dal foglio di maggio di red block traiano l'appello ai giovani ribelli
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Organizzare i giovani ribelli, costruire il partito comunista rivoluzionario!
Le ultime immagini provenienti dalla Grecia ci ricordano ancora una volta quanto questo sistema sociale ed economico chiamato
capitalismo sia superato e non abbia ragion d’essere.
L’attuale crisi si traduce in licenziamenti, taglio dello stato sociale e quindi limitazioni di diritti, tutto in nome del profitto
delle banche e di quel pugno di capitalisti che vive da parassiti sulle spalle di miliardi di lavoratori.
Alcuni manifestanti ad Atene mostravano un grande striscione rosso con su scritto “Marx aveva ragione”, noi aggiungeremmo
che anche Lenin e Mao avevano ragione…
A tutti quegli economisti e sociologi borghesi che alla caduta del Muro di Berlino cianciavano di “fine della storia” e “fine
delle ideologie” e che assicuravano l’opinione pubblica che questo è il migliore dei mondi possibili e che pensare ad un'altra
società è pura utopia, a questa putrida propaganda dei servi di regime si contrappone adesso la realtà dei fatti:
siamo davanti una nuova crisi ciclica del capitalismo (come già aveva analizzato Marx nel 1848), le condizioni generali della
popolazione mondiale peggiorano progressivamente, in un sistema multipolare quale quello delineatosi dopo l’89 scoppiano
continuamente guerre per ridefinire gli equilibri mondiali tra le potenze imperialiste che cercano di conquistare nuovi mercati
a discapito di altre potenze (le famose contraddizioni interimperialistiche di cui parlava Lenin) , i popoli del mondo e i lavoratori
via via stanno perdendo fiducia nella classe dominante nei vari paesi. Questi elementi sono la causa dell’intensificarsi
delle lotte di liberazione nazionale e delle resistenze contro l’attacco del capitale ai diritti delle masse popolari.
Guardiamo ad esempio alle lotte operaie in Francia e nell’Est Europa che crescono e assumono caratteri sempre più radicali.
“Fin qui tutto bene”, partendo dal principio ineluttabile che “la storia la fanno le masse” e che “il motore della storia è la lotta
di classe”, passiamo adesso al lato soggettivo della questione, quello che ci riguarda in prima persona come rivoluzionari in
generale e comunisti in particolare: abbattere il sistema e non “migliorarlo”, in questo senso davanti alla crisi del sistema
non siamo per trovare delle soluzioni per fare uscire il sistema dalla crisi, ovvero allungarne l’agonia aspettando la
prossima inevitabile crisi ma di “bastonare il cane che affoga”.
La questione fondamentale è organizzare i soggetti sociali che rappresentano la forza motrice del cambiamento ( i
lavoratori in lotta, i giovani e le donne che si ribellano ecc.) : il nuovo che contrasta e spazza via il vecchio.
La storia delle rivoluzioni proletarie del secolo scorso nonché le attuali Guerre Popolari dimostrano che senza una salda organizzazione
e ideologia i movimenti rivoluzionari non vincono.
Le rivoluzioni proletarie vittoriose del secolo scorso non avrebbero mai potuto vincere senza tale organizzazione rivoluzionaria
qual è il Partito Comunista; quando la classe lavoratrice ed il popolo sono organizzati dal loro partito niente è impossibile
e anche i giganti imperialisti vengono schiacciati da popoli che a mala pena sopravvivono in condizioni estreme come successo
nella Guerra del Vietnam per citare un esempio emblematico.
Le Guerre Popolari che in India,Perù,Filippine avanzano e fanno salti da gigante non esisterebbero se non ci fossero Partiti
Comunisti Maoisti a guidarle cosi come i movimenti rivoluzionari in Nepal, Turchia e Nord Kurdistan. Senza una salda ideologia
rivoluzionaria vediamo che misera fine fanno movimenti come L’ANP in Palestina, le LTTE in Sri Lanka, Tupac Amaru
in Perù o l’EZLN in Chiapas che o vengono sconfitti sul campo dal nemico o si vendono ad esso entrando a far parte del
“circuito politico istituzionale”e in entrambi i casi lasciando il campo libero a movimenti fondamentalisti religiosi in primis
quelli islamici.
$ei paesi imperialisti i giovani sono attaccati quotidianamente dal sistema su vari fronti: economico negandogli un futuro
tranne quello di precarietà permanente, sociale negandogli spazi e relegando larghe masse di giovani proletari in periferie
fredde e prive degli essenziali diritti sociali e cultura che diventa sempre più un privilegio per i figli della borghesia.
Ma i giovani rispondono scendendo in piazza radicalmente per contrastare le controriforme sociali attuate dalla borghesia e i
summit dei potenti che si incontrano periodicamente ( G8, NATO ecc) per ratificare le decisioni della borghesia circa lo sfruttamento
di risorse mondiali, sono i giovani che a migliaia si scontrano con la polizia non chinando la testa contro chi vuole
negare loro il futuro.
Anche in questi Paesi è necessario avere una prospettiva rivoluzionaria strategica che è quella di rovesciare questo sistema e
crearne uno nuovo prendendo in mano il potere organizzando il partito rivoluzionario dei lavoratori, della gioventù proletaria
e delle donne ribelli.
Per questo è necessario passare da una fase di lotta spontanea ad una organizzata, combattendo tutte quelle tendenze
politiche, come l’area dei disobbedienti,dell’autonomia operaia e dell’anarchismo, che nel nostro paese propugnano “la lotta
per la lotta”, negano la necessità di costruire l’organizzazione rivoluzionaria. Questi compagni che spesso lottano genuinamente
contro il sistema e a cui va il nostro rispetto, oggettivamente allontano le masse dall’obiettivo svilendone anche la
combattività lottando in una maniera fine a se stessa.
Per noi la via da seguire è quella di organizzare i giovani proletari dei quartieri popolari e gli studenti ribelli
saldando le loro lotte con quelle della classe operaia con il fine della costruzione del partito comunista rivoluzionario
in Italia che darà l’avvio al movimento rivoluzionario
per abbattere questo sistema putrido e gettarlo nella pattumiera della storia.
Spesso quando si affronta il tema dell’ antifascismo con gli studenti e i lavoratori ci sentiamo ripetere sempre la
stessa frase: ognuno ha diritto di pensare quello che vuole, ognuno ha diritto di parola.
Questo pensiero diffuso è frutto del lavaggio del cervello mediatico che quotidianamente sdogana e riabilita il
fascismo tramite il revisionismo storico ad esempio.
Noi ci chiediamo, chi facendo questa affermazione si definisce "democratico" si sofferma a pensare per un solo
istante perchè è sacrosanto che un fascista non abbia diritto di parola?
Evidentemente il lavaggio di cervello ha il sopravvento...
E allora rispondiamo noi ai “democratici”: il fascismo ti priva di ogni diritto, compreso il diritto di pensiero e
quello di parola, allora tu che ti definisci "democratico", tu che non ti definisci antifascista perchè credi che gli
antifascisti siano dei violenti che picchiano i fascisti come se fosse una guerra tra bande, tu che parli tanto di
"democrazia" perchè non difendi il tuo pensiero dal fascismo che avanza e blocchi ogni fascista che cerca di fare
propaganda delle sue idee razziste e fasciste?
$oi siamo antifascisti e ci opponiamo a qualsiasi forma di fascismo, sia che venga dai palazzi dello Stato
che dalle fogne.
Il fascismo vero e proprio oggi è rappresentato dallo Stato non dalle organizzazioni neofasciste come Casapound
e Forza Nuova, questi sono dei servi, sono solo la manovalanza fascista guidata come marionette da chi sta al
governo. E' il governo che emana leggi razziste e fasciste come il pacchetto sicurezza che criminalizza gli immigrati
e aumenta il grado di militarizzazione dei nostri territori, quello che ci reprime ideologicamente per mezzo
dei mass media, lo stesso governo che reprime le lotte sociali dei lavoratori e dei giovani per mezzo dello stato di
polizia e che continua a reprimere nelle carceri i giovani che si ribellano e i militanti politici rivoluzionari che
combattono tutta la vita per un futuro migliore.
Se si parla di antifascismo dunque il primo nemico è lo stato.
Noi lottiamo contro lo stato e alla violenza della polizia assassina che uccide nelle piazze come successo a Carlo
Giuliani e dentro le carceri come il caso Cucchi rispondiamo con la violenza rivoluzionaria. Alla manovalanza
fascista, ai servi Casapound e Forza Nuova, alle loro azioni squadriste contro antifascisti, immigrati, omosessuali
e lesbiche e chiunque sia considerato diverso da loro rispondiamo con la violenza di rivoluzionaria.
La violenza rivoluzionaria e non la violenza sterile fine a se stessa e autoreferenziale , noi siamo comunisti
e lottiamo tra e con le masse popolari, con i lavoratori e con i giovani spiegando il motivo per cui è necessario
"organizzarsi" per ribellarsi contro un sistema che ci reprime, ci sfrutta e ci uccide.
Per concludere, l'antifascismo deve essere inteso a 360 gradi:
1. aspetto militante: vietare qualsiasi spazio ai fascisti che cercano di prendersi le nostre piazze propagandando il
fascismo;
2. aspetto culturale: lottare contro il revisionismo storico e l'intenzione da parte del governo di riabilitare nei libri
di storia la figura di Mussolini e del fascismo;
3. aspetto sociale: lavorare tra le masse smascherando il vero fascismo ovvero quello rappresentato dallo stato,
portarle a conoscenza dei rapporti tra organizzazioni neofasciste e istituzioni, educare all'antirazzismo.
Si è antifascisti se si sviluppano questi tre aspetti l'uno legato all'altro.
Red Block è tra quelle organizzazioni che lo scorso 6 Febbraio hanno costituito durante un’assemblea
nazionale a Napoli la rete nazionale antifascista. Lo scorso 17 Aprile si è tenuto il secondo
incontro a Brescia e a distanza di 2 mesi le presenze sono aumentate di gran lunga:
presenti realtà dal nord al sud, da Trieste a Palermo.
La rete nazionale antifascista lavora sui 3 aspetti suddetti (militante,culturale e sociale) nonché
sviluppando un lavoro volto a contrastare la repressione dello stato di polizia italiano.
A Palermo i fascisti non si sono mai radicati in maniera strutturata come in altre città, questo ha portato il
movimento antifascista palermitano a cullarsi fin troppo abbassando la guardia.
A causa dell’appoggio statale e della propaganda razzista, le nuove destre avanzano in tutto il territorio italiano
e anche la nostra città ha visto l’avanzare di organizzazioni neofasciste come Forza $uova e Casapound.
Fino a due anni fa Forza $uova appariva sporadicamente nelle piazze e sembrava che non esistesse,
oggi invece può contare tranquillamente sull’appoggio di un modesto numero di militanti che fanno iniziative
pubbliche nella loro sede, presidi nelle piazze, campagne antiabortiste negli ospedali e commemorazioni
al duce e altri porci fascisti sempre in piazza. Sempre due anni fa arriva Blocco studentesco a Palermo e
nel frattempo,partendo da una base molto modesta, sono cresciuti anche loro. Ancor più di fronte all’evolversi
delle nuove destre e delle politiche fasciste del governo, Red Block ha continuato ha lanciare l’appello a
tutte le forze antifasciste a fare fronte unito contro il fascismo a livello nazionale e nelle varie città, puntando
alla costruzione delle RAF (reti antifasciste).
Su spinta della rete nazionale antifascista di cui facciamo parte fin dall’inizio, anche in città abbiamo iniziato
un percorso comune d’informazione e lotta antifascista (ancora in fase iniziale) con altre realtà antifasciste
che ha portato in un primo momento ad organizzare due iniziative antifasciste il 24-25 Aprile (24 sit-in
informativo, 25 corteo antifascista),una campagna d’informazione all’interno delle scuole e stiamo lavorando
per la costruzione di una due giorni antifascista il 21-22 Maggio.
I fascisti cercano in un modo o nell’altro di entrare a tutti i costi nelle scuole e nelle facoltà.
Laddove sono presenti i nostri compagni c’è sempre stata informazione antifascista e qualora i fascisti hanno provato
a fare volantinaggi o a lavorare all’interno delle nostre scuole e facoltà hanno sempre trovato la risposta dei
militanti di Red Block che oltre a denunciare chi sono i fascisti li cacciano fisicamente.
Di Recente questo avviene all’interno del Liceo Classico Umberto I:
Il mese scorso un militante di casapound tentò di prendere la parola durante un’assemblea d’istituto, un nostro
compagno giustamente non gli ha permesso di parlare attaccandolo dialetticamente e fisicamente per buttarlo fuori
dall’aula. Nonostante ci siano una decina di studenti vicini a Casapound nessuno si è permesso ad intervenire contro
il nostro compagno. Gli studenti hanno accolto positivamente questo gesto e hanno espresso tutto il loro appoggio.
Pochi studenti vicini all’area dei centri sociali o al pacifismo becero dei “preti”di socialismo rivoluzionario
invece hanno dato del “bullo” al compagno di Red Block dimostrando la loro vera natura: antifascisti a parole, sbirri
di movimento nei fatti.
Dopo qualche giorno l’Umberto I si è trasformato in un campo di battaglia aperto. I fascisti si presentano e fanno
incursioni in massa con caschi in mano, c’è stata una rissa a colpi di bottiglie e caschi e ancora le assemblee d’istituto
sono una giornata di lotta preannunciata con presenza stabile della digos. La battaglia continua...
Alcuni compagni sono molto arretrati e non comprendono la necessità di costruire fronti comuni contro il fascismo
che avanza sotto forma di RAF (Reti Antifasciste). Certi compagni si cullano pensando di essere “autosufficienti” o
mettendo in prima piano la propria identità a discapito dell’unità delle forze antifasciste. Ciò è un male e fa un
favore al nemico che invece avanza quasi indisturbato.
Red block fa appello a tutti i giovani antifascisti ad organizzarsi ed unirsi alla
lotta contro il fascismo che avanza. Costruire RAF ovunque!
$on restare a guardare, contro il fascismo non un passo indietro!
Contattateci a: redblock@alice.it
redblock-studenti@libero.it
I GIOVA$I GRECI E I LAVORATORI SI RIBELLA$O I$SIEME CO$TRO
IL SISTEMA CAPITALISTA.
Negli ultimi mesi abbiamo visto come il sistema
capitalista sia ormai in piena crisi a livello globale.
Eminente il caso della Grecia che è sull’orlo della
bancarotta. Il premier greco Papandreou ha concluso
un accordo con l’Ue e il Fmi e ha dichiarato che
“dovranno essere fatti grandi sacrifici”. Ma chi dovrà
veramente compiere tali sacrifici? Ovviamente
le masse proletarie, che si troveranno ad affrontare
condizioni ancor più dure: come tagli salariali che
sicuramente renderanno ancora più precarie le condizioni
di vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Già da qualche settimana il premier ha imposto alla
popolazione misure drastiche come il taglio della
tredicesima e della quattordicesima l’aumento dell’iva
sui prodotti in commercio, una sovrattassa su
sigarette e alcolici,e l’aumento del costo della benzina.
Giustamente i lavoratori e i giovani hanno risposto subito con forti proteste e scioperi che hanno bloccato le
città per diversi giorni; contestano un governo che non li rappresenta e che fa gli interessi dei padroni. L’attuale
governo di sinistra, formatosi dopo che le proteste di piazza hanno fatto cadere quello precedente di destra,sotto
il quale è stato ucciso a sangue freddo il giovane compagno Alexis Grigoropoulus da un servo in divisa , si è fin
da subito presentato come difensore del popolo ma ha avuto lo stesso stampo del governo precedente. Infatti i
giovani e i lavoratori giustamente stanno protestando con tutte le loro forze e con tutta la rabbia e l’odio per chi
difende i ricchi borghesi e abbandona i proletari alla disoccupazione e miseria. Governo che dopo i tre impiegati
morti nella Marfin bank addossano subdolamente la colpa ai manifestanti scesi in piazza per protestare,anche
con l’uso dei media che seguono le ordinanze del governo. Tutto ciò non fa altro che affermare come la Grecia
sia un stato moderno fascista, anche con l’uso delle forze dell’ordine che cercano di fermare le proteste utilizzando
la ferocia e la brutalità generalizzata. La risposta immediata dei proletari è la giusta violenza contro le forze
dell’ordine che hanno attaccato e tentato di fermare le più grandi manifestazione degli ultimi 30 anni con mezzo
milione di persone in corteo tra studenti e lavoratori che dopo tanti anni combattono di nuovo insieme,compatti e
decisi a contrastare un sistema che provoca solo fame, miseria e lutto
Gli studenti e i lavoratori sono legittimati ad utilizzare la violenza per ribellarsi contro i
padroni e coloro che li difende!
Contro Il Capitalismo sempre più Violenza!!
Contro il capitalismo in crisi fare come in Grecia!
Sostenere i contadini poveri, le popolazioni tribali e i lavoratori sotto attacco dall’operazione militare “Green
Hunt” del governo indiano che vuole espropriarli delle loro terre e risorse.
Sostenere il Partito Comunista Indiano (maoista) che dirige la Guerra Popolare e quotidianamente infligge duri
colpi al nemico e resiste all’operazione militare genocida del governo indiano.
il comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India si va organizzando in diverse città italiane, un
appuntamento di presentazione nazionale è previsto per il 29 maggio a Milano, a Palermo ci sarà l’appuntamento
di presentazione del comitato locale il 27 Maggio, per ulteriori informazioni contattaci.
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