All’incontro del 29 scorso, i rappresentanti dei contadini in lotta da oltre un mese erano andati con proposte parziali, per “agevolare” l’inizio dei colloqui, rispetto alle richieste di fondo e generali che animano la protesta.
Delle quattro proposte in discussione in questa sesta tornata di incontri,
e cioè:
> Modalità da adottare per l'abrogazione delle tre leggi agricole del
governo centrale
> Meccanismi da adottare per rendere il prezzo minimo di sostegno (MSP) remunerativo
da trasformare, secondo la Commissione nazionale degli agricoltori, in un
diritto giuridicamente garantito per gli agricoltori e i prodotti agricoli di
base.
> Modifiche da fare e notificare alla Commissione per la gestione della
qualità dell'aria nella Regione Capitale Nazionale che escludano gli
agricoltori dalle sue disposizioni penali.
> Modifiche al progetto di legge sull'emendamento sull'elettricità 2020
per proteggere gli interessi degli agricoltori.
solo le
ultime due sono state accolte per il momento dai 6 ministri presenti alla
riunione.
Mentre gli agricoltori hanno ribadito la necessità di discutere di come
abolire le tre leggi sull’agricoltura, i ministri su questo si sono mostrati
molto scettici.
Questa richiesta dei contadini è inserita negli altri punti della piattaforma
di lotta, come l’aumento di almeno il
50% del prezzo minimo di sostegno (MSP), la riduzione dei prezzi del gasolio
per uso agricolo del 50%, la liberazione degli agricoltori arrestati per aver
bruciato stoppie di risaia nel Punjab, il ritiro di tutte le accuse contro i
contadini in protesta e il rilascio dei leader arrestati.
Le proteste stanno accentuando contraddizioni e fratture all’interno della
borghesia indiana: lo Stato del Kerala ha approvato una risoluzione di sostegno
ai contadini e per l’abolizione delle tre leggi.
Da parte loro i contadini rimangono fermi nella loro protesta che è
diventata nazionale e continuano ad assediare Nuova Delhi!
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