sabato 4 ottobre 2014

pc 4 ottobre - No Muos: annullamento del divieto di dimora a Niscemi per 15 militanti e attivisti, tra cui il Coordinatore dello Slai Cobas s.c. di Palermo e militante di Proletari Comunisti

Il tribunale del riesame di Caltanissetta ha annullato, a fine settembre, 15 provvedimenti di divieto di dimora emanati dal tribunale di Gela nel mese di Luglio scorso contro diversi attivisti e militanti del movimento No Muos, tra cui il Coordinatore Provinciale dello Slai Cobas per il s.c. di Palermo e militante politico del Circolo di Proletari Comunisti.

Questo annullamento avvalora il fatto che si è trattato di provvedimenti repressivi mirati e tempestivi, che si sono aggiunti alle tante denunce, perquisizioni, fogli di via..., provvedimenti con cui lo Stato borghese al potere, all’interno del moderno fascismo che avanza, ha voluto attaccare nuovamente e preventivamente tutto il movimento di lotta No Muos, in prossimità della manifestazione a Niscemi del 9 agosto, ad un anno dalla grande invasione della base USA da parte di migliaia di manifestanti.

Chiaro era l'obiettivo intimidatorio di questo Stato sempre più di polizia che però nel corteo del 9 agosto ha trovato una nuova forte risposta di lotta contro! rimandandolo al mittente: la giusta rabbia popolare infatti non è stata fermata e in particolare durante il corteo questi provvedimenti di divieto sono stati bruciati, strappati, fatti a pezzi contro le reti di recinzione della base, noi gridammo trovando la solidarietà di diversi manifestanti: “i divieti di dimora da questa società li daremo a voi governi della guerra imperialista con tutti i suoi strumenti di morte, e a tutti i vostri servi in divisa”, ha trovato la giusta protesta e ribellione che ancora una volta si è riversata più che legittimamente nel territorio occupato illegittimamente dagli Yankee con il servile beneplacito del governo italiano, dimostrando chiaramente che non è servito isolare alcuni “violenti e sobillatori pericolosi... che possano porre a repentaglio l'incolumità di numerosi altri soggetti..."

LA REPRESSIONE NON SPEGNE MA ALIMENTA LA RIBELLIONE GIUSTA E NECESSARIA!


Sotto stralci del ricorso presentato dall'Avv.to Tuzzolino di Palermo e il provvedimento di annullamento del tribunale di Caltanissetta


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ECC.MO TRIBUNALE DEL RIESAME
PRESSO IL TRIBUNALE DI CALTANISSETTA


Il sottoscritto avv. Marcello Tuzzolino del Foro di Palermo, difensore di fiducia del sig. SCIORTINO ROSARIO,

PREMESSO

che il sig. SCIORTINO ROSARIO è indagato del delitto p.p. dagli artt. 110, 336 e 339 c.p. e dagli art. 110, 337 e 339 c.p. nel proc. pen. sopra indicato;
che in data 16/07/14 nei confronti del sig. SCIORTINO ROSARIO è stata emessa l’ordinanza di applicazione di misura cautelare sopra indicata;

propone richiesta di riesame avverso detta ordinanza per le seguenti ragioni: ... solo a quelle stesse menti malate, a quegli stessi psicopatici poteva venire l’idea di consentire l’installazione a Motta S. Anastasia (CT) di una stazione di telecomunicazioni Usa, a Caltagirone (CT) di una ulteriore stazione di telecomunicazioni Usa, a Marina di Marza (RG) di un’altra stazione di telecomunicazioni Usa, a Monte Lauro (SR) ancora di una stazione di telecomunicazioni Usa, a Centuripe (EN) di un’altra stazione di telecomunicazioni Usa, a Niscemi (CL) di una Base del NavComTelSta (comunicazione Us Navy), sull’Isola di Pantelleria (TP) di un Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato, sull’Isola di Lampedusa (AG) di una Base della Guardia costiera Usa (Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa) e oggi, addirittura, sempre a Niscemi (CL), una delle quattro stazioni di terra, dotata di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri, che, unitamente a cinque satelliti geostazionari, costituisce il M.U.O.S. (Mobile User Objective System), un sistema di telecomunicazioni satellitare della Marina Militare statunitense, che sarà utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota, già presenti a Sigonella CT)1, principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta (circa 3.400 tra militari e civili americani). En passant, va segnalato come della famiglia dei droni faccia parte il Predator, tristemente noto per la sua capacità di dispensare morte dal cielo, grazie alla possibilità di viaggiare con un carico di bombe. In sostanza, si vorrebbe trasformare la Sicilia da terra delle arance a terra delle bombe, da terra della vita a terra della morte.
Posto, infine, che uno studio commissionato dal Comune di Niscemi ha affermato che per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici (M.U.O.S.) presso la stazione N.R.T.F. (Naval Radio Transmitter Facility) di Niscemi, e anzi occorrerebbe approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione, secondo la procedura di “riduzione a conformità” prevista dalla legislazione italiana in vigore e che alle emissioni del sistema M.U.O.S. sono associati rischi di gravi incidenti e di danni per la salute della popolazione e per l’ambiente, che andrebbero attentamente valutati, e che ne impediscono la realizzazione alla distanza di appena qualche chilometro da aree densamente abitate, come quella della cittadina di Niscemi (Analisi dei rischi MUOS; Dr. Prof. Massimo Zucchetti e Dott. Massimo Careddu, Politecnico di Torino)2.
Tutto ciò premesso, va da se che quei duemila manifestanti, che il 9 agosto 2013 si sarebbero recati a Niscemi per protestare contro la realizzazione della stazione di terra del sistema di telecomunicazioni satellitare della Marina Militare statunitense, meglio noto come M.U.O.S., dovrebbero essere correttamente individuati come dei PATRIOTI, e da questo punto di vista lo scrivente si onora di essere il difensore di uno di essi...
1 http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/29/news/hangar_segreto_sigonella_droni_usa-90269461/
2 http://staff.polito.it/massimo.zucchetti/RelazionRischiAssociatiRealizzazioneMUOS1.pdf

...Certo è che, dopo i fatti di Bolzaneto e della Diaz, nulla potrà tornare come prima, il rapporto di fiducia tra il cittadino e la cosiddetta Polizia Politica è venuto irrimediabilmente meno, le brutali violenze, i tentativi di introduzione di false prove a carico dei manifestanti (inermi ragazzi, nel caso di specie) sono stati processualmente accertati, e non formano più oggetto di discussione. E tuttavia, nel caso che ci occupa, pur non volendo entrare nel merito, non può non rilevarsi la presenza a Niscemi, il 9 agosto 2013, di agenti della DIGOS delle Questure di Palermo, Messina e Catania, di Forze di Polizia in tenuta antisommossa, e comunque di “un corposo servizio d’ordine” (elementi questi ricavati dal testo dell’ordinanza in esame e dai numerosi filmati rinvenibili su Youtube...
Tutto ciò premesso, le accuse mosse al sig. Rosario Sciortino sono prive di alcun riscontro probatorio, anche quello minimo consentito per l’applicazione delle misure cautelari: il sig. Rosario Sciortino è indagato ed è stato sottoposto a misura cautelare sol perchè ha partecipato, con una bandiera in mano, alla manifestazione tenutasi a Niscemi il 9 agosto 2013.
In sostanza, il sig. Rosario Sciortino, che - attingendo alle veline sbagliate – potrebbe apparire un facinoroso nullafacente, è in realtà il Coordinatore Provinciale dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Palermo, oltre che un onesto lavoratore, un cittadino che ha a cuore le sorti della sua Sicilia, un uomo che pur svolgendo da 30 anni attività sindacale VERA non ha mai riportato condanne penali; e proprio in tale veste di Coordinatore Provinciale era presente a Niscemi il 9 agosto 2013 (ovviamente a volto scoperto, anche se “armato” di una bandiera), era lì per manifestare, insieme a tanti altri uomini e donne, a giovani e meno giovani, contro l’ultimo atto di una corposa militarizzazione della Sicilia da parte di uno Stato straniero (che, poi sarebbe la realizzazione, in chiave moderna, del sogno di Salvatore Giuliano, che nel ’47 chiedeva a Truman di fare della Sicilia la 49ma stelletta della bandiera Americana)...

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