Il giorno di Salvini a Napoli Salvini adesso ritorna, ma comandando lui direttamente, da ministro, le forze di polizia e soprattutto dal 4 marzo in poi è iniziato anche qui a Napoli lo sdoganamento dei razzisti leghisti da parte dei Cinque Stelle
Salvini, visto i precedenti, ha comunicato soltanto all’ultimo momento il giorno della sua visita, non dando quindi modo a eventuali contestatori di organizzarsi adeguatamente.
Furbescamente il suo giro cittadino inizia dal rione Vasto, zona laterale alla stazione centrale e da un paio di decenni area multietnica della città.
La destra cittadina, che in città fa molta fatica, ne ha subito approfittato per soffiare sul fuoco, trasformando una rabbia legittima in paranoia antimigranti, in intolleranza razzista.
Da Casapound a Fratelli d’Italia, da Noi con Salvini a Forza Nuova, tutti hanno cavalcato il disagio del quartiere portando i propri leader nazionali in queste strade.
Anche oggi Casapound aveva preparato un comitato d’accoglienza nel quartiere per il loro “capitano” ma Salvini si è smarcato da tale abbraccio e ha fatto per conto proprio. Ha attraversato un paio di strade ricevendo fischi e pernacchie (pochi), ma anche applausi dai balconi.
Il capitano ha poi parlato a un po’ di gente del quartiere promettendo un centinaio di nuovi agenti di polizia in città e poi si è recato alla parrocchia del Buon Consiglio dove vi è un prete a lui affine ideologicamente e dove, di fronte a telecamere e taccuini, hanno messo in piedi una scenetta propagandista. Il razzista e il prete a benedire il suo razzismo.
Il giro in città è proseguito poi in Prefettura a Piazza Plebiscito per l’incontro con le autorità locali. Qua ,al corteo messo in piedi in poche ore dall’area antagonista con concentramento in Largo Berlinguer è stato impedito di arrivare , costringendolo a inerpicarsi nelle vie dei Quartieri Spagnoli e a fermarsi in via Chiaia . presenti anche molti migranti....qualche giorno fa in un’intervista al Mattino il neo ministro ha promesso di chiudere tutti i centri sociali cittadini.
Per i supporters salviniani nessun problema invece. Qualche centinaio di persone ha così potuto stazionare di fronte la Prefettura con striscioni di benvenuto al ministro e intonando slogan razzisti contro i migranti. Inquietante la presenza di una cinquantina di lavoratori marittimi che volevano che il ministro perorasse la loro causa ovvero di impedire ai lavoratori stranieri di lavorare sulle grandi navi da crociera togliendo lavoro agli italiani.
L’incontro in prefettura è stato ovviamente interlocutorio, visto anche le evidenti finalità propagandiste del ministro e a parte il centinaio di poliziotti in più (medesima promessa avevano fatto anche i precedenti ministri dell’interno Alfano e Minniti) e qualche roboante frase sulla fine imminente della Camorra, nulla di memorabile. Scontato lo scontro tra sindaco e ministro con il primo che ha chiesto che venissero rimossi gli impedimenti della Corte dei Conti nei confronti del comune di napoli in pre dissesto e permettere così all’amministrazione napoletana di distribuire servizi e assicurare manutenzione e cura ai beni cittadini. Ed ha additato il ministro come colpevole di fomentare la guerra tra poveri, ora anche a Napoli.
Il ministro ha poi promesso, il ministro, di ritornare qui in città a novembre per il solito comitato Ordine e Sicurezza . I fascisti locali si stanno tutti trasformando in circoli di Noi con Salvini ma non sono sufficienti per assicurarsi un corposo peso elettorale a queste latitudini e cerca di sfondare utilizzando il ruolo di ministro, facendo da sé insomma.
Salvini, visto i precedenti, ha comunicato soltanto all’ultimo momento il giorno della sua visita, non dando quindi modo a eventuali contestatori di organizzarsi adeguatamente.
Furbescamente il suo giro cittadino inizia dal rione Vasto, zona laterale alla stazione centrale e da un paio di decenni area multietnica della città.
La destra cittadina, che in città fa molta fatica, ne ha subito approfittato per soffiare sul fuoco, trasformando una rabbia legittima in paranoia antimigranti, in intolleranza razzista.
Da Casapound a Fratelli d’Italia, da Noi con Salvini a Forza Nuova, tutti hanno cavalcato il disagio del quartiere portando i propri leader nazionali in queste strade.
Anche oggi Casapound aveva preparato un comitato d’accoglienza nel quartiere per il loro “capitano” ma Salvini si è smarcato da tale abbraccio e ha fatto per conto proprio. Ha attraversato un paio di strade ricevendo fischi e pernacchie (pochi), ma anche applausi dai balconi.
Il capitano ha poi parlato a un po’ di gente del quartiere promettendo un centinaio di nuovi agenti di polizia in città e poi si è recato alla parrocchia del Buon Consiglio dove vi è un prete a lui affine ideologicamente e dove, di fronte a telecamere e taccuini, hanno messo in piedi una scenetta propagandista. Il razzista e il prete a benedire il suo razzismo.
Il giro in città è proseguito poi in Prefettura a Piazza Plebiscito per l’incontro con le autorità locali. Qua ,al corteo messo in piedi in poche ore dall’area antagonista con concentramento in Largo Berlinguer è stato impedito di arrivare , costringendolo a inerpicarsi nelle vie dei Quartieri Spagnoli e a fermarsi in via Chiaia . presenti anche molti migranti....qualche giorno fa in un’intervista al Mattino il neo ministro ha promesso di chiudere tutti i centri sociali cittadini.
Per i supporters salviniani nessun problema invece. Qualche centinaio di persone ha così potuto stazionare di fronte la Prefettura con striscioni di benvenuto al ministro e intonando slogan razzisti contro i migranti. Inquietante la presenza di una cinquantina di lavoratori marittimi che volevano che il ministro perorasse la loro causa ovvero di impedire ai lavoratori stranieri di lavorare sulle grandi navi da crociera togliendo lavoro agli italiani.
L’incontro in prefettura è stato ovviamente interlocutorio, visto anche le evidenti finalità propagandiste del ministro e a parte il centinaio di poliziotti in più (medesima promessa avevano fatto anche i precedenti ministri dell’interno Alfano e Minniti) e qualche roboante frase sulla fine imminente della Camorra, nulla di memorabile. Scontato lo scontro tra sindaco e ministro con il primo che ha chiesto che venissero rimossi gli impedimenti della Corte dei Conti nei confronti del comune di napoli in pre dissesto e permettere così all’amministrazione napoletana di distribuire servizi e assicurare manutenzione e cura ai beni cittadini. Ed ha additato il ministro come colpevole di fomentare la guerra tra poveri, ora anche a Napoli.
Il ministro ha poi promesso, il ministro, di ritornare qui in città a novembre per il solito comitato Ordine e Sicurezza . I fascisti locali si stanno tutti trasformando in circoli di Noi con Salvini ma non sono sufficienti per assicurarsi un corposo peso elettorale a queste latitudini e cerca di sfondare utilizzando il ruolo di ministro, facendo da sé insomma.
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