domenica 23 luglio 2017

pc 23 luglio - Poste - ovunque condizioni di sfruttamento e precarietà inaccettabili dei postini e danni al servizio - la lotta a Torino

Torino, la rivolta dei postini: stop agli straordinari per un mese intero

Protesta contro tagli del personale e ricorso ai precari: "Niente sostituzioni, lettere ferme per una settimana"
..sciopero degli straordinari in tutti gli uffici postali della regione, fino al 19 agosto. Il motivo? "C'è un enorme carenza di personale e il modello organizzativo non funziona. La corrispondenza in alcune
zone del Piemonte arriva due volte a settimana o anche meno"
Ormai in 5mila comuni del Piemonte le lettere giungono a destinazione a giorni alterni. Il paradosso, è che se nei piccoli paesi montani la corrispondenza è poca e i problemi sono più limitati, nei centri più grandi della pianura le buche restano vuote molto a lungo:
Succede soprattutto nella cintura di Torino, a Moncalieri, La Loggia, Carignano, nel Pinerolese e nel Chivassese, solo per fare qualche esempio. Tra l'altro, non è detto che il postino recapiti tutta la corrispondenza, perché può essere che si concentri su raccomandate e atti giudiziari, che sono ritenuti più urgenti rispetto a tutto il resto. Il risultato è che si creano situazioni grottesche: "Alcuni mesi fa a Moncalieri, per un periodo, alcuni cittadini sono stati costretti a ritirarsi la posta da soli. In altri paesi le bollette arrivano già scadute", ? "Mancano almeno 70-80 postini solo tra Torino e provincia e l'organizzazione del lavoro è allo sbando", .. "uffici più piccoli sono spesso chiusi con motivazioni "tecniche" semplicemente perché non c'è nessuno per sostituire il collega in ferie, malato, oppure andato a una visita o a un corso".
A questo scenario si aggiunge il fenomeno dei contratti a termine: "Poste continua a snellire il personale attraverso esodi incentivati senza però stabilizzare alcun precario", "In Piemonte nel 2012 i lavoratori di questo tipo erano 60-70, ora siamo arrivati a oltre 500. Tutti sono diplomati con almeno 70 su 100, molti sono laureati e hanno famiglie da mantenere, ma a nessuno di loro viene data alcuna garanzia per il futuro".

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