A sette giorni dalla sentenza … sul 29 giugno 2009
Sulla strage ferroviaria annunciata di Viareggio
L'8 gennaio 2021, dopo 11 anni e mezzo, la Cassazione emetterà la sentenza per le 32 Vittime e i feriti gravissimi.
Il Moretti fu oggetto, da Viareggio a
Bruxelles, di una campagna/mobilitazione focalizzata sul suo ruolo
apicale. Ruolo esercitato come Amministratore di FATTO da parte di
questo personaggio, alto manager di Stato o, vero e proprio, boiardo di
Stato.
Una campagna di mobilitazione
affinché non fosse illegittimamente escluso dalla lista degli indagati e
fosse legittimamente dimesso da Ad della holding Fs. Addirittura(!)
furono raccolte 10.000 firme per le sue dimissioni e protocollate alla
Camera e al Senato, da ‘lorsignori’ cestinate come avviene per ogni
volontà popolare degna di questo nome e di rispetto.
Il primo obiettivo fu conseguito, il
secondo lo è stato (formalmente) a seguito della condanna di 1° grado
del 31 gennaio 2017 da parte del Tribunale di Lucca, dopo che il
suddetto era stato promosso a “Leonardo-Finmeccanica”, secondo le
sue/proprie volontà.
Una campagna mediatica e di
mobilitazione da parte di senza-potere come familiari, ferrovieri,
cittadini/e. Una campagna che, comunque, ha prodotto risultati per un
interesse collettivo: una verità già scritta, scampoli di giustizia,
briciole per la … sicurezza.
Il “manovrismo” dei poteri forti per
salvare il Moretti dalla definitiva condanna è sempre stato presente,
con una rapida accelerata in vista della sentenza di Cassazione.
Massima vigilanza e forte
mobilitazione per impedire il ribaltamento di due sentenze processuali,
un’indecente e blasfema offesa ai familiari e alle 32 Vittime,
un’indecorosa delegittimazione della salutare mobilitazione popolare di
questi 11 anni e mezzo.
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