Dopo Brexit il presidente della Repubblica segue i consigli del miliardario Soros che è convinto che è in particolare in Europa e nell’area euro che si concentreranno i problemi più acuti. «Le tensioni fra gli Stati membri hanno raggiunto il punto di rottura – scrive – non solo sui rifugiati, ma anche come risultato delle tensioni eccezionali fra Paesi debitori e creditori all’interna della zona euro».
"È
il momento dei contenuti" per generare "risposte comuni su
economia, immigrazione e sicurezza"
"Per
l'Europa è il momento di dimostrare responsabilità e l'Italia può
essere protagonista". Così il presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, in un'intervista a La Stampa e al Secolo XIX, in
cui commenta il voto sulla Brexit.
"È il momento di rispondere con i contenuti" per generare
"risposte comuni su economia, immigrazione e sicurezza", spiega il presidente sottolineando come l'Italia, nella fase di transizione, possa "portare stabilità, proiettare responsabilità" come ha già fatto "presentando il Migration Compact e le proposte del ministro Padoan, due documenti che hanno registrato convergenze ed apprezzamento".
Per
il presidente
della Repubblica
"l'Europa deve sapersi legittimare quotidianamente di fronte
alle attese della gente. Il rischio, dopo la crisi finanziaria
globale, è stato ed è quello di una Europa ripiegata sui problemi
della finanza e dei conti pubblici. Questione essenziale per porre in
comune risorse e fronteggiare effetti non desiderati della
globalizzazione ma l'Europa è, anzitutto, quella dei diritti, di una
strategia per la crescita e l'occupazione, della costruzione di un
sistema di welfare condiviso, della ripresa del cammino per una
effettiva Carta sociale continentale". Quindi, prosegue
Mattarella,
"l'esigenza è quella di far comprendere che l'Unione continua
con convinta determinazione il suo percorso di integrazione. A questo
scopo è importante rendere operativo il percorso conseguente alla
decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione. Si tratta, del
resto, di un atteggiamento di rispetto vicendevole e, anzitutto, nei
confronti del voto espresso dai britannici: sarebbe poco rispettoso
tergiversare sull'attuazione della decisione referendaria. Sarebbe,
inoltre, un errore tenere nell'incertezza, provocata da condizioni
anomale, la vita dell'Unione".
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