Una denuncia che mostra come in questa fabbrica manchi il sindacato di classe
La Fca di Melfi ha sanzionato un lavoratore della unità plastica per essersi recato in bagno a causa di un improvviso bisogno fisiologico.
Nonostante una sentenza l’abbia già condannata per un episodio analogo, Fca continua a mettere pressione e sanzionare i lavoratori che, per questioni fisiologiche impellenti, sono costretti ad allontanarsi momentaneamente dal lavoro, affinché non si muovano dalla postazione senza autorizzazione. Una situazione simile si era verificata nello stabilimento Sevel di Atessa, in quel caso il lavoratore per non incappare in un provvedimento disciplinare, era rimasto sulla propria postazione di lavoro in attesa del sostituto, fino al punto di urinarsi addosso. A seguito di quel triste episodio il Tribunale di Lanciano prima e la Corte di Appello dell’Aquila poi hanno condannato Fca per il danno arrecato al lavoratore.
Il dipendente di Melfi, in assenza di un responsabile nelle vicinanze da avvisare, ha invece deciso di andare in bagno ed evitare eventuali umiliazioni, per questo è stato sanzionato. Va fatto presente che il lavoratore di Melfi affiancava un collega per apprendere una nuova mansione, durante l’affiancamento non gli era stata assegnata alcuna postazione, per cui la punizione inflittagli non è attribuibile ad una eventuale perdita di produzione.
In entrambi i casi appare chiaro il comportamento repressivo del padrone, che decide di mettere pressione e punire chiunque non si attenga alle sue regole. Il messaggio che Fca vuol far passare è che chiunque si allontani dal proprio posto di lavoro senza permesso, anche per un periodo breve e per improvvise e comprovate esigenze fisiologiche, verrà punito. Evidentemente la condanna di Lanciano non ha insegnato nulla a Fca.
Usb denuncia questo ennesimo gesto lesivo dei diritti fondamentali dei lavoratori e valuterà insieme ai propri legali quali azioni intraprendere in difesa del lavoratore.
Potenza, 28 Dicembre 2020.
Nonostante una sentenza l’abbia già condannata per un episodio analogo, Fca continua a mettere pressione e sanzionare i lavoratori che, per questioni fisiologiche impellenti, sono costretti ad allontanarsi momentaneamente dal lavoro, affinché non si muovano dalla postazione senza autorizzazione. Una situazione simile si era verificata nello stabilimento Sevel di Atessa, in quel caso il lavoratore per non incappare in un provvedimento disciplinare, era rimasto sulla propria postazione di lavoro in attesa del sostituto, fino al punto di urinarsi addosso. A seguito di quel triste episodio il Tribunale di Lanciano prima e la Corte di Appello dell’Aquila poi hanno condannato Fca per il danno arrecato al lavoratore.
Il dipendente di Melfi, in assenza di un responsabile nelle vicinanze da avvisare, ha invece deciso di andare in bagno ed evitare eventuali umiliazioni, per questo è stato sanzionato. Va fatto presente che il lavoratore di Melfi affiancava un collega per apprendere una nuova mansione, durante l’affiancamento non gli era stata assegnata alcuna postazione, per cui la punizione inflittagli non è attribuibile ad una eventuale perdita di produzione.
In entrambi i casi appare chiaro il comportamento repressivo del padrone, che decide di mettere pressione e punire chiunque non si attenga alle sue regole. Il messaggio che Fca vuol far passare è che chiunque si allontani dal proprio posto di lavoro senza permesso, anche per un periodo breve e per improvvise e comprovate esigenze fisiologiche, verrà punito. Evidentemente la condanna di Lanciano non ha insegnato nulla a Fca.
Usb denuncia questo ennesimo gesto lesivo dei diritti fondamentali dei lavoratori e valuterà insieme ai propri legali quali azioni intraprendere in difesa del lavoratore.
Potenza, 28 Dicembre 2020.
Usb Basilicata L.P.
USB Fca Melfi
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