La storia usata per fini politici, rivisitata sistematicamente (meglio, manipolata senza alcuna consistenza storiografica) per riprendersi la rivincita su chi, prima, li aveva sconfitti e, dopo, gli aveva fatto prendere una "grande paura". La Resistenza partigiana e le lotte rivoluzionarie degli anni '70 rimangono sempre un problema da rimuovere per la borghesia italiana, un'ostacolo a finire il lavoro da parte di chi, come il governo Berlusconi-Bossi, oggi vuole costruire un regime di moderno fascismo, strutturato nella sostanza come quello storico della dittatura aperta Un processo bipartisan quello del giorno della memoria condivisa. Rivolto alla società tutta ma, in particolare, alle nuove generazioni, per ripetere ossessivamente mai più lotta partigiana, mai più ribellione armata contro lo stato che deve restare la sola istituzione che monopolizza la forza e la violenza di una sola classe, quella dei padroni.
Così iI revisionismo storico continua l'opera di restaurazione del dominio borghese partita dal dopoguerra, da Portella della Ginestra, a Scelba, Tambroni, a piazza Fontana, alla stazione di Bologna, dal G8 di Genova fino al presente. Da Salò ad Arcore. La stessa politica con altri mezzi. E a un governo che sa usare bene la propaganda anticomunista per fare crescere il consenso, la borghesia oggi affida le sue speranze, nascosta dietro il paravento della democrazia.
Così l'uovo del serpente si schiude, penetra tra le classi spargendo il veleno revisionista e imporreil pensiero unico borghese nel corpo sociale.
Non c'è differenza tra il revisionismo di destra e quello di "sinistra".
Il presidente della Repubblica Napolitano dà inizio alle cerimonie della giornata della memoria e poi a seguire la propaganda revisionista in ogni città.
A Ravenna, per esempio, in una fase storica che vede la ripresa della violenza neofascista in tutto il paese, il sindaco Matteucci (PD) ha infangato gli antifascisti "rendendo omaggio" nel parco del quartiere operaio ANIC al compagno Walter Rossi e al fascista Mario Zicchieri, "vittime degli anni di piombo".
E, da parte sua, il consigliere regionale del Pdl, Bazzoni, "ha reso omaggio ai martiri delle stragi partigiane di Codevigo", come scrivono i giornali locali, per gettare fango sull'azione dei partigiani di Bulow contro gli le "vittime innocenti" repubblichine e terroristi delle brigate nere.
Tutti sullo stesso piano nel nome di una presunta pacificazione sociale parlano del passato ma pensano alla lotta politica di oggi.
Non v'illudete, lorsignori, i crimini della borghesia non si cancellano.Ci sono poderosi anticorpi oggi organizzativamente deboli ma strategicamente sempre forti che sono l'ideologia del proletariato e la storia del suo cammino per l'emancipazione. Per schiacciare la testa al serpente.
prolcomra@gmail.com
10/05/2010
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