sabato 4 ottobre 2014

pc 4 ottobre - Firenze: contro sentenze al servizio dei padroni e dei manager di Stato,

info da assemblea 29 giugno viareggio

dalla parte di chi lotta
per la sicurezza in ferrovia 


Lunedì 13 ottobre dalle ore 09.00 alle ore 13.00 presidio a Firenze di fronte al Palazzo di giustizia, via A. Guidoni 61, ingresso Peretola

Il 4 giugno 2013 il giudice del lavoro del Tribunale di Lucca, sig. Luigi Nannipieri, aveva confermato il licenziamento di Riccardo Antonini. Una sentenza schierata apertamente dalla parte sbagliata: quella dell’imputato/rinviato a giudizio, cav. Moretti, il quale anziché garantire la sicurezza di cui c’è estremo bisogno in ferrovia, ha continuato a ripetere che in ferrovia “non esiste un problema sicurezza”. Nei suoi 8 anni di Ad delle ferrovie, sui binari hanno perso la vita oltre 50 lavoratori: 1 Vittima ogni due mesi!
Una sentenza complice con chi sacrifica la vita sull’altare del profitto e che, oggettivamente, istiga a penalizzare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Oltre al fatto gravissimo che costringe lavoratori e delegati Rls a non denunciare la mancanza di sicurezza e di salute per non subire intimidazioni, minacce, ricatti … licenziamenti(!).
Il 17 luglio 2014 la sentenza-vergogna viene confermata dal collegio della Corte di Appello di Firenze, sezione Lavoro, giudice/presidente, sig. Giovanni Bronzini, con i giudici/consiglieri sigg. Gaetano Schiavone e Simonetta Liscio. Come il cav. Moretti che non fa licenziare ma licenzia (anche di questo si è vantato), Bronzini tiene per sé gelosamente l’impugnazione presentata da Riccardo, avocandola a sé, in qualità di presidente del Tribunale. In mano ad altri potrebbe essere giudicata diversamente. Meglio non rischiare: superiori … e Moretti potrebbero risentirsi. Così se la tiene stretta stretta e con Ordinanza la respinge applicando l’art. 348 bis c.p.c.: “l’impugnazione è dichiarata inammissibile dal giudice competente quando non ha una ragionevole probabilità di essere accolta”. Un’ordinanza di 2 paginette scarne di falsificazione della realtà.
Rivendichiamo il diritto/dovere a denunciare questa sentenza di “classe”. A chi dice ormai la vergogna si è consumata, rispondiamo con la mobilitazione per svelare la natura di una magistratura genuflessa al potere e per evitare altre sentenze-vergogna
.
Postscriptum: proprio il 17 luglio, giorno della sentenza d’Appello di Firenze, tre operai di Rete ferroviaria italiana (Rfi) sono stati travolti dal treno a Caltanissetta. Ogni commento è ovviamente, e drammaticamente, superfluo …

Nessun commento:

Posta un commento