seduta consiliare della scorsa settimana, ancora disertata per protesta dalla minoranza, Cassano ha comunque spiegato perché non intende cambiare il nome alla scuola: “Costa, nel suo ruolo di medico condotto, era una persona molto attenta ai bisogni dei poveri, quindi benvoluta in paese. Era diventato sindaco nel 1922, eletto dai cittadini, e poi è stato podestà”. Come a dire che il suo ultimo incarico aveva una base di sostegno tra i carrosiani, per altro non necessario per quel ruolo, visto che i podestà venivano nominati dal governo del Fascio in base alla fedeltà politica al regime. Il sindaco ha infine spiegato che cambiare l’intitolazione della scuola vorrebbe dire “mancare di rispetto agli amministratori comunali che nel 1964 dedicarono l’edificio a Costa, quindi in tempi lontani dal fascismo”.
Luigi Traverso, consigliere di minoranza,
spiega perché al suo gruppo la figura di Costa non piace: “Il sindaco non ha
ricordato cosa scriveva quel signore in un suo libro, “Pensieri e rime”,
pubblicato nel 1937. In sostanza, elogiava alla grande il Duce e diceva
di essere stato “folgorato” dalla sua figura già nel 1922, a Cremona, in vista
della marcia su Roma.
Dopodichè venne scelto come podestà, guardacaso,
a differenza dei sindaci di altre fedi politiche, rimossi dal regime”. Costa,
come risulta dal suo libro, già nel 1922 divenne fascista e scrisse un
sonetto dedicato a Mussolini, dal titolo “Il Duce”, proprio nel 1926,
anno della sua nomina a podestà di Carrosio, nel quale celebra la figura del
capo del fascismo in maniera (involontariamente) ridicola. Può un personaggio
del genere convivere con un personaggio di grande levatura morale come
don Emanuele Levrero, ex parroco nominato Giusto fra le nazioni
da Israele per aver salvato molti ebrei a Genova, durante la
guerra, al quale è dedicata la piazza dove sorge la scuola, si chiede la
minoranza. “Inoltre – conclude Traverso – a Carrosio c’è anche una una
via dedicata a Giancarlo Odino, comandante partigiano, fucilato al Turchino dai
nazifascisti dopo essere stato catturato alla Benedicta. La scuola può
essere intitolata ad altri carrosiani illustri, come la famiglia Bruzzo,
titolare dell’ex Jutificio che tanto lavoro diede ai carrosiani, o il teologo
Brengio, ma non a un fascista conclamato come Costa, la cui immagine, va
ricordato, si trova negli uffici del municipio”.
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