martedì 7 giugno 2011

pc 7 giugno - muore sul lavoro al porto di genova - a giudizio la Compagnia Portuale



Morì in banchina
A giudizio la CulmvPer la morte di un operaio in porto tre anni fa, rinviato a giudizio per omicidio colposo il rappresentante della Compagnia responsabile di non aver applicato le misure di sicurezzadi MARCO PREVE

Oggi il gip Massimo Cusatti ha rinviato a giudizio il console della Culmv Antonio Benvenuti per omicidio colposo. La Procura -pm Biasgio Mazzeo e Piercarlo Degennaro - lo ritiene responsabile della morte di un camallo, socio della Compagnia, precipitato per 20 metri sulla banchina dal ponte della Mol Renaissance, una portacontainer con bandiera liberiana ormeggiata in porto il 29 febbraio 2008. "Non sono state applicate tutte le misure di sicurezza imposte dalla legge", sostiene il pm Di Gennaro.

Fabrizio Cannonero, 40 anni, era figlio di un camallo a sua volta morto sul lavoro. Come accertato subito dagli ispettori dell'Ufficio prevenzione della Asl, sulla nave non erano state applicate tutte le necessarie misure di sicurezza. La squadra stava procedendo al derizzaggio (sbloccare i fermi) dei container impilati.

Sul ponte a poppa Cannonero e un compagno stavano sganciando la "rizza" ovvero una lunga e pesante asta di ferro che assicura i contenitori. Cannonero, spostato sullo spigolo esterno, stava liberando l'ultimo fermo dell'asta quando ha probabilmente perso l'equilibrio. Se lungo il parapetto fossero state collocate tutte le ringhiere rimovibili, e non solo una, lui non sarebbe volato. Per l'incidente era stato iscritto nel registro degli indagati anche il console della Culmv, Paride Batini, responsabile della sicurezza della Compagnia.

Solo di recente, e dopo una dura lettera d'accusa spediat a Repubblica, la moglie e il figlio Alessio di 7 anni del camallo hanno ricevuto un risarcimento dalla compagnia assicuratrice della Culmv. Si parla di circa mezzo milione di euro.

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