dalla parte di chi lotta
per
la sicurezza in ferrovia
Lunedì
13 ottobre
dalle ore 09.00 alle ore 13.00 presidio
a Firenze di fronte al Palazzo di giustizia, via A. Guidoni 61,
ingresso Peretola
Il
4
giugno 2013
il giudice del lavoro del Tribunale di Lucca, sig. Luigi Nannipieri,
aveva confermato il licenziamento di Riccardo Antonini. Una
sentenza schierata apertamente dalla parte sbagliata: quella
dell’imputato/rinviato a giudizio, cav. Moretti, il quale anziché
garantire la sicurezza di cui c’è estremo bisogno in ferrovia, ha
continuato a ripetere che in ferrovia “non
esiste un problema sicurezza”.
Nei suoi 8 anni di Ad delle ferrovie, sui binari hanno perso la vita
oltre 50 lavoratori: 1
Vittima ogni due mesi!
Una
sentenza complice con chi sacrifica la vita sull’altare del
profitto e che, oggettivamente, istiga a penalizzare la salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro. Oltre al fatto gravissimo che
costringe lavoratori e delegati Rls a non denunciare la mancanza di
sicurezza e di salute per non subire intimidazioni, minacce, ricatti
… licenziamenti(!).
Il
17
luglio 2014
la sentenza-vergogna viene confermata dal
collegio della Corte di Appello di Firenze, sezione Lavoro,
giudice/presidente, sig. Giovanni Bronzini, con i giudici/consiglieri
sigg. Gaetano Schiavone e Simonetta Liscio. Come il cav. Moretti che
non
fa licenziare ma licenzia (anche
di questo si è vantato), Bronzini tiene per sé gelosamente
l’impugnazione presentata da Riccardo, avocandola a sé, in qualità
di presidente del Tribunale. In mano ad altri potrebbe essere
giudicata diversamente. Meglio non rischiare: superiori
… e Moretti potrebbero risentirsi.
Così se la tiene stretta stretta e con Ordinanza la respinge
applicando l’art. 348 bis c.p.c.: “l’impugnazione
è dichiarata inammissibile dal giudice competente quando non ha una
ragionevole probabilità di essere accolta”.
Un’ordinanza di 2 paginette scarne di falsificazione della realtà.
Rivendichiamo
il diritto/dovere a denunciare questa sentenza di “classe”. A chi
dice ormai la vergogna si è consumata, rispondiamo con la
mobilitazione per svelare la natura di una magistratura genuflessa al
potere e per evitare altre sentenze-vergogna
.
Postscriptum:
proprio il
17 luglio,
giorno della sentenza d’Appello di Firenze, tre operai di Rete
ferroviaria italiana (Rfi) sono stati travolti dal treno a
Caltanissetta. Ogni commento è ovviamente, e drammaticamente,
superfluo …
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