Gioia e condivisione. Rabbia, determinazione, amore.
Le vallette, 1 ottobre 2017, ore 14.30 circa
Primo giorno di detenzione, blocco b nuovi giunti
Gioia e condivisione
Sono
entrato, dopo la trafila burocratica in matricola e dopo otto ore
passate in questura, nella mia cella al secondo piano del blocco b –
nuovi giunti, verso le 4 del mattino. Sereno nel cuore, lucido nella
mente, solo un po’ stanco (per usare un eufemismo ) e provato dalle
fatiche delle giornate di lotta e di lavoro appena trascorse.
il
primo pensiero che mi ha accompagnato prima di prendere sonno ha avuto
il sapore della gioia e della condivisione: scorrono nitide le immagini
delle intense giornate di mobilitazione contro il g7 e soprattutto del
corteo di ieri. Gioia per le migliaia e migliaia di
voci e di corpi che nonostante le intimidazioni di un imponente (sempre
per usare un eufemismo) dispositivo di polizia sono riuscite a mettere
in evidenza una volta in piu’ l’inutilita’ e la dannosità della
pagliacciata del g7 messa in scena a Venaria. Sono sicuro che le ragioni
e i risultati delle proteste di questi giorni sono e saranno come dei
semi destinati a germogliare. Se c’è una certezza eè che la lotta paga!
Condivisione perche’ non c’è felicità né gioia vera
se non la si può/vuole condividere. Ripenso ai mille e più saluti ed a
tutti i sorrisi scambiati con tutte le compagne e compagni di Torino,
della Val susa, Pisa, Bologna, Roma, Veneto, Napoli, Firenze, Milano,
ecc…, con chi mi conosce e con chi c’ era ieri, come con chi non ho
conosciuto e con chi verra’
un abbraccio ed un saluto, Andrea
Le vallette, 1
ottobre 2017, ore 21
Primo giorno di detenzione, blocco b nuovi giunti
Rabbia, determinazione, amore
Rabbia per
i tanti racconti di vite interrotte che ho conosciuto all’ ora d’ aria.
Destini di tanti giovani che si sono giocati la vita troppo
velocemente, come in una roulette, nella decisione o scelta sbagliata. Rabbia per
gli sguardi di rassegnazione intravisti negli occhi dei più maturi,
abbandonati a pensieri di accettazione inerme delle condizioni di vita
schifose di questa istituzione totale e punitiva che è la galera. Rabbia per
essere stato punito con lo spostamento in un’altra cella, da solo e con
la finestra sull’ interno, per aver cercato di farmi sentire al
passaggio del corteo di solidarietà sotto le mura carcerarie.
determinazione nell’
impedire all’ isolamento fatto di sbarre e muri, di farci tacere e far
calare il sipario sulle sofferenze di vite vissute, per lo più, in
assenza di vere possibilità o di reali alternative. Determinazione nel
continuare a sorridere, nonostante tutto, nella consapevolezza che
anche qui dentro la vita riserva sorprese o momenti d’ inattesa ilarità
collettiva… come in occasione del mio spostamento di cella ed il
conseguente scambio di battute con i “maggiordomi del palazzo di via
Aglietta” (il carcere delle vallette ndr).
Amore per
i gesti di solidarietà, anche quelli più piccoli, che rendono umano, in
alcuni momenti, anche il trascorrere del tempo qui dentro. Amore, e
non ci sono parole piu’ adeguate, per descrivere le emozioni ed i
sentimenti che ci legano, facendoci sentire un tutt’ uno e senza un
dentro ed un fuori. Amore per Anthony, che non conosco
ancora ma che sento far parte di me. Avrei voluto abbracciarlo in
questura ma non mi è stato permesso. Fatelo voi simbolicamente anche per
me ed il più in fretta possibile, mi è sembrato un po’ scosso e tanto
giovane. Amore, l’ultimo pensiero va ad Olol jackson: avrei voluto esserci per l’ ultimo saluto. In alto i cuori per un compagno.
un
abbraccio, andrea
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