L’aggressione del “negro” era un’invenzione del controllore
Che
si fa quando c’è un problema e non sai come risolverlo? Accusi qualche
“extracomunitario” e cerchi farla franca. Accade spesso, con ragazzini
che si sono persi soldi, cellulare o hanno fatto tardi, figli che hanno
sfasciato la macchina, ecc.
Questa
volta, ad inventarsi tutto, è stato il capotreno che mercoledì 19
luglio aveva denunciato di essere stato accoltellato da un uomo di
colore sul Regionale Trenord delle 7, da Piacenza a Milano Greco
Pirelli.
Lo
ha spiegato il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro. Il
caso è stato risolto in pochi giorni dalla polizia di Lodi che con la
Scientifica ha analizzato anche tutti i filmati delle telecamere delle
ferrovie. L’uomo è stato accusato di calunnia e simulazione di reato.
Il controllore lumbard
si era prodotto in una testimonianza a colori vivaci, parlando di “uno
straniero scuro di pelle, alto, magro, con le treccine ai capelli”. Un
bel rasta immaginario, che nessuno ha messo in dubbio – tantomeno
i giornalisti regionali e/o nazionali – ma che si è sciolto come neve
al sole nella ricerca di un pur piccolo riscontro.
- Contropiano
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