IL CAPO ESPRIATORIO : OVVERO COME SCARICO LA CRISI SUI LAVORATORI E LE MASSE POPOLARI
“Normalmente delinquono” – gli immigrati – dice la Moratti; “Clandestini serbatoio criminale” – rincara la Padania. E in coro si “adegua” l’informazione libera, forse, che qualcuno come Oliviero Beha ha definito una specie di “mussolinismo mediatico”. Così mentre le varie inchieste, dalla Lombardia all’Aquila-da Milano a Roma, mostrano che i furbetti del quartierino siedono in Parlamento, e che insieme ai poteri forti, dalle banche alle imprese, si sono, e continuano a, mangiarsi i soldi dei lavoratori e il futuro dei giovani, tutelati da leggi ad personam e protetti dai “tutori” dell’ordine pubblico, si alza l’ennesimo polverone in difesa di questo sistema corrotto e criminale. Con lo spettro della “la Grecia è vicina” e con la “necessità”, di dover applicare la politica di lacrime e sangue per salvaguardare “i picciuli”, si devono distrarre lavoratori e masse popolari, reale obiettivo di queste politiche, dando loro in pasto il “mostro in prima pagina”. Così la Padania esulta per lo “Stop ai prestiti agli stranieri furbetti” e la decisione di dare una stretta alla “sanità in rosso” - (esultando e affermando) – “che chi sbaglia paga”.
Ma i furbetti si chiamano Moratti e company che hanno giocato i soldi della collettività nei fondi speculativi e che anziché risarcire pensano bene di aumentare le tasse, che si chiamino Ecopass o per l’Expo; gli stessi che “combattono chi occupa le case”, ovvero chi lo fa per necessità - perché perde il lavoro o perché ha stipendi da fame -, e poi regala case di outing sociale (canone agevolato) – come in via Savona, zona Navigli, al figliolo di Scajola. Truffaldini sono Formigoni e soci, che continuano ad elargire soldi ad una Sanità privata, modello Confindustria, che ha prodotto un mare di false fatture-falsi ricoveri-operazioni inutili, al solo scopo di ingrossare le tasche di manager e “luminari” del profitto; mentre la Sanità pubblica e la Ricerca subiscono continui tagli di soldi e posti di lavoro, e dove sta per abbattersi l’ennesima scure del blocco dei rinnovi dei contratti e della criminale campagna denigratoria del “lavoratore pubblico = fannullone”. Riuscire a sfuggire, per lavoratori e masse popolari, a questo fuoco di sbarramento non è facile e il rischio di una deriva reazionaria di “guerra tra poveri” non è facile vista la convergenza della cosiddetta opposizione di centrosinistra, che in questi anni ha fatto come e peggio del Pdl, plaudendo agli sgomberi degli “abusivi” o spartendosi la torta e dirigenti nella Sanità. E altrettanto difficile è la difesa dei diritti sindacali quando la tanta decantata anomalia Cgil, boicotta lo sciopero degli scrutini dei precari della scuola o, come scritto nel documento approvato al congresso della Funzione pubblica, si dice che bisogna accelerare il progetto Pensione Integrativa per rubare gli ultimi spiccioli dei lavoratori.
Se negli anni 70 il sistema capitalista era terrorizzato dallo slogan “la Cina è vicina”, oggi questo spettro si chiama “la Grecia è vicina”, e la soluzione, la risposta, per lavoratori e masse popolari per sconfiggere i loro piani non può essere che contaminazione tra maoismo e rivolta.
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