Da Je sò pazzo
Il ricavato della serata servirà per coprire le spese processuali, il rimpatrio della salma, ed eventuali altre spese per la famiglia di Ibrahim.
Ibrahim Manneh aveva 24 anni, era nato in Costa d’Avorio, era cresciuto in Gambia e da anni viveva qui a Napoli. Ibrahim è morto nella notte tra il 9 e il 10 Luglio di malasanità e di razzismo. I suoi amici, i suoi familiari, i suoi compagni, non sanno ancora come sia stato possibile morire così. Eppure, ciò che ha ucciso Ibrahim non è frutto del caso: il semplice racconto delle sue ultime 24 ore di vita è esemplare dello stato attuale di questo Paese, del clima di odio e di indifferenza all’interno del quale vogliono gettarci, di un sistema ingiusto e spietato dove i diritti più elementari vengono negati.
In tanti, a cominciare dalla sua famiglia e dai suoi amici, hanno deciso di non voler fare finta di niente, ma di far emergere tutta la verità sulle ultime ore di vita di Ibrahim e che venga fatta giustizia perché quanto successo non accada più.
Questa serata è un momento per ricordare, ma anche per dare una risposta netta: in questa battaglia siamo tutti coinvolti e tutti dobbiamo dare un contributo per portarla avanti, per Ibrahim e perché quello che è accaduto non si ripeta.
Ringraziamo gli artisti, i tecnici e tutti coloro che si sono resi disponibili a titolo gratuito, a chi finora si è speso e chi si spenderà per questa campagna: chiediamo con forza che la storia di Ibra non venga dimenticata, che le Istituzioni preposte si preoccupino di fare emergere la dinamica in cui Ibrahim se n’è andato, le responsabilità, le mancanze. Non è un paese civile quello che accetta che razzismo e malasanità possano mietere vittime impunemente.
VERITA’ E GIUSTIZIA PER IBRAHIM!
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