Come
volevasi dimostrare: il marchese Marco Doria presenta la sua squadra che
governerà Genova per il corso della legislatura, e si scopre che dal suo collega
milanese - l'avvocato Giuliano Pisapia, il difensore dei padroni della Marlane
di Praia a Mare, azienda dove centinaia di lavoratori sono morti a causa
dell'esposizione all'amianto - ha imparato molto bene come si fa a prendere per
il c... gli elettori.
Innanzi tutto, nella sua Giunta, c'è una democristiana incallita: si tratta di tale Carla Sibilia - neo assessore alla Cultura, naturalmente quella che sarà gradita al vescovo Angelo Bagnasco - di cui tutto si può dire meno che sia neanche lontanamente di centro(falsa)sinistra: esattamente come l'altro democristiano indefesso - Bruno Tabacci - che governa a Milano.
Poi ci sono i neodemocristiani, gli adepti della setta di Fra Pierluigi da Bettola; ai loro rappresentanti vanno le deleghe a: Ambiente, Trasporti, Bilancio, Politiche sociali.
Pertanto si dovranno occupare anche di: Azienda Mobilità e Trasporti, Gronda autostradale di ponente, e Terzo Valico ferroviario dei Giovi.
Il nobiluomo dovrebbe spiegare come si possa essere contro la Gronda e contemporaneamente affidare la gestione governativa della gestione ad un uomo della confraternita dei Fratelli Bettoliani, ossia di chi è il più convinto fautore delle grandi opere inutili, costosissime, e devastanti.
Lo stesso 'signore' avrebbe l'obbligo, se non altro morale, di far capire - a chi, come chi scrive, non è addentro alle segrete stanze - come si possa lottare contro gli sprechi nella Pubblica Amministrazione, un altro dei suoi cavalli di battaglia per le elezioni primarie, per poi costruire un governo locale con otto assessori esterni su undici (di cui sei mai votati, e due nelle tornate precedenti).
Se, come afferma il novello primo cittadino, ciò è stato fatto "per premiare la società civile", sarebbe bastato che egli pescasse all'interno della sua lista civica, costituita interamente da non politici di professione: in quel caso però il Partito (sedicente) Democratico avrebbe avuto molto da ridire per l'eccessivo sbilanciamento a sinistra dell'esecutivo genovese; così invece si può dire che il marchese guida una Giunta decisamente di destra, e niente affatto moderata.
Innanzi tutto, nella sua Giunta, c'è una democristiana incallita: si tratta di tale Carla Sibilia - neo assessore alla Cultura, naturalmente quella che sarà gradita al vescovo Angelo Bagnasco - di cui tutto si può dire meno che sia neanche lontanamente di centro(falsa)sinistra: esattamente come l'altro democristiano indefesso - Bruno Tabacci - che governa a Milano.
Poi ci sono i neodemocristiani, gli adepti della setta di Fra Pierluigi da Bettola; ai loro rappresentanti vanno le deleghe a: Ambiente, Trasporti, Bilancio, Politiche sociali.
Pertanto si dovranno occupare anche di: Azienda Mobilità e Trasporti, Gronda autostradale di ponente, e Terzo Valico ferroviario dei Giovi.
Il nobiluomo dovrebbe spiegare come si possa essere contro la Gronda e contemporaneamente affidare la gestione governativa della gestione ad un uomo della confraternita dei Fratelli Bettoliani, ossia di chi è il più convinto fautore delle grandi opere inutili, costosissime, e devastanti.
Lo stesso 'signore' avrebbe l'obbligo, se non altro morale, di far capire - a chi, come chi scrive, non è addentro alle segrete stanze - come si possa lottare contro gli sprechi nella Pubblica Amministrazione, un altro dei suoi cavalli di battaglia per le elezioni primarie, per poi costruire un governo locale con otto assessori esterni su undici (di cui sei mai votati, e due nelle tornate precedenti).
Se, come afferma il novello primo cittadino, ciò è stato fatto "per premiare la società civile", sarebbe bastato che egli pescasse all'interno della sua lista civica, costituita interamente da non politici di professione: in quel caso però il Partito (sedicente) Democratico avrebbe avuto molto da ridire per l'eccessivo sbilanciamento a sinistra dell'esecutivo genovese; così invece si può dire che il marchese guida una Giunta decisamente di destra, e niente affatto moderata.
Genova,
31 maggio 2012
Stefano
Ghio - Proletari Comunisti Genova
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