domenica 9 maggio 2010

pc quotid 9-10 maggio Basta vite spezzate dalla violenza di Stato nelle carceri

Nelle galere di questo sistema un'altro suicidio, un detenuto bulgaro di 33 anni si e’ impiccato oggi con un lenzuolo nel carcere di San Vittore a Milano. Il 25°, 100° se contiamo ultimi 18 mesi.
1.579 prigionieri negli ultimi dieci anni non hanno resistito alla condizione disumana del carcere dove non c'è nessun rispetto per i diritti umani e della salute psicologica e fisica dei detenuti. Soprusi, isolamento, carcere duro, pestaggi, morti "sospette".
Suicidi di stato come quello della compagna Diana.
Morti di Stato perchè il governo Berlusconi ha dichiarato una presunta “emergenza nazionale” e ha trovato nell'autorità giudiziaria e nella stampa asservita gli strumenti per riempire le carceri di compagni, di proletari, di immigrati, di tanti cittadini come Cucchi, Bianzino e tanti altri. Per questo governo si può uscire dal carcere solo morti. E intende costruirne ancora dopo avere creato l'allarme del sovraffollamento, 18 nuove carceri e 47 nuovi padiglioni da affiancare a “strutture carcerarie già esistenti” (cioè sezioni speciali per i detenuti a cui applicano il 41 bis). E niente personale di supporto psicologico e sanitario. Il Piano carceri non lo prende nemmeno in considerazione.
"Lo Stato deve fare lo Stato e assicurare la legalità", ha affermato Berlusconi il capo della legalità che collude con le cupole di mafiosi, che comprende ministri corrotti e e copre e rivaluta fascisti vecchi e nuovi , Berlusconi, mentre intanto l'autorità giudiziaria manda in libertà il costruttore Anemone, al vertice della "cricca" delle grandi opere bertolasiane-berlusconiane, grande amico del Vaticano e dei servizi segreti, il benefattore dell'ex ministro Scajola,dopo 3 mesi- uscito dal carcere per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Così come il suo compare Della Giovampaola.

C'è davvero bisogno di un'altra giustizia, quella proletaria!

prolcomra@gmail.com

09/05/2010

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