La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro
scrive...
La denuncia delle disumane condizioni di sfruttamento, del moderno schiavismo, che portano i lavoratori immigrati a morire nei luoghi di lavoro e restare per sempre "invisibili", senza diritti, è stata gridata forte proprio dagli stessi proletari immigrati dal palco della manifestazione nazionale autorganizzata degli immigrati del 17 ottobre dell'anno scorso ed è state presente nelle mobilitazioni del primo marzo.La Rete ha portato il proprio contributo al Congresso, presentando una mozione per proporre una campagna nazionale autorganizzata su immigrati e morti sul lavoro (che veda la partecipazione di un ampio fronte, da chi si impegna contro le morti sul lavoro al movimento antirazzista. Abbiamo chiarito che sulla sicurezza sul lavoro è necessaria una campagna specifica e abbiamo, per questo, fatto conoscere la nostra esperienza.
La mozione della Rete per la sicurezza sul lavoro è stata fatta propria da uno dei tavoli tematici con cui si sono svolti i lavori: quello sul lavoro/sindacalismo che ha proposto al Congresso l'organizzazione di una giornata di lotta nazionale con sciopero su una piattaforma generale per la rottura netta tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; una campagna per la sicurezza sul lavoro; la lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento, contro il razzismo che divide i lavoratori e per una piena parità di diritti, salario, pensioni; per il reddito minimo garantito per tutti; per il libero accesso ai concorsi pubblici senza l'obbligo della cittadinanza.
Ora, come Rete, dobbiamo impegnarci assieme ai comitati immigrati per la riuscita di una campagna con almeno tre iniziative di rilievo nazionale . Le iniziative sono da costruire con i comitati immigrati . Pensiamo comunque una al nord (milano -coop brembio, origgio/varese, turate, corteolona, ortomercato, via padova e cie; o brescia -dov'è riuscito lo sciopero del 1 marzo, una al centro pensiamo possa essere svolta a massa carrara e una al sud che potrebbe coincidere con la due giorni nazionale dei comitati immigrati a carattere seminariale in giugno a Reggio Calabria
Le iniziative proposte prevedono assemblee, mozioni da firmare nei luoghi di lavoro, presidii sit-in, presentazione libri (penso per es. a Berizzi, Morte a 3 euro. Nuovi schiavi nell'Italia del lavoro), sono disponibilei e possibili uno spettacolo teatrale di attricecontro, "madama cie", film "come un uomo sulla terra" (l'altra faccia della politica razzista di questo governo: le atrocità degli accordi con la Libia) ecc
Rete nazionale per sicurezza sui posti lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com
mailinglist
bastamortesullavoro@domeus.it
07/05/2010
Appello inviato agli immigrati:
Ai lavoratori immigrati,
al Congresso dei Comitati immigrati del 24-25 a Roma è stato deciso di realizzare una campagna sulla sicurezza sul posto di lavoro per i lavoratori immigrati. Gli infortuni sul lavoro ai danni dei lavoratori stranieri in Italia aumentano di anno in anno: 124.828 nel 2005 (13,3% sul totale nazionale), 129.303 nel 2006 (13,9%), 140.785 nel 2007 (15,4%) e 143.561 nel 2008 (16,4%) con 189 casi mortali. Sono dati INAIL del 2010 che presumono la regolarità del rapporto di lavoro e che tutti gli infortuni vengano denunciati. Ma sappiamo che la realtà non è così.
E' una campagna necessaria perchè su questo tema non c'è stata ancora una mobilitazione specifica in Italia che denunci la condizione di "invisibilità" nelle fabbriche, nei cantieri, nelle campagne, dei lavoratori immigrati e che lotti per la difesa dei diritti, a partire da quelli della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e della dignità di esseri umani che lavorano e faticano e non di moderni schiavi sfruttati per il profitto dei padroni italiani.
Con la manifestazione del 17 ottobre dello scorso anno, con la recente rivolta di Rosarno e lo sciopero del 1° Marzo, i lavoratori immigrati hanno ribadito proprio questo e intendono andare avanti a testa alta per non essere ricacciati nell'"invisibilità" dell'oppressione quotidiana.
Come Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro ci battiamo contro la guerra "incivile" ai lavoratori che il padronato porta avanti, con i governi loro amici e, oggi ancora più, con il governo Berlusconi-Bossi.
Ai padroni non gli basta averci rubato i salari, negato i diritti nei luoghi di lavoro dove l'unica "legge" è la dittatura padronale, dopo averci condannati ad una precarietà senza fine, ma hanno creato le condizioni perchè andare a lavorare è come andare in guerra. Profitti e vita, salute, degli operai sono una contraddizione.
Ma la condizione dei lavoratori immigrati è ancora peggiore perchè umiliata dal razzismo di stato che incita ai peggiori istinti xenofobi tra le masse per dividere, ricattare e sfruttare meglio con salari inferiori, precarietà e lavoro nero, senza ammortizzatori sociali, senza stato sociale. Il legame permesso di soggiorno-contratto di lavoro è la sintesi del moderno schiavismo.
Per questo abbiamo partecipato come Rete al Congresso degli immigrati portando il nostro contributo -una mozione che riproponiamo al termine di questo appello- sulla battaglia contro le morti sul lavoro dei proletari immigrati.
Il 1° Congresso dei comitati immigrati ha detto chiaramente che l'unità con i proletari italiani è l'unica strada che rende più forti gli sfruttati.
E' ora di percorrerla seriamente assieme.
Siamo dello stesso sangue, appartenenti alla stessa classe oppressa.
Dobbiamo preparare una mobilitazione nazionale per l'autunno e raccogliere le forze e le adesioni necessarie per farla riuscire.
Come Rete vi proponiamo almeno tre iniziative di rilievo nazionale per i prossimi 2 mesi. Una al nord (Milano, Brescia?), una al centro (Massa Carrara?) e una al sud (potrebbe coincidere con la due giorni nazionale dei comitati immigrati a carattere seminariale in luglio a Reggio Calabria).
Realizziamole assieme con assemblee, mozioni da firmare nei luoghi di lavoro, presentazione libri, spettacoli teatrali,film.
Mozione proposta
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
Immigrazione e morti sul lavoro
Il supersfruttamento, lo schiavismo, il ricatto del lavoro in ogni condizione provoca sempre più morti di operai immigrati, nei cantieri, nelle fabbriche, nelle campagne.
Quando muoiono nessuno se ne occupa, spesso non hanno familiari vicino, sono alla mercé della legge del padrone.
È ora di mobilitarsi
Costruiamo una campagna nazionale autorganizzata con l'adesione e la partecipazione di tutte le realtà impegnate nella lotta contro le morti sul lavoro, la precarietà, lo sfruttamento, per i diritti dei proletari contro il razzismo, le leggi anti-immigrati e i lager CIE.
Per adesioni, info, materiali:
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
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