Abbiamo appena saputo che all’ amico e fratello Mohammad Hannoun, esponente dell’ API, è stato notificato un foglio di via da Milano.
La motivazione sarebbe la sua giustificazione pubblica della risposta dei manifestanti solidali con il popolo palestinese vittima di un genocidio, a quelle vigliacche e nutrite squadracce sioniste e fasciste che hanno imperversato per Amsterdam stracciando e bruciando bandiere palestinesi e inneggiando allo sterminio nazisionista dei bambini e delle bambine palestinesi. Una reazione che riteniamo comprensibile legittima umana e naturale di fronte a un genocidio.
Ci fa anche inorridire l’ accostamento all’ antisemitismo di una naturale reazione ad una orribile e disumana apologia di genocidio. Un paragone ignobile e strumentale e perché non abbiamo mai sentito elevarsi la stessa indignazione in più di un intero anno di disumano sterminio a Gaza.
Un’ indignazione ipocrita e miserabile perché rapporta l’ allontanamento da Amsterdam a calci nel sedere dei nazisionisti appartenenti a una tifoseria nota per la loro ideologia razzista, arabofobica, islamofobica e fascista, con il contorno dell’ apologia dello stupro delle “donne del nemico”, al genocidio pianificato di un popolo. Mohammad è uno di noi, un nostro amico e fratello da tempo oggetto della persecuzione sionista e dei suoi complici al governo italiano sotto la pressione delle comunità sioniste ubriache di odio e di suprematismo.
Come risposta a questo atto repressivo e persecutorio vogliamo inviare a Mohammad e alla sua famiglia la nostra massima solidarietà e il nostro affetto.
A presto ancora insieme in piazza per la Palestina. Per una Palestina libera. No allo stato di polizia!
Le compagne e i compagni del Csa Vittoria (Milano)
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