dal Giornale di Sicilia di oggi
In Germania. Emiliano Puleo è
stato condannato ad un anno e mezzo. Il responsabile di Rifondazione comunista:
“Quali disordini? Li hanno bloccati in ostello”
Scontri al G20, libero
partinicese. È stato in carcere per tre mesi
Emiliano Puleo è libero. A conclusione del processo che si è concluso
nel primo pomeriggio di ieri al tribunale di Amburgo-Altona, in Germania,
l’attivista di sinistra partinicese di 30 anni è stato scarcerato dopo quasi
tre mesi di detenzione nel carcere di Billwerder perché accusato di essere tra
i facinorosi che hanno attaccato le forze di polizia e procurato disordini
durante il G20. Il giudice tedesco lo ha condannato a un anno e mezzo con la
condizionale: “Sono cadute le accuse più pesanti come quella di lesioni a
pubblico ufficiale – raccolta Giacomo Minore, esponente di spicco di
Rifondazione Comunista di Partinico rimasto a stretto contatto con la famiglia –
e ciò a dimostrazione delle accuse inconsistenti nei confronti di Emiliano”. Davanti
al giudice il giovane non ha patteggiato: “Ha rivendicato il fatto di essere
andato a manifestare pacificamente
aggiunge Minore -, ha rischiato molto ma ha dimostrato grande coraggio
nel portare avanti con orgoglio le sue idee.”.
I genitori Ottavio Puleo e Fina
Fontana, insieme a consiglieri comunali di Partinico e altri esponenti
di Rifondazione comunista della provincia palermitana hanno presenziato alla vigilia del processo ad un presidio di solidarietà davanti al tribunale. La difesa ha adottato una linea più soft, evitando che in primo grado il processo potesse prolungarsi: “Una strategia ben precisa – aggiunge Minore – che ha evitato ad Emiliano di dovere sostenere magari altre 3-4 udienze prima di arrivare alla sentenza, osa che lo avrebbe trattenuto in carcere ancora diversi mesi. Intanto sono state fatte cadere le accuse più pesanti, dopodiché si presenterà appello in modo da arrivare all’assoluzione”.
di Rifondazione comunista della provincia palermitana hanno presenziato alla vigilia del processo ad un presidio di solidarietà davanti al tribunale. La difesa ha adottato una linea più soft, evitando che in primo grado il processo potesse prolungarsi: “Una strategia ben precisa – aggiunge Minore – che ha evitato ad Emiliano di dovere sostenere magari altre 3-4 udienze prima di arrivare alla sentenza, osa che lo avrebbe trattenuto in carcere ancora diversi mesi. Intanto sono state fatte cadere le accuse più pesanti, dopodiché si presenterà appello in modo da arrivare all’assoluzione”.
Puleo si trovava in carcere ad
Amburgo dallo scorso 7 luglio per i disordini che si sono registrati nel corso
del G20. Secondo quanto è sempre stato riferito dagli attivisti di sinistra che
erano presenti alla manifestazione di protesta contro le potenze mondiali, “ Puleo
ed altri manifestanti in realtà sarebbero stati fermati dalla polizia non
durante le manifestazioni ma bensì mentre rientravano in ostello.
“C’è un accanimento nei confronti
di chi ha partecipato alle manifestazioni di Amburgo contro il G20, si ha la
sensazione che si stia cercando un capro espiatorio per coprire l’incapacità di
gestione dell’ordine pubblico durante una manifestazione così imponente. Le misure
cautelari inflitte, in particolare ai cinque cittadini italiani attualmente
ancora in carcere in Germania, e la scelta di non concedere misure alternative
alla detenzione in carcere risultano assolutamente sproporzionate rispetto ai
reati contestati”. È il messaggio che ieri il vice presidente della Commissione
Esteri e responsabile Esteri di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto ha
consegnato all’Ambasciatrice tedesca Susanne Wasum-Rainer durante un incontro
alla Camera dei Deputati.
Giornale di Sicilia
5/10/2017
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