L'urlo dei migranti: "Non siamo bestie"
Sangue e proteste in piazza Prefettura
Un centinaio di cittadini pachistani ha manifestato davanti alla sede della Commissione territoriale per chiedere il rilascio dello status di rifugiati politici
di ILARIA TURLIONE e ANTONELLO CASSANOLa tensione è aumentata quando i poliziotti hanno minacciato di caricare. Un avvertimento che è servito a calmare gli animi dei manifestanti, che hanno preferito sedersi e battersi il petto al ritmo di “pachistani liberi”. Il più piccolo dei manifestanti aveva 17 anni. Uno di loro, Alì, 45 anni, ha urlato ai passanti: “Anche noi siamo persone, ma al Cara ci trattano da bestie”. E poi ancora urla, rabbia e tanti svenimenti tra i migranti feriti che non hanno retto la tensione e la stanchezza.La calma è tornata quando una delegazione di quattro manifestanti è stata ricevuta dal viceprefetto dell’ufficio immigrazione, Rosa Maria Padovano. All’uscita i quattro pachistani sono stati accolti dai festeggiamenti e dai sorrisi dei concittadini, mentre i ragazzi feriti venivano medicati dagli infermieri di un ambulanza accorsa sul posto. In Prefettura, riferiscono i ragazzi del Cara, hanno promesso che saranno ripresi in considerazione i permessi che erano stati negati. Ma dall’ufficio immigrazione della Prefettura smentiscono qualsiasi concessione ai richiedenti asilo: "Non abbiamo promesso nulla". La competenza sul rilascio del permessi resta infatti della Commissione territoriale. Anche Chouaib Chitwi, responsabilie sportello immmigrati dell'Usb, conferma: "Le speranze degli immigrati sul rilascio dei permessi sono vane".
(01 giugno 2012)
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