Tra fuochi e lacrimogeni i No Tav raggiungono il cantiere
Ieri sera nuova iniziativa di lotta all'interno del campeggio No Tav con la passeggiata notturna in Clarea.
In oltre trecento si è partiti dal presidio di Venaus con una
carovana di macchine per raggiungere Giaglione e da li ripartire in
direzione cantiere.
Ci si è divisi in diversi gruppi e mentre una parte è rimasta sul sentiero principale, altri hanno preso la via dei boschi salendo in alto per poi ridiscendere, altri ancora sono scesi più in basso guadando il Clarea per arrivare alle spalle del cantiere.
Da subito la polizia ha mostrato di non gradire la presenza dei No Tav, lanciando lacrimogeni per non far avvicinare al cancello di sbarramento e far desistere chi percorreva i sentieri tra i boschi. Il risultato da loro sperato non è stato minimamente raggiunto: in risposta alla loro arroganza ore di cori, battiture e fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo sopra il cantiere hanno regalato alla Clarea una nuova luce di Resistenza.
Mentre il fronteggiamento continuava, alcuni No Tav sono riusciti a raggiungere il cantiere, tagliarne le reti di protezione ed issare la bandiera del movimento, come monito a chi crede di poter continuare indisturbato l’opera di devastazione del territorio della valle.
Ieri sera si è dimostrato che nessuna pacificazione è alle porte e che i No Tav non si stancheranno mai di lottare per liberare la propria terra e conquistare la possibilità di un presente e futuro diversi.
Avanti No Tav!
Ci si è divisi in diversi gruppi e mentre una parte è rimasta sul sentiero principale, altri hanno preso la via dei boschi salendo in alto per poi ridiscendere, altri ancora sono scesi più in basso guadando il Clarea per arrivare alle spalle del cantiere.
Da subito la polizia ha mostrato di non gradire la presenza dei No Tav, lanciando lacrimogeni per non far avvicinare al cancello di sbarramento e far desistere chi percorreva i sentieri tra i boschi. Il risultato da loro sperato non è stato minimamente raggiunto: in risposta alla loro arroganza ore di cori, battiture e fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo sopra il cantiere hanno regalato alla Clarea una nuova luce di Resistenza.
Mentre il fronteggiamento continuava, alcuni No Tav sono riusciti a raggiungere il cantiere, tagliarne le reti di protezione ed issare la bandiera del movimento, come monito a chi crede di poter continuare indisturbato l’opera di devastazione del territorio della valle.
Ieri sera si è dimostrato che nessuna pacificazione è alle porte e che i No Tav non si stancheranno mai di lottare per liberare la propria terra e conquistare la possibilità di un presente e futuro diversi.
Avanti No Tav!
Nessun commento:
Posta un commento