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Diaz, Cassazione: "Inqualificabile violenza
Nessuna prova contro De Gennaro"
Per la corte l'intervento della polizia all'interno della scuola la sera tra il 21 e il 22 luglio 2001 fu eseguito "con inusitata violenza, pur in assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone". Prosciolto l'ex capo della polizia dall'accusa di concorso in falsa testimonianza
ROMA - "Inqualificabili violenze" sono state compiute sugli occupanti della scuola Diaz/Pertini di Genova, durante il G8 del 2001. Lo sottolinea la Cassazione 1 nella sentenza con cui ha annullato senza rinvio la condanna inflitta in appello all'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro, per istigazione alla falsa testimonianza. Per la Cassazione l'intervento della polizia giudiziaria per verificare la situazione all'interno della scuola la sera tra il 21 e il 22 luglio 2001 è stato eseguito "con inusitata violenza, pur in assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone, molte straniere, presenti per trascorrervi la notte". Dell'irruzione violenta alla Diaz la suprema corte parla nelle motivazioni del proscioglimento dell'ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, dall'accusa di concorso in falsa testimonianza.La sentenza di secondo grado, scrivono i giudici di piazza Cavour, "pone confusamente in relazione la vicenda" della falsa testimonianza "ad una questione di immagine compromessa della polizia, che, essendosi tradotta in un grave insuccesso (per le inqualificabili violenze compiute sugli occupanti della scuola Pertini), avrebbe indotto l'allora capo della polizia De Gennaro a prendere ogni distanza possibile dall'operazione e altresì a persuadere o esortare il Colucci a modificare le anteriori sue dichiarazioni sulla vicenda". Il processo principale sui fatti della Diaz, che vede imputate 25 persone tra funzionari e agenti di polizia, inizierà in Cassazione l'11 Giugno.
Nessuna prova contro ex capo polizia. Nei confronti dell'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro, "non si è acquisita alcuna prova o indizio di un 'coinvolgimento' decisionale di qualsiasi sorta nell'operazione Diaz", sottolinea la Cassazione nelle motivazioni appena depositate di proscioglimento di De Gennaro dall'accusa di concorso in falsa testimonianza. Ad avviso della suprema corte, la sentenza di appello con la quale De Gennaro, il 17 giugno 2010, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dopo il proscioglimento di primo grado, prendeva le mosse dalla "illogicità dell'assunto del pubblico ministero nel malcelato tentativo di riportare nella vicenda dei fatti accaduti alle scuole Diaz un quadro di parallela responsabilità metagiuridica del capo della polizia, nei cui confronti non si è acquisita alcuna prova".
I supremi giudici criticano anche la "farraginosa tesi della decisività dei dati relativi all'invio del dottor Sgalla presso la Diaz". Il procedimento che riguarda De Gennaro è stata la prima vicenda dei vari filoni processuali nati dai sanguinosi fatti accaduti durante il G8 svoltosi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001, culminati nella tragica morte del giovane manifestante Carlo Giuliani, nelle devastazioni e saccheggi nel capoluogo ligure, con la violenta irruzione delle forze dell'ordine nelle scuole Diaz. Insieme a De Gennaro è stato prosciolto anche Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova, per "l'assenza di seri elementi di prova a suo carico". L'udienza si era svolta in Cassazione lo scorso 22 novembre.
Palesi errori di diritto. Una sentenza "scandita da sommarietà valutativa e da palesi lacune della motivazione", sostiene la Cassazione quella di condanna emessa dalla Corte d'appello di Genova nei confronti dell'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro. La Suprema Corte, che ha annullato la sentenza "perché i fatti non sussistono", parla di "palesi errori di diritto".
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