di
Miriam Carraretto
"Buonuscite"
da 20 mila dollari, una pensione da 1.250 dollari al mese e l'assicurazione
sanitaria fino a quando non avranno trovato un altro lavoro.Secondo
il New
York Times, è quanto avrebbe pagato la Chiesa cattolica negli Stati Uniti
per compensare i preti accusati di pedofilia e favorire il loro ritorno alla
vita laica e privata. Insomma, per dare una mano ai religiosi che hanno abusato
di minori. Un gioco a carte invertite, in cui il risarcimento se lo piglia chi
ha commesso il reato, non la sua vittima.
Ad
aver autorizzato i pagamenti sarebbe stato il cardinale Timothy Dolan, dal 2002
al 2009 arcivescovo di Milwaukee e oggi a capo della Conferenza episcopale
statunitense, personaggio assai conosciuto negli States e inserito dal Time tra
le 100 persone più influenti del mondo. All'epoca dei fatti, Dolan aveva negato
tutto: "L'accusa" - si era difeso - "è falsa, pretestuosa e ingiusta".
Ma,
oggi, un documento reso pubblico dagli avvocati delle vittime e riferito a una
riunione del Consiglio finanziario dell'Arcidiocesi di Milwaukee del 7 marzo
2003 ha confermato la sua
firma sulle autorizzazioni alle transazioni. Allora, la situazione degli abusi
era così grave e indifendibile che persino la compagnia assicurativa
dell'Arcidiocesi si rifiutò di coprire i costi: "La Chiesa è stata negligente",
disse il suo responsabile.
Il
primo caso analogo a Milwaukee risale al 1983. Il prete in questione, Franklyn Becker, era
stato accusato di aver molestato e abusato di almeno 10 minori, sia maschi che
femmine. Per lui, ci fu anche una vera e propria diagnosi di pedofilia. Rimosso
dall'incarico solo nel 2004, si vide versare 10 mila dollari a titolo di aiuto.
"Fu un atto di carità", commentò allora il cardinale Dolan.
Il
fatto che la "buonuscita" concessa ai preti pedofili sia una procedura formale
all'interno della Chiesa, nota come "laicizzazione", certo non rasserena. Anzi, scandalizza ancora di più.
Soprattutto dopo la posizione assunta qualche giorno fa dalla Cei in merito ai
casi di pedofilia: i vescovi non hanno l'obbligo di denunciare alle autorità i
casi di abusi di cui vengano a conoscenza. La giustificazione data da alcuni
esperti in materia, secondo cui "quando un uomo diventa prete, la Chiesa è
chiamata a soddisfare i suoi bisogni per tutta la vita", è sin troppo
debole.
Solo
da noi, negli ultimi 11 anni, i casi accertati di pedofilia all'interno del
clero sono stati 135. In
America, la Chiesa ha già pagato oltre 16 milioni di dollari per sostenere i
processi dei religiosi accusati di violenze su minori. Nel 2011, l'Arcidiocesi
di Milwaukee è stata persino costretta a presentare istanza di fallimento.
Nella
lettera inviata pochi giorni fa all'attuale Arcivescovo di Milwaukee
dall'associazione delle vittime Survivors Network of those Abused by Priests si
legge: "In quale altra occupazione, soprattutto che opera con le
famiglie, le scuole e i giovani, viene dato un bonus in denaro a un dipendente
che abbia molestato e abusato sessualmente su dei bambini?".
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