mercoledì 30 dicembre 2020

pc 30 dicembre - Bergamo epidemia colposa: ufficiali gli avvisi garanzia per regione Lombardia e ASST bergamoest

 Da metroregione RP httpspsDichiarazione comitato noi denunceremo

Mentre la procura di Bergamo ufficializza gli avvisi di garanzia a dirigenti della regione Lombardia e a direttore e vice di ASST Bergamo est, Locati e Cosentina (https://www.varesenews.it/2020/04/condannato-busto-arsizio-cosentina-nella-bufera-ritardi-ad-alzano-lombardo/918735/

il sindaco di "Bergamo non si ferma" Gori (come a Milano il sindaco Sala), cerca di correre ai ripari 


costituendosi parte lesa al potenziale processo.....
ma nessuno può cancellare anche la sua parte di responsabilità nella trasformazione della pandemia in strage.

Ora si appella alla città offesa, ma dove era quando doveva esercitare la sua funzione di garante della salute dei cittadini?
Non sono certo le polemiche di basso profilo fatte dalla Lega, per distogliere l'attenzione da Fontana-assassino, che ci servono per sapere la verità, ossia che il sindaco Gori non si è certo opposto o ha denunciato  le pressioni dei padroni di Bergamo ...per non chiudere le fabbriche e continuare a fare profitti i suoi amici imprenditori e banchieri che l'hanno votato!!

LA POLEMICA corriere della sera 30 dicembre 2020 - 10:58

Bergamo, il Comitato per le vittime

di Silvia Seminati

Per prime erano arrivate le polemiche della Lega e del centrodestra. Martedì 29 dicembre, invece, è stato il Comitato Noi Denunceremo — che chiede verità e giustizia per le vittime del Covid-19 — a criticare la scelta del Comune di Bergamo, annunciata dal sindaco Giorgio Gori, di dichiararsi «persona offesa»nell’indagine della Procura di Bergamoche vuole accertare un eventuale reato di epidemia colposa relativo alla pandemia da Covid-19.

«Credo che dopo il comunicato di Gori non ci sia nulla da aggiungere — scrive su Facebook l’avvocato Consuelo Locati, legale del Comitato —. Credo che lo sfascio della politica sia arrivato al culmine, credo che decenza, dignità e rispetto siano termini cancellati dal vocabolario dei politici attuali. Nessun partito, destra, centro, sinistra, ha fatto di tutto per salvaguardare il diritto alla vita e alla salute dei cittadini. E adesso corrono ai ripari cercando di salire sul carro dei vincitori, 

il nostro, quello di Noi Denunceremo, senza avere alcun riguardo e rispetto per NOI che da 8 mesi lottiamo contro il sistema di cui questi politici sono parte integrante, senza avere la decenza di ammettere che Noi abbiamo smascherato le omissioni ed il fallimento di questo sistema da soli, combattendo e lavorando da soli giorno e notte. Noi — scrive ancora l’avvocato — non abbiamo avuto alcun supporto o sostegno esterno da parte della politica o anche solo delle persone che fanno la politica. E sul carro dei vincitori non salirà nessuno, a meno che non lo abbia meritato e comunque solo NOI decideremo. Sindaci degli aperitivi e delle cene in ristoranti e sui navigli non ne vogliamo». Parole dure, a cui Gori sceglie di non replicare.


Il Comitato poi affida invece a una nota il proprio disappunto: «Apprendiamo dalla stampa che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, si sia schierato con il comitato Noi Denunceremo e si sia costituito parte lesa nella causa intentata dal comitato stesso. Nulla sappiamo di questo schieramento. E nessuna informazione al riguardo ci è mai giunta dal Comune di Bergamo o dal sindaco Gori. Restiamo in attesa di capire come mai il nostro nome venga accostato a quello del sindaco Gori. Abbiamo lavorato per mesi alla ricerca della verità e non permetteremo a nessuno di strumentalizzare politicamente il nostro lavoro o di usare il nostro nome senza nemmeno consultarci».


In realtà, nell’annunciare la decisione del Comune di dichiararsi «persona offesa» nell’indagine della Procura di Bergamo, Gori non ha mai citato il Comitato Noi Denunceremo, che invece ha scelto la strada della causa civile al tribunale di Roma. Il sindaco ha invece spiegato che, con questa presa di posizione, il «Comune vuole dire ai suoi cittadini, e in primo luogo a chi ha sofferto la perdita di familiari o di persone care, che intende rappresentarne il diritto a conoscere l’effettivo svolgimento dei fatti e offrire se necessario il proprio contributo all’accertamento della verità e, qualora emergessero delle responsabilità penali, a rappresentarne gli interessi per ottenere il giusto risarcimento».


Parole diverse rispetto a quelle che il Comitato, nella nota, attribuisce al sindaco. «Ho letto il post di Gori su Facebook. È vero, non ci menziona — dice il presidente del Comitato Noi Denunceremo, Luca Fusco —. Ma poi, sul web, ho letto articoli di stampa in cui si dice che Gori si è schierato al fianco del nostro Comitato. Ho preso per buono quello che ho letto, per questo abbiamo poi diffuso la nota con cui prendiamo le distanze. In ogni caso, la posizione del Comitato è chiara e lineare. Noi siamo al di fuori della politica, siamo apartitici, apolitici, qui parliamo di verità e giustizia. Se Gori ha deciso di fare la nostra stessa cosa — dice Fusco — allora avrebbe potuto confrontarsi con noi. Non è corretto che non ci abbia chiamato, visto che noi stiamo lavorando su questa cosa da mesi. Ci si poteva confrontare. Se tutti cerchiamo la stessa cosa, meglio unire le forze».


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