Ma già all’indomani i profitti
erano saliti di 13 miliardi di dollari. E questo è “ovviamente legato all’elezione
di Trump”, che non si è ancora insediato ma i cui annunci fanno già effetto
sui profitti del suo “vice” che ha sborsato ufficialmente 119 milioni di
dollari per la sua campagna elettorale.
Ma che cosa si appresta a fare Trump per ricambiare ancora l’aiuto di Musk? “In base alle ultime indiscrezioni rilanciate da Bloomberg, la prossima amministrazione repubblicana intende rendere
prioritario, per il dipartimento dei Trasporti Usa, lo sviluppo di un quadro normativo federale per i veicoli autonomi.”In sostanza “il mese scorso Musk
ha presentato il tanto atteso robotaxi di Tesla, si tratta di una concept car
dal costo di 30.000 dollari chiamata “Cybercab”, che non possiede né
volante né pedali perché appunto si guida da sola.” E per questo serve “una
normativa federale che semplifichi la circolazione delle auto a guida
autonoma per i veicoli elettrici”, un sogno, quello di Musk, di mettere sul
mercato una flotta di “robotaxi” capaci di trasportare persone senza
bisogno di un conducente umano.
E sui veicoli elettrici autonomi,
ad altissima tecnologia, l’aiuto vale doppio, a causa della grande concorrenza,
perché “Fino ad ora, però, Tesla si è scontrata con diversi problemi e
ritardi ed è stata anche superata dall'iniziativa Waymo di Google
(NASDAQ:GOOGL),
che ha testato con successo auto a guida autonoma sulle strade di Phoenix, Los
Angeles e San Francisco … Al momento, la tecnologia Full Self-Driving
di Tesla, invece, richiede che al volante ci sia comunque un ‘supervisore’ umano,
pronto a intervenire in caso di necessità.”
E grazie alla sua nomina a capo
del Dipartimento dell'Efficienza Governativa (Doge) da parte di Trump, l’obiettivo
di “lanciare sulle strade della California e del Texas le
sue Model 3 e Model Y completamente autonome già l’anno prossimo”
potrebbe essere raggiunto!
Musk, come tutti i capitalisti-imperialisti
ha bisogno di un mercato mondiale per vendere le proprie auto e questa è una
contraddizione con i propositi di Trump di applicare il protezionismo all’economia
americana. Così come è una contraddizione, ma questa fortemente ipocrita, quella
di parlare di “libero mercato”, mentre imperversano in ogni Paese gli “aiuti
di stato” fatti di miliardi a fondo perduto… al servizio dei padroni.
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