Incontrerà i suoi omologhi “della stessa pasta” tra cui il collega algerino, paese che recentemente si è contraddistinto per la politica di espulsioni e chiusura delle frontiere così come anche saranno presenti gli omologhi da Austria, Malta e Francia, paesi in cui si attuano politiche simili contro i migranti.
Sarà presente anche il rappresentante libico (evidentemente il rappresentante del governo internazionalmente riconosciuto, uno dei 3 governi libici), paese in cui i migranti vengono torturati, reclusi e uccisi dagli aguzzini libici legati più o meno direttamente a uno dei 3 governi.
Sarà presente anche il rappresentante egiziano del regime del boia al Sisi che non ha bisogno di presentazioni con le mani ancora grondanti di sangue di tutti gli oppositori politici e del “nostro” giovane compagno Giulio Regeni.
La stessa Tunisia recentemente si è distinta per aver sgomberato all’alba senza preavviso il campo profughi di Chiucha perseguendo i migranti e i solidali internazionali.
Insomma il moderno fascista nostrano e in buona compagnia…
Torneremo successivamente, dopo la chiusura di questo vertice, nell’analisi già iniziata circa le politiche repressive sulle migrazioni della Fortezza Europa che, come abbiamo detto, sposta i propri confini sempre più a Sud.
Riportiamo la notizia apparsa su un’agenzia stampa borghese:
Immigrazione: Minniti a Tunisi per incontro ministeriale su rotta Mediterraneo centrale
Roma, 24 lug 08:48 - (Agenzia Nova) - Il ministro dell'Interno Marco Minniti si reca oggi in Tunisia per la seconda riunione ministeriale sulla rotta del Mediterraneo centrale. All'incontro prenderanno parte i ministri dell'Interno dell'Algeria, Austria, Ciad, Egitto, Francia, Germania, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Svizzera e Tunisia, con l'aggiunta dell'Estonia che detiene la presidenza di turno dell'Ue e il commissario europeo per la Migrazione e gli affari interni, Dimitris Avramopoulos. Le discussioni si concentreranno sui modi per rafforzare la cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo, così come tra la Libia e i suoi paesi vicini, nell'ottica di salvare vite in mare e nel deserto, arginare l'immigrazione irregolare, combattere i trafficanti di esseri umani, proteggere i diritti dei migranti e dei rifugiati, oltre che per potenziare la cooperazione nella gestione delle frontiere lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
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