Meloni in qualità di presidente G7 e presidente del
consiglio italiano domani sarà al summit del G20 che si terrà a Rio de Janeiro
il 18-19 novembre.
Un summit imperialista di guerra delle potenze che con le armi si
stanno scontrando per procura in Ucraina, che stanno appoggiando lo Stato
terrorista di Israele nel genocidio in Palestina e nella guerra di aggressione
al Libano e nei bombardamenti in Iran, in Siria e Yemen.
Un summit imperialista i cui partecipanti, dai governi
USA/UE, Russia (che non sarà presente), Cina, sono parte attiva nella
spartizione del mondo per la rapina delle risorse energetiche e delle materie
prime per mandare avanti la loro produzione capitalistica, che si scontrano
comunque in una guerra commerciale che è un preludio di quella militare.
Un summit imperialista che è anche il primo che vede riuniti
i principali leader del mondo dopo la vittoria di Donald Trump.
Un summit imperialista a cui partecipano i governi
reazionari seduti al banchetto a masticare gli avanzi ma comunque fieri di
essere al servizio dei padroni imperialisti.
Tutti questi “signori”, per le loro fiere del nulla, delle
chiacchiere a vuoto, occuperanno – come sempre – le città con le loro truppe,
la loro polizia, che prima dell’evento “ripuliranno” i luoghi del summit dalla
presenza di chi vive in miseria e povertà per non urtare la passerella dei
ricchi e potenti e che sono pronti alla repressione perché non ci siano
contestazioni che arrivino troppo vicino a loro.
Questo summit imperialista è anche un insulto ai proletari e
alle masse povere e oppresse del mondo: come possono parlare, loro che sono i
responsabili di miseria, guerre, migrazioni, delle crisi economiche, delle
crisi climatiche, a parlare di “lotta alla povertà”?
E’ per tutto questo che è espressione del loro mondo
decadente che ostacola il progresso e lo sviluppo dell’umanità, che rovescia
sui proletari e sui popoli le loro crisi e le loro guerre, è per tutto questo
che quando si incontrano si devono blindare per tenere lontano ed impedire le
proteste. I militari saranno presenti nelle strade di Rio de Janeiro durante il
vertice del G20, per ordine del presidente Lula che ha cercato, in questi
giorni, di ripulirsi l’immagine partecipando ai controvertici dei movimenti
pacifisti e ambientalisti, dei social forum. Il governo intende “proteggere la sicurezza di tutti coloro che verranno”, cioè degli imperialisti
e genocidi che si incontreranno durante il summit, come il presidente Biden e
il primo ministro israeliano Netanyahu.
Durante il summit sono previste grandi giornate di
manifestazioni e per lunedì intanto si annuncia una grande manifestazione
antimperialista e a sostegno della Palestina.
Al summit saranno presenti tra gli altri Biden, Milei (che ha già fatto sapere che si rifiuta di firmare i documenti del G20 su "uguaglianza di genere" e "sostenibilità"),
Erdogan, Modi e Meloni che interverrà nella prima e nella terza sessione di
lavoro, previste per lunedì 18 novembre: la prima sarà dedicata alla lotta alla
fame e alla povertà, mentre la terza allo sviluppo sostenibile e alla
transizione energetica. Dopo il G20 Meloni andrà in Argentina ad incontrare proprio l'ultrareazionario Milei.
Il premier italiano rimarcherà “l’impegno dell’Italia nella
cornice del Piano Mattei per sostenere progetti strategici per l’Africa come il
Corridoio di Lobito che nel futuro potranno cambiare la vita di milioni di
persone”. Progetti ed investimenti, questi ultimi dichiarati, che bisognerà
vedere se il governo fascio-imperialista italiano riuscirà a mettere in
pratica.
Ora, quando leggiamo o ascoltiamo la stampa che riporta le
veline del governo, quando si parla di “piano Mattei” sappiamo che si tratta di
un piano neocoloniale e anche gli investimenti del cosiddetto “Corridoio di
Lobito” sono di quella natura, e non solo, perché riguardano anche il contrasto
alla Cina.
Il “corridoio di Lobito" collega l’Angola, lo Zambia, la
Repubblica Democratica del Congo (Rdc) e altri Paesi nell’Africa australe, e l’Italia
fascio-imperialista a guida Meloni aveva progettato un investimento di 320
milioni di dollari deciso durante la riunione G7 di Borgo Egnazia.
I paesi coinvolti sono di vitale importanza per gli
interessi imperialisti. Il Congo è il più grande produttore mondiale di
cobalto, rappresentandone circa il 70% della produzione globale, vende la
maggior parte dei suoi minerali grezzi alla Cina per la lavorazione, punta ad
attirare nuovi investimenti con il Corridoio di Lobito in un impianto di
precursori di batterie che potrebbe costare solo un terzo di un impianto
equivalente in Cina o negli Stati Uniti. In questo senso sottrarre alla Cina
social-imperialista queste materie prime è parte della guerra commerciale
contro di essa da parte dell’imperialismo occidentale USA/UE.
Congo e Zambia sono i principali produttori di rame
dell’Africa; l’Angola ha 36 dei 51 minerali che sono fondamentali per le tecnologie
di energia verde. Il valore del Corridoio di Lobito per lo spostamento di
prodotti dall’ Africa centro-meridionale fino al porto angolano sull’Atlantico
era stata già compresa dai colonizzatori belgi e portoghesi, che costruirono la
linea ferroviaria originale tra il 1902 e il 1929, ma che fu distrutta durante
una guerra civile e l’indipendenza dell’Angola nel 1975.
Quindi “piano Mattei” è l’ultimo nome che si è dato alla
rapina imperialista delle risorse dei popoli dell’Africa, di cui l’Italia
imperialista è parte attiva.
Nei prossimi giorni seguiranno altre info/denunce su questo
summit e sulla partecipazione della capa del governo fascio-imperialista
italiano
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