martedì 30 settembre 2014

pc 30 settembre - la strage quotidiana di operai e operai immigrati sui posti di lavoro nelle cifre dell'osservatorio di Bologna


Report morti sul lavoro nei primi 10 mesi del 2014 1 gennaio - 30 settembre


Nei primi 10 del 2014  sono morti sui luoghi di lavoro 496 lavoratori e oltre mille sei si aggiungono i morti sulle strade e in itinere, tutti documentati in appositi file. L'aumento dei morti sui luoghi di lavoro
rispetto al 30 settembre del 2013 è del 7,8% e rispetto al 30 settembre del 2008 è del 5,9% E questo nonostante in questo periodo si si sono persi  milioni posti di lavoro. La cosa che sgomenta di più è che parlano sempre di cali incredibili tutti gli anni, mentre non è affatto vero, se si prendono  in considerazione tutte le morti sul lavoro che ricordiamo ancora una volta  non sono solo quelle monitorate dal'INAIL istituto dello Stato che registra  solo i propri assicurati, e in tantissimi non lo sono. Praticamente
nonostante l'opinione pubblica pensi il contrario a causa della propaganda, anche governativa di chi si è succeduto nel corso di questi anni, i morti  sul lavoro non sono mai calati. Sono calati i morti tra gli assicurati
INAIL, ma sono aumentati in modo esponenziale tra i precari, le partite IVA individuali e in nero. Praticamente in quelle categorie che non protette dall'articolo 18 che questo governo di destra sta cercando di eliminare. In questo momento l'agricoltura con il  38%% del totale ha un picco incredibile delle morti. In questo comparto il 69% sono morti in un modo drammatico: schiacciati dal trattore che guidavano.
In edilizia i morti sui luoghi di lavoro sono il 19,8% sul totale, con le solite cadute dall'alto che provocano tantissime morti in edilizia. Nell'industria il 9,9%, il 7, % nell'autotrasporto. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d'età, a parte l'agricoltura, dove le vittime hanno un'età mediamente più alta. Gli stranieri morti sui
luoghi di lavoro sono il 9,9% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi con oltre il 40 % delle morti sui luoghi di lavoro tra gli tranieri. Le altre morti sono da ricercarsi nelle diverse attività,
principalmente nel terziario.
MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati
se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere)
Valle d'Aosta (1 morto) Aosta 1,Piemonte (40 morti) Torino 16, Alessandria
8, Asti 2, Biella 0, Cuneo 10, Novara 3, Verbano-Cusio-Ossola 1, Vercelli.
Liguria (8 morti)Genova 5, Imperia 0, La Spezia 1, Savona 1.Lombardia (52
morti) Milano 6, Bergamo 5, Brescia 8, Como 0, Cremona 6, Lecco 0, Lodi 2,
Mantova 8, Monza 2, Brianza 1, Pavia 8, Sondrio 2, Varese 4.Trentino-Alto
Adige (17 morti)Trento 5, Bolzano 12,Veneto (47 morti)Venezia 9, Belluno 4,
Padova? 3, Rovigo 4, Treviso 5, Verona 12, Vicenza 7. Friuli-Venezia Giulia
(6 morti) Trieste 1, Gorizia 0, Pordenone 2, Udine 3. Emilia-Romagna (43
morti)Bologna 4. Forlì-Cesena 6, Ferrara 6, Modena 5, Parma 7, Piacenza 4,
Ravenna 8, Reggio Emilia 2, Rimini 1.Toscana (22 morti) Firenze 2, Arezzo 7,
Grosseto 1, Livorno 1, Lucca 2, Massa Carrara 1, Pisa? 6, Pistoia 1, Prato
0, Siena 0.Umbria (13 morti)Perugia 8, Terni 5.Marche (15 morti)Ancona 1,
Ascoli Piceno 5(compresi i 4 piloti del Tornado), Fermo 3, Macerata 2,
Pesaro-Urbino 3.Lazio (36 morti)Roma 15, Frosinone 3, Latina 4, Rieti 6,
Viterbo 8.Abruzzo (23 morti)L'Aquila 7, Chieti 8, Pescara 1, Teramo 7.Molise
(7 morti)Campobasso 3, Isernia 4,Campania (33 morti) Napoli 10, Avellino 5,
Benevento 5, Caserta 4, Salerno 9,Puglia (30 morti)Bari 13, BAT 2, Brindisi
0, Foggia 3, Lecce 8, Taranto 4.Basilicata (5 morti)Potenza 4, Matera 1.
Calabria ( 14 morti)Catanzaro 3, Cosenza 4, Crotone 1, Reggio Calabria 1,
Vibo Valentia 5.Sicilia(36 morti) Palermo 11, Agrigento 4, Caltanissetta 5,
Catania 3, Enna 2, Messina 3, Ragusa 1, Siracusa 4, Trapani? 3.Sardegna (12
morti) Cagliari 3, Carbonia-Iglesias 2, Medio Campidano 1, Nuoro 2,
Ogliastra 1, Olbia-Tempio 0, Oristano 3, Sassari? 0.

 ...Le morti sui luoghi di lavoro in questi sei anni si sono spostate dagli assicurati all'INAIL, che
ricordiamo è un Istituto dello Stato, ai lavoratori precari, alle partite iva e lavoratori in  nero che non sono assicurati a questo istituto come tante altre categorie di lavoratori. Quando con tanta superficialità un
governo che si dice di sinistra vuole abolire l'articolo 18 credo si debba riflettere anche su questo aspetto. Se ci sono lavoratori di serie A e di B, occorre portarli tutti in A almeno su questo aspetto, e non in C. Anche chi ha l'Articolo 18 e si sente sicuro da questa deriva "precaria" deve sapere che la sua vita cambierà in pochi anni. Avranno diecimila scuse e pretesti per mandare a casa quelli già protetti da questo articolo, per poi sostituirli a breve con lavoratori con bassi stipendi e senza diritti che diventeranno precari a vita e chineranno la testa di fronte a ogni sopruso. ...Torneranno i ricatti sessuali, i "tiramenti" dei capi reparto,
il ruffianismo, i licenziati politici,  l'obbligo pena il licenziamento di svolgere lavori pericolosi ecc

dall'appello dell'osservatorio di bologna - carlo soricelli

Nessun commento:

Posta un commento