Certo la bocciatura della legge
sull’autonomia è veramente un duro colpo, ma anche quella del Ponte non
scherza, perché manda a gambe all’aria la propaganda fatta in pompa magna e a
piene mani dell’attuale ministro delle infrastrutture il giorno dell’“approvazione”
del progetto da parte del Ministero.
È notizia riportata oggi dal quotidiano la Repubblica, infatti, che se è vero che il ministero dell’Ambiente del suo collega Pichetto Fratin (ma ricordiamo che anche la commissione è composta tra gli altri da dirigenti di FdI e Lega!) ha dato parere favorevole al progetto “definitivo” è
altrettanto vero che la stessa commissione di Valutazione impatto ambientale ha imposto ben 62 integrazioni e studi alla società committente Stretto di Messina spa “che di fatto smontano i piani, e in parte anche le carte, del governo”.“I progettisti – dice il
quotidiano - assicurano che il Ponte resisterà ‘almeno 200 anni’ e a ‘sismi di
magnitudo Richter fino a 7,1’”. I progettisti hanno proprio esagerato proprio
su quest’ultimo punto! tanto che “… la commissione Via dà ragione di fatto
all’allarme lanciato dal presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni sui mancati esami in tema di faglie attive e
rischio sismico” per cui “Il proponente deve presentare – si legge nel parere
della commissione Via - uno studio in cui siano maggiormente approfondite le
indagini geofisiche, sismologiche e paleosismologiche e la caratterizzazione
delle faglie ritenibili ancora attive”.
E se a questo si aggiungono le
prescrizioni sulla richiesta di analisi dei “flussi di traffico attesi in linea
con quelli tipici di settore”, il “monitoraggio dell’evoluzione della costa”
per evitare il dissesto idrogeologico, quello sulla flora e la fauna; la
revisione dell’altezza del Ponte (65 metri risultano insufficienti per il
passaggio delle navi più grandi) e “sull’approvvigionamento idrico del
cantiere”, che rischia di fare restare a secco la città di Messina, è chiaro
che i tempi previsti da Salvini per l’apertura dei cantieri nei primi mesi del
2025, saltano!
Ma all’interno dell’articolo c’è
anche la notizia che riguarda quello che sembra un tentativo di “agevolare” il
progetto, grazie alla collaborazione “a titolo personale” di due ricercatori
dell’Ingv (tanto che Doglioni ha voluto prendere le distanze dai due); grazie
ad una convezione con la Stretto di Messina, comunque, l’Ingv ha ricevuto 26
mila euro.
Tutto questo con fa che
rafforzare le ragioni ambientalistiche e politiche della popolazione locale,
dei movimenti, dei militanti sindacali e politici che in questi anni si sono
opposti con tante manifestazioni e proteste al progetto da vero “disastro
ecologico e sociale” della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina… e,
in continuazione, il 16 novembre il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” organizza
un’altra manifestazione di piazza, perché non si può e non si deve abbandonare
la lotta contro il governo e i suoi ministri della catastrofe ambientale, della
guerra…
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