sabato 7 ottobre 2017

pc 7 ottobre - Uccisi tre commandos Usa in Niger. L'imperialismo americano e Italiano alla guerra d’Africa

da Contropiano

Tre soldati delle forze speciali Usa sono morti ed altri due sono rimasti feriti in un agguato in Niger, al confine col Mali. Lo riferisce il New York Times, citando fonti militari anonime e svelando le attività militare “coperte” degli Stati Uniti in Africa. Si tratta delle prime vittime statunitensi in una missione in cui forze speciali statunitensi affiancano le forze armate del Niger contro le milizie jihadiste di Al Qaida, attive soprattutto nel confinante Mali.

I due militari statunitensi feriti sarebbero in «condizioni stabili» e sono stati trasferiti in Germania per essere curati.
Le forze armate statunitensi hanno nel Paese piccoli gruppi di militari delle forze speciali che fanno da addestratori e consiglieri alle truppe locali impegnate a combattere due gruppi jihadisti, Boko Haram affiliato a ISIS e il ramo Nord Africano legato ad Al Qaeda nel Maghreb islamico.
“Una pattuglia congiunta statunitense e nigerina è caduta in un imboscata nel sud-ovest del Niger”, ha dichiarato Anthony Falvo, comandante della missione statunitense. “Le forze Usa sono in Niger, ha aggiunto, per fornire assistenza e formazione alle forze armate, compreso il supporto per gli sforzi di intelligence, di sorveglianza e di ricognizione, per contrastare le organizzazioni terroristiche nella regione”.
La notizia merita interesse, soprattutto perché anche l’Unione Europea – all’insegno di una nuova stagione del colonialismo in Africa – ha organizzato l’invio di contingenti militari in Niger, Ciad, Mali, Repubblica Centroafricana dove già agiscono truppe francesi, alcuni reparti militari tedeschi e nel prossimo futuro anche militari italiani.
In Niger lo sanno tutti che l’Italia è pronta ad avviare delle operazioni – riferisce al Fatto un funzionario nigerino – Nella base americana di Agadez di ufficiali italiani se ne vedono spesso.” L’obiettivo sarebbe quello di aumentare il peso diplomatico in uno scacchiere delicatissimo, dove peraltro gli attori internazionali sono sempre più impegnati. I francesi, presenti fino al 1960 come colonizzatori, hanno appena installato una base avanzata con droni e caccia, oltre a difendere gli impianti della multinazionale dell’energia Areva. Gli americani hanno basi in diversi centri del Paese e ora anche i tedeschi stanno pensando di scendere in campo con una struttura a Tahoua.

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