E'
accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
2
ottobre 2018
Il sindaco
di Riace, Domenico Lucano, è stato arrestato dalla guardia di
finanza, nell'ambito dell'operazione Xenia, per favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto
del servizio di raccolta dei rifiuti. Come fa sapere la procura di
Locri in una nota, "i finanzieri del Gruppo di Locri hanno
eseguito, alle prime luci dell'alba, un'ordinanza di custodia
cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Locri, che dispone gli
arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del
Comune di Riace ed il
divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell'ambito dell'operazione denominata 'Xenia'".
La
misura cautelare rappresenta l'epilogo di approfondite indagini,
coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte
in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal ministero
dell'Interno e dalla prefettura di Reggio Calabria al Comune di
Riace, per l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo
politico. Dalle indagini dei finanzieri è emersa "la
particolare spregiudicatezza del sindaco, nonostante il ruolo
istituzionale rivestito, nell'organizzare veri e propri
'matrimoni di convenienza' tra cittadini riacesi e donne straniere -
spiega la procura di Locri - al fine di favorire illecitamente la
permanenza di queste ultime nel territorio italiano". Secondo
l'accusa, "il sindaco Lucano, unitamente alla sua compagna
Tesfahun Lemlem" ha "architettato degli espedienti
criminosi, tanto semplici quanto efficaci, volti ad aggirare la
disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l'ingresso in
Italia". La notizia dell'arresto di Lucano è stata commentata
via social dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Accidenti
- ha scritto il vicepremier in un tweet - chissà cosa diranno
adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire
l'Italia di immigrati!".
divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell'ambito dell'operazione denominata 'Xenia'".
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