lunedì 28 dicembre 2020

pc 28 dicembre - Gloria eterna a John Reed 1920- 2020

 Sull'ultimo numero di proletari comunisti - una pagina speciale a lui dedicata

Da 10 giorni che sconvolsero il mondo

(…) All’ingresso della stazione, stavano due soldati con la baionetta   in   canna;   un   centinaio   di   persone,   commercianti,   funzionari   e studenti inveivano contro di loro e li apostrofavano con violenza. Si vedeva

che   si   sentivano   a   disagio   ed   umiliati   come   ragazzi   rimproverati ingiustamente.   Un   giovanotto,   alto,   dal   viso   arrogante,   che   vestiva l’uniforme di studente, guidava l’attacco.
–  Voi   comprendete,   suppongo   –   diceva   con   tono   insolente   –   che prendendo   le   armi 

  contro   i   vostri   fratelli,   diventate   gli   strumenti   di   una banda di assassini e di traditori.
–  Non è così, fratello – rispondeva il soldato seriamente. – Voi non capite. Vi sono due classi, il proletariato e la borghesia. Noi…
–  Oh!   la   conosco   questa   storia!   –   interruppe   lo   studente.   –   Voialtri, contadini ignoranti, basta che sentiate ragliare qualche frase fatta e subito, senza aver capito niente, vi mettete a ripeterla come pappagalli.
La folla rideva.
– Oh! so bene – riprese il soldato, mentre la fronte gli si imperlava di sudore   –   voi   siete   un   uomo   istruito,   lo   si   vede;   io,   non   sono   che   un ignorante. Ma mi sembra…
– Voi credete certamente – interruppe l’altro sprezzante – che Lenin è un vero amico del proletariato?
– Sì, lo credo – rispose il soldato.
– Ebbene, amico mio, lo sapete che Lenin ha attraversato la Germania in un vagone piombato? Sapete che Lenin ha preso dei quattrini dai tedeschi
–  Oh! so ben poco di tutto questo – replicò il soldato testardo, – ma io trovo che quello che egli ha detto è proprio quello che ho bisogno di sentire io   e   tutta   la   gente   semplice   come   me.   Vedete,   vi   sono   due   classi,   la borghesia e il proletariato…
–  Siete pazzo, amico mio! Io ho passato due anni a Schlusselburg per la mia  azione   rivoluzionaria,   mentre   voi,   a   quell’epoca   sparavate   sui rivoluzionari e cantavate «Dio protegga lo zar». Mi chiamo
Vasilij Georgevič Panin. Non avete sentito parlare di me?
– Mi dispiace, mai… – disse il soldato umilmente. – Ma io non sono che un ignorante. Voi siete un grande eroe, certamente.
–  Proprio così – replicò lo studente con convinzione, – ed io combatto i bolscevichi   che   stanno   rovinando   la   nostra   Russia,   la   nostra   libera rivoluzione. Come spiegate voi questo?
Il soldato si grattò la testa.
– Non   so  come   si   spiega   questo  –   disse,   facendo   delle  smorfie  per   lo sforzo imposto al suo cervello.
– A me, tutto sembra molto chiaro; è vero  che   non   sono   che   un   ignorante.   Mi   sembra   che   vi   sono   due   classi,   il proletariato e la borghesia…
–  Ed eccovi daccapo con la vostra stupida formula! – gridò lo studente.
–  …due classi, – continuò il soldato,  cocciuto. – E chi non è con l’una è con l’altra…

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