martedì 19 novembre 2024

pc 19 novembre - Il Ponte sullo Stretto… cade in testa al fascioleghista Salvini

 Alla Lega di Salvini non ne va bene una in questi ultimi tempi (e quindi al governo di cui fa parte in quanto a propaganda), dalla bocciatura della legge sull’autonomia differenziata di Calderoli, l’autore del famigerato Porcellum), alla commissione di Valutazione per l’impatto ambientale che di fatto rinvia, e di tanto, l’approvazione definitiva del progetto per il Ponte di Messina.

Certo la bocciatura della legge sull’autonomia è veramente un duro colpo, ma anche quella del Ponte non scherza, perché manda a gambe all’aria la propaganda fatta in pompa magna e a piene mani dell’attuale ministro delle infrastrutture il giorno dell’“approvazione” del progetto da parte del Ministero.

È notizia riportata oggi dal quotidiano la Repubblica, infatti, che se è vero che il ministero dell’Ambiente del suo collega Pichetto Fratin (ma ricordiamo che anche la commissione è composta tra gli altri da dirigenti di FdI e Lega!) ha dato parere favorevole al progetto “definitivo” è

altrettanto vero che la stessa commissione di Valutazione impatto ambientale ha imposto ben 62 integrazioni e studi alla società committente Stretto di Messina spa “che di fatto smontano i piani, e in parte anche le carte, del governo”.

“I progettisti – dice il quotidiano - assicurano che il Ponte resisterà ‘almeno 200 anni’ e a ‘sismi di magnitudo Richter fino a 7,1’”. I progettisti hanno proprio esagerato proprio su quest’ultimo punto! tanto che “… la commissione Via dà ragione di fatto all’allarme lanciato dal presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni sui mancati esami in tema di faglie attive e rischio sismico” per cui “Il proponente deve presentare – si legge nel parere della commissione Via - uno studio in cui siano maggiormente approfondite le indagini geofisiche, sismologiche e paleosismologiche e la caratterizzazione delle faglie ritenibili ancora attive”.

E se a questo si aggiungono le prescrizioni sulla richiesta di analisi dei “flussi di traffico attesi in linea con quelli tipici di settore”, il “monitoraggio dell’evoluzione della costa” per evitare il dissesto idrogeologico, quello sulla flora e la fauna; la revisione dell’altezza del Ponte (65 metri risultano insufficienti per il passaggio delle navi più grandi) e “sull’approvvigionamento idrico del cantiere”, che rischia di fare restare a secco la città di Messina, è chiaro che i tempi previsti da Salvini per l’apertura dei cantieri nei primi mesi del 2025, saltano!

Ma all’interno dell’articolo c’è anche la notizia che riguarda quello che sembra un tentativo di “agevolare” il progetto, grazie alla collaborazione “a titolo personale” di due ricercatori dell’Ingv (tanto che Doglioni ha voluto prendere le distanze dai due); grazie ad una convezione con la Stretto di Messina, comunque, l’Ingv ha ricevuto 26 mila euro.

Tutto questo con fa che rafforzare le ragioni ambientalistiche e politiche della popolazione locale, dei movimenti, dei militanti sindacali e politici che in questi anni si sono opposti con tante manifestazioni e proteste al progetto da vero “disastro ecologico e sociale” della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina… e, in continuazione, il 16 novembre il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” organizza un’altra manifestazione di piazza, perché non si può e non si deve abbandonare la lotta contro il governo e i suoi ministri della catastrofe ambientale, della guerra…

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