70.000 in piazza domenica scorsa a Berlino, contro i neofascisti dell’AfD. Eppure, malgrado l’enorme superiorità numerica, da un punto di vista antifascista la giornata non è sufficiente a sbarrare la strada ai nazisti. Il populismo e lo svuotamento della democrazia con mezzi democratici operato dalla AfD non si ferma con i lustrini, la musica e le feste.
Impedire la marcia su Berlino dell’AfD e dei suoi 5.000 dimostranti grazie alle dimensioni della contromanifestazione sarebbe stato un successo. Ma non è avvenuto. Ciò è dipeso da una parte dall’autosufficienza dei contro-dimostranti in festa o dei festaioli della contro-manifestazione, che non hanno mai avuto la pretesa di affrontare fino in fondo l’AfD.. tentativi di blocco non sono falliti solo per l’uso della forza da parte della polizia, ma anche per la debolezza di chi li ha organizzati e per la sua incapacità di sviluppare ed adattare alle circostanze una strategia efficace.
Ci vuole la protesta che non ha timore dello scontro, quella che rende la vita più dura possibile all’AfD. Le occasioni non sono mancate, come su quel ponte della metropolitana di superficie dove il nero della AfD è vistosamente sbiadito o alla stazione centrale, quando i fascisti sono stati costretti a passare fra due ali di contro-dimostranti che gridavano la loro rabbia. Fra gli applausi degli antifascisti anche alcune bandiere tedesche sono state strappate dalle mani dei razzisti, finendo nella spazzatura....
da contropiano
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