sabato 2 giugno 2018

pc 2 giugno - Il governo fascio populista di Salvini/DiMaio accoglie da subito tutto l'arco identitario nazista nel suo blocco di alleati e attivisti

 SI COSTITUISCE ATTORNO ALLA LEGA DI SALVINI IL FRONTE IDENTITARIO, ASSOCIANDO IL VENETO FRONTE SKINHEADS, TRANSFUGHI DA FORZA NUOVA
E DALLA FIAMMA TRICOLORE, FILOSOFI TRADIZIONALISTI E MILITANTI ANTI-ABORTISTI.
​E' stato pubblicizzato con largo anticipo per sabato 2 giugno, nella giornata consacrata alla festa della Repubblica, un convegno a Bergamo del cosiddetto Fronte identitario. Un evento a suo modo rilevante, sull'«importanza della spiritualità in Europa», come recita il manifesto di convocazione, ma soprattutto «sul futuro del movimento identitario». ​Dietro alla sigla del Fronte si ritrovano accomunate più realtà, a partire dal Talebano, una specie di associazione pensata per raccogliere e traghettare in direzione della Lega militanti neofascisti, fondata da Vincenzo Sofo e Fabrizio Fratus (secondi nomi Benito e Adolfo), già promotore di Gioventù Nazionale (i giovani della prima Fiamma Tricolore, quella di Pino Rauti), poi delle SS (Sindacato degli Studenti), divenuti successivamente Alleanza Studentesca (nell’orbita di An), quindi a capo di Gioventù Europea. Fratus

diede anche vita, nella seconda metà degli anni Novanta, alla rivista La Spina nel Fianco, vicina a Stefano Delle Chiaie. Nel 1994 venne denunciato per violazione della legge Scelba.
​Con questo curriculum ora di fatto Fratus lavora per favorire tutte le interlocuzioni possibili dell'estrema destra con la Lega di Salvini. Nel settembre 2017 si era ostentatamente fatto ritrarre sul pratone di Pontida, all'annuale raduno, con un bel gruppetto di vecchie conoscenze del neofascismo milanese. ​In questo progetto "fascio-leghista", con il Talebano si sono sintonizzati soggetti come il Veneto fronte skinheads e Progetto nazionale, l'ultima creatura di Piero Puschiavo, il fondatore nei primi anni Novanta proprio del Vfs, nelle ultime elezioni comunali veronesi nell'orbita dell'ex sindaco Flavio Tosi. Con loro la Comunità giovanile di Busto Arsizio, il primo e più antico centro sociale di destra (nacque nel dicembre 1989), Domus orobica, "spazio sociale identitario", animato dall'ex segretario di Forza nuova Bergamo Dario Macconi e Alex Cioni (ora in Prima noi), vicentino proveniente a sua volta dalle file di Forza nuova.
​A prendere la parola per il Veneto fronte skinheads sarà nientemeno che Ivan Sogari, mantovano, uno dei denunciati per violenza privata per l'irruzione squadrista di una quindicina di "teste rasate" nel centro pro migranti di Como nel novembre scorso. ​Degni di nota tra i relatori anche Alfredo Iorio, candidatosi a Roma come sindaco nelle ultime elezioni per l'Msi, Forza Nuova e Fiamma nazionale, il filosofo tradizionalista Emanuele Franz, ed Emilio Giuliana, ex consigliere comunale a Trento per la Fiamma tricolore, passato alle cronache per essere riuscito ad organizzare, nel maggio 2015, la venuta in città di Konstantinos Boviatsos il portavoce di Alba Dorata. ​Folta e di rilievo sarà per finire la pattuglia leghista, con Giancarlo Senna, capolista in Lombardia a Milano nelle elezioni regionali del 4 marzo, risultato poi eletto con il maggior numero di preferenze, seguito da Giacomo Cosentino, candidatosi a Varese nella lista di Fontana Presidente, l'attuale governatore leghista, e da Marco Franzoni sindaco di Cerea (provincia di Verona), affermatosi nelle ultime consultazioni grazie all'appoggio di Lega e Fratelli d'Italia. Il suo primo atto è stato, nell'aprile scorso, di rendere disponibile il comune a trovare uno spazio di sette metri per undici dove affiggere il cartellone anti-abortista dell'Associazione Pro-Vita rimosso nella Capitale, con tanto di raffigurazione di un feto a 11 settimane dal concepimento e la scritta: «Sei qui perché tua mamma non ti ha abortito».
​In conclusione un fronte composito di stagionati nazifascisti, reazionari e bigotti di ogni risma, a far da corona alla Lega, dentro e fuori le istituzioni.

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