proprio in tale veste di Coordinatore Provinciale era presente a
Niscemi il 9 agosto 2013 (ovviamente a volto scoperto, anche se
“armato” di una bandiera), era lì per manifestare, insieme a
tanti altri uomini e donne, a giovani e meno giovani, contro l’ultimo
atto di una corposa militarizzazione della Sicilia da parte di uno
Stato straniero (che, poi sarebbe la realizzazione, in chiave
moderna, del sogno di Salvatore Giuliano, che nel ’47 chiedeva a
Truman di fare della Sicilia la 49ma stelletta della bandiera
Americana)...
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