Continua
la lotta dei lavoratori Kamila dello Slai cobas sc per la difesa del
posto di lavoro, contro il cambio appalto improvviso, 90 lavoratori
messi fuori dopo 10 anni di anzianità nel magazzino e dal 25 maggio
sospesi senza stipendio, perchè una delle due cooperative ha
lasciato da un giorno all'altro l'appalto. Mentre da quel giorno
è iniziata una vera e propria sostituzione con altri lavoratori non
sindacalizzati e con paghe più basse, che attraverso le cooperative
del consorzio Cisa vengono presi tra i disoccupati di lungo corso
disposto anche ad avere una paga dimezzata, o tra lavoratori spostati
da altri appalti facendo anche la doppia giornata lavorativa, per
svolgere il lavoro dei 90
sospesi. Lo scopo, come è emerso da dichiarazioni degli stessi responsabili aziendali, è far fuori una realtà, lo Slai cobas sc, che stava combattendo per condizioni migliori.
sospesi. Lo scopo, come è emerso da dichiarazioni degli stessi responsabili aziendali, è far fuori una realtà, lo Slai cobas sc, che stava combattendo per condizioni migliori.
Tutto
questo con l'avvallo dell'appaltante Kamila che continua così
a fornire le merci alla grande distribuzione, garantendo il servizio
al padrone delle merci e cliente di maggioranza del magazzino
di Brignano: il network Agorà (supermercati Tigros, Iperal, Poli,
etc.), che ogni giorno, a seconda delle vendite, impone il flusso
delle merci nel magazzino di Brignano, ossia quanti migliaia di colli
e in quanto tempo, devono essere movimentati dai lavoratori delle
cooperative.
Un
sistema di appalti e subappalti fondato all'aumento dei ritmi di
lavoro e lo sfruttamento dei facchini usa e getta, da cui traggono
profitti: cooperative, consorzi, grandi trasportatori, gestori delle
logistiche, padroni della distribuzione.
Una situazione inaccettabile e paradossale, legittimata dalla mancanza di garanzie del mantenimento del posto di lavoro in caso di cambio appalto, visto che nel contratto nazionale della logistica di cgil-cisl-uil l'art.42-42bis lascia mano libera alle cooperative che possono in qualsiasi momento abbandonare l'appalto e lasciare per strada i lavoratori, liberando anche il resto della catena della distribuzione logistica (consorzi-committenti-clienti) delle loro responsabilità di fronte a veri e prorpi licenziamenti collettivi mascherati quando il lavoro c'è e continua nel magazzino.
Lo slai cobas sc con i lavoratori ha deciso di riprendere la mobilitazione e nei giorni scorsi anche nella forma della tenda del lavoro, per denunciare il silenzio delle istituzioni (Prefettura), degli enti preposti al controllo sui luoghi di lavoro (ASL e DTL), dei media locali che non hanno mai voluto approfondire le condizioni dentro i magazzini logistici, quando ci sono tutti gli elementi per farlo, perchè sulle loro testate ci stanno in bella evidenza gli sponsor dei grandi marchi della distribuzione....
Ma
anche e principalmente del cliente Agorà che a precise
responsabilità su quanto sta avvenendo, visto che aprono nuovi
supermercati eliminando gli operai che con il loro lavoro decennale
hanno permesso la crescita del magazzino.
Una tenda per non lasciare in pace tutto questo sistema che prima ti spreme e ti rompe la schiena e poi ti butta via come una merce avariata
una tenda del lavoro, per cercare di unire tutti i 90 lavoratori alla lotta per la difesa del posto di lavoro, ma un lavoro dignitoso con i diritti, non a testa bassa come vorrebbero le cooperative.
una tenda per chiamare alla solidarietà gli altri lavoratori che lottano nello stesso settore della logistica e trasporti, se toccano uno, toccano tutti, perchè se passa in silenzio questo scempio siamo tutti più deboli.
Ma dobbiamo denunciare che questa solidarietà, unità dei lavoratori viene rotta anche da chi dovrebbe sostenerla. In particolare denunciamo l'Usb che si muove con la logica del 4° sindacato e che con il verbale dell'ultimo incontro segnano la loro distanza dalla lotta dei lavoratori e scelgono di fare un lavoro di fiancheggiatori delle cooperative e della loro criminalizzazione della lotta del sindacato avvallando la tesi del sabotaggio (vedi verbale e commento pubblicati nei giorni scorsi)
http://proletaricomunisti.blogspot.it/2017/07/pc-12-luglio-logistica-bergamo-usb-al.html
da
Radio Onda Urto
Notizia scritta il 19/07/17 alle 16:03. Ultimo aggiornamento:
19/07/17 alle: 16:03
LAVORO: 90 LICENZIAMENTI ALLA KAMILA DI BRIGNANO GERA D’ADDA PER UN CAMBIO “REPENTINO” D’APPALTO
Da
sabato il sindacato Slai
Cobas e
i lavoratori dei magazzini della logistica Kamila
di Brignano Gera
d’Adda, 90 dei quali licenziati a fine maggio con il trucco del
cambio d’appalto dopo 10 anni di lavoro,
hanno deciso di aprire fuori dai magazzini una “Tenda permanente
per il lavoro”.
Un
licenziamento “repentino”,
avvenuto nel totale silenzio di
istituzioni e stampa, effettuato per mezzo della sostituzione dei 90
lavoratori della Kamila con i nuovi lavoratori dell’azienda
appaltatrice.
La
rinuncia all’appalto è un atto unilaterale da parte dell’azienda
commettente che può essere effettuato in qualsiasi momento, “è di
fatto un licenziamento collettivo mascherato” come spiega ai nostri
microfoni Sergio Caprini. Il
cambio appalto inoltre, nel contratto collettivo nazionale della
logistica, non è sottoposto a regolamentazione, e quindi
utilizzabile, come in questo caso, per licenziare in tronco 90
lavoratori.
Ai
nostri microfoni, Sergio Caprini rappresentante Slai Cobas a
Bergamo. Ascolta
o Scarica.
http://www.radiondadurto.org/2017/07/19/lavoro-90-licenziamenti-alla-kamila-di-brignano-gera-dadda-per-un-cambio-repentino-dappalto/
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