Continua la settimana non proprio brillante, almeno sul piano
interno, del governo Meloni.
E’ riuscito lo
sciopero nel settore Sanità con adesioni abbastanza alte, con punte dell’85%,
anche se in generale sarà stata una percentuale sicuramente più bassa di questo
numero. Ma non è questione di numero, è che tanti hanno partecipato alla
manifestazione e sicuramente lo sciopero è largamente condiviso, non solo
dall'intero mondo della Sanità, intendendo con questo medici, infermieri,
personale sanitario in generale e soprattutto dai tanti giovani e, soprattutto,
nell'ambito della Sanità privata. Questo
sciopero è importante perché proprio intorno alla Sanità il governo ha fatto
pura demagogia, dicendo di avere aumentato i fondi quando sono più o meno
gli stessi degli altri anni che, col tasso di inflazione, sono molto diminuiti,
ma soprattutto si tratta di cifre che erano nettamente al di sotto dei bisogni
e delle esigenze degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie.
La manifestazione è stata soprattutto un atto di denuncia perché ovunque è stato possibile i partecipanti
allo sciopero e alle manifestazioni hanno fatto fortissime denunce della
situazione che riguardano le condizioni generali in cui sono lasciati gli
ospedali, le strutture sanitarie pubbliche. “Un solo dottore in corsia per 100 pazienti” dicono i dottori, per non
dire degli infermieri oberati da straordinari e da supercarichi di lavoro. Ogni
medico si occupa almeno di 2000 casi, 60 ore alla settimana.
È evidente che in questo tipo di condizione lo stato dei
malati non sia il migliore ed è chiaro che vi possono essere dei momenti di
forte tensione tra i familiari dei malati e il personale sanitario che a volte
sfociano in gesti di carattere violento - comunque inaccettabili – ma la
violenza si deve esercitare verso il governo, i padroni e il sistema che ha
ridotto in queste condizioni la Sanità!
Non solo chi ha la sfortuna di ammalarsi e di essere curato
negli ospedali o, in generale, ad aver bisogno di cure, si trova in grandissima
difficoltà. Praticamente la Sanità privata
viene privilegiata, la Sanità pubblica viene sacrificata e la cosa avviene
in spregio sia della Costituzione, sia delle promesse e delle indicazioni che
vengono fatte in generale da tutti i governi perché questo stato della Sanità è
stato voluto con le privatizzazioni, con il privilegiare la Sanità privata, con
l'indirizzare anche medici, specialisti, verso la Sanità privata che è
diventato un business, un affare, una fonte di profitto ai danni dei malati e
della popolazione. Innanzitutto sono i proletari, le masse popolari più povere,
i migranti, che sono sempre di più privati del loro diritto alla salute, a
essere curati, e ogni volta che hanno problemi si devono scontrare con una
situazione impossibile fatta da liste d'attesa infinite, al costo dei
medicinali, perché molti medicinali si comprano direttamente senza passare per le
strutture sanitarie.
Questa manifestazione è importante perché innanzitutto da
questo settore si doveva levare un grido di protesta, di rivolta, siccome si
tratta, alla fin fine, di medici molto differenziati tra loro è evidente che si tratta del passaggio di un ampio settore
nel campo dell'opposizione al governo attuale che in maniera ostentata fa
peggio dei governi di prima, anche come ideologia, che è quella del lasciar
fare, del neoliberismo selvaggio e delle privatizzazioni che sono uno degli
aspetti del programma di questo governo.
Si è detto in quella manifestazione che se lo sciopero non dovesse bastare si dovrà arrivare a dimissioni di massa. Certo, come forma di protesta può essere anche accettabile, ma il problema è che le dimissioni le devono dare il governo a partire dall'ineffabile ministro della Sanità che dice che va tutto bene quando non va bene niente e quindi la lotta non è con un'ulteriore passaggio che siano le dimissioni dimostrative di massa, ma alzare il tiro, paralizzare nuovamente l'intero settore, chiedendo a gran voce le dimissioni del governo.
E se il mondo della Sanità si muoverà in questo senso, non dovrà
mancare assolutamente il sostegno alla protesta delle fasce del proletariato,
dalle fabbriche, dai posti di lavoro, dai lavoratori in genere, dalla
popolazione. Occorre che tutto questo fronte entri in campo sulla Sanità, perché
appare fin troppo chiaro che i fondi per
la Sanità come per i servizi sociali, per la scuola, non ci sono perché l'indirizzo prevalente del bilancio dello Stato è
mettere in sicurezza i profitti dei padroni e delle banche, mettere in
sicurezza le armi, il gigantesco aumento delle spese militari.
Quanti malati si potrebbero assistere, quante strutture
ospedaliere potrebbero essere potenziate con il costo di un missile, quanto organico,
tecnologia, medicina di base - che è un terreno fondamentale dell'attrice della
salute dei proletari e delle masse e in particolare delle fasce più deboli come
sono gli anziani – si sarebbe potuto potenziare con i costi per l'armamento in
funzione della guerra?
Sarebbe bastata la Sanità per dichiarare uno sciopero
generale come “rivolta sociale” di cui parlano a chiacchiere i sindacalisti e a
volte anche parte di fasce del movimento, che invece devono fare un braccio di
ferro col governo su singole questioni, su questioni centrali per i lavoratori
e per le popolazioni e su questo lottare in forme nuove, paralizzando per più
giorni le strutture sanitarie e produttive per creare un'emergenza per cui o va
via il governo o la Sanità deve essere potenziata.
È meglio uno sciopero generale per la Sanità che paralizzi
effettivamente e che diventi braccio di ferro col governo che scioperi generali
con piattaforme infinite, da “elenco della spesa”, quando su ciascuno di essi si
sa bene che il governo non farà nessun passo indietro, anzi.
E quindi noi siamo
per la rivolta sociale a partire dai problemi reali delle masse, rivolta
sociale per il lavoro, rivolta sociale per la Sanità, rivolta sociale nella Scuola,
rivolta sociale per il salario, perché non solo vengono penalizzate le
fasce più povere con l'odiosa questione del reddito di cittadinanza abolito,
non viene concesso il salario minimo, ma vengono sempre di più tagliati i
salari che vengono falcidiati dal carovita, su cui incide l'aumento delle spese
energetiche originate anche dalle guerre in corso, dall'Ucraina al Medio
Oriente.
C'è un rapporto tra carovita e guerra anche se è una favola
che il carovita dipende dalla guerra, il carovita dipende dal rapporto salario-prezzi-profitti
che si scarica sui lavoratori per difendere i profitti dei padroni. Il carovita
c'è quando c'è la guerra così come quando non c’è. Quando c'è una tendenza alla
guerra, quando c’è la corsa agli armamenti, questi incidono nella lotta per il
carovita. Quindi su tutto questo è necessaria la rivolta sociale.
Ma torniamo alla questione della Sanità.
La Sanità non è
soltanto un problema legato alla spesa pubblica, è legato anche al sistema di
potere gestione di questo paese. La Sanità privata è parte integrante del
sistema di governo, è una grandissima lobby presente in Parlamento e legata a
mani e piedi ai governi in generale.
Prendiamo ad esempio un caso esemplare, il caso della Puglia, con Gemmato che fa il bello e il cattivo
tempo da un po’ ed in particolare da quando è stato eletto con il governo
Meloni.
Gemmato è un deputato di Fratelli d'Italia, che è stato
miracolato da queste elezioni, ed è diventato sempre di più un potente/potentato
della Puglia oltre che un sottosegretario - guarda un po’- alla Sanità, perché
Gemmato è un farmacista. Gemmato è anche l'amico di famiglia della Meloni,
perché, come la Meloni ha dichiarato, sua figlia si trova bene con le bambine
di Gemmato e questo basta e avanza per spiegare la folgorante carriera di Gemmato
che nel periodo del G7 di Puglia e negli “svernamenti” ripetuti del governo, della
Meloni e del suo cerchio magico - la sorella, l'ex compagno - tutta questa
genia di persone che va in Puglia, che ha usato anche il volano del G7 che lì
si è tenuto. E in tutto questo Gemmato ha avuto un ruolo dall'inizio alla fine.
Pensiamo a quando Meloni dopo la sua lunga vacanza estiva fatta nei resort di
lusso - sempre in compagnia di Gemmato e sempre perché sua figlia si è trovata bene
con le figlie di Gemmato - ad un certo punto ha detto che andava via della Puglia.
Poi in realtà non è andata da nessuna parte perché si era ulteriormente
trasferita in una delle altre strutture sotto il controllo di Gemmato, in
segreto.
Allora tutto questo ha a che fare con la Sanità? Certo che
ha a che fare con la Sanità, perché proprio nelle settimane scorse è scoppiato
il problema su cui ci dovrebbe essere un'indagine della magistratura
riguardante i soldi stornati dalla Sanità pubblica verso la Sanità privata e
verso Therapia, una società privata che opera nell'ambito della Sanità, di cui
Gemmato possiede delle quote. Ci sono stati intercettazioni con cui Gemmato
indicava agli ammalati di rivolgersi alla società privata Therapia proprio
perché questa società è sua. La società Therapia - sempre dall'inchiesta - ha
donato 10.000 € al partito e questo è ufficiale. Quindi c'è un rapporto stretto
tra l'azienda sanitaria di Gemmato e i fondi del partito, un rapporto stretto
tra la Meloni e la nomina a sottosegretario di Gemmato. Tutto questo conflitto
di interessi Gemmato non ha potuto in nessuna maniera smentirlo ed è un che,
tra l’altro, sia stato rivelato anche in una trasmissione de la 7 da Giovanni
Floris e sollevato dal Fatto Quotidiano. Questo è un esempio.
Spostiamoci dalla Puglia, andiamo in altre regioni dove il
nuovo governo è strettamente legato alle strutture sanitarie e dove ha
conquistato dei risultati importanti anche in materia di elezioni
amministrative per capire lo stretto legame che c'è tra il partito della Meloni,
tra la Meloni e il suo cerchio magico, tra la Meloni e i suoi ministri, tra Meloni,
la sua famiglia e le strutture private della Sanità e quindi l'indirizzo del governo in direzione della Sanità privata,
risponde a logiche, non solo dentro il programma generale di liberismo in
materia di spese sociali e di servizi sociali, ma risponde agli interessi,
anche privati ,al sistema di corruzione, collusione, che esiste intorno a
questo governo.
Allora è anche su
questo occorre che la lotta sociale alzi lo sguardo, perché non si può pensare
di rivendicare una migliore Sanità e lasciare che il governo sia gestito da chi
ha legami stretti con le espressioni più pure della Sanità privata e intorno a
questo costruisce il suo sistema di potere, il suo finanziamento, i suoi
ministri. Quindi occorre che la
lotta sociale diventi politica, ma non nel senso di fare un polverone di
parole d'ordine politiche dove c'è tutto e il contrario di tutto, ma perché si
comprenda che c'è un nesso tra questo governo e gli effetti anche in materia ad
esempio di Sanità, ma potremmo poi parlare della Scuola così come di tanti
altri settori.
Questo intreccio tra politica e affari, tra sistema politico
e sistema affaristico, è uno dei nodi di questo governo e che questo governo
porta alle estreme conseguenze e per cui senza
cacciare il governo non si potrà avere alcun miglioramento della Sanità e del
sistema sanitario e siccome questo è un anello fondamentale della vita
quotidiana delle persone che intorno alla Sanità spendono soldi oltre che preoccupazioni
- dato il peggioramento generale della Sanità, dei cittadini, dei proletari e
delle masse per effetto del sistema su cui potremmo fare una trasmissione
intera di ORE12 - ma questo intreccio deve essere può essere spezzato solo con la rivolta sociale che porti alla
caduta di questo governo e all'attacco generale al sistema che questo governo
rappresenta come parte più generale del sistema capitalista e in cui i
grandi fondi investiti per la guerra di cui si richiede che vengano spostati
sulla Sanità è una buonissima intenzione che non troverà alcuna accoglienza da
questo governo, sicuramente, ma pensiamo anche dagli altri governi che l'hanno
preceduto, perché quando l'hanno preceduto questo cammino disastroso sulla Sanità
è andato avanti e il Covid che avrebbe dovuto essere il punto di svolta per la
drammatica situazione non è stato così, né poteva essere così, perché come il
Covid è originato da questo sistema, tutto ciò che riguarda la Sanità è
originata dalle leggi del Capitale e dell'imperialismo nella sua fase putrescente
e parassitaria, nella fase della tendenza alla guerra, nella fase in cui i
governi, per rappresentare questo interesse, svolgono la funzione più diretta
di comitati d'affari - anzi di procacciatori di affari - per le fasce ricche
della Sanità che sono ultra protette, ultra privilegiate.
Su questa base ben venga la manifestazione e la protesta dei
medici e degli ospedalieri, ma si deve andare alla rivolta sociale, a una
protesta generale che solo sul fronte della Sanità avrebbe tutte le ragioni per
andare a fondo.
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