giovedì 30 giugno 2016

pc 30 giugno - Contratto metalmeccanici: mentre i padroni fanno quello che vogliono, i sindacati confederali vogliono “sbloccare” la trattativa riproponendo lo sciopero dello straordinario… Riportiamo la nostra posizione e il resoconto di una manifestazione a Palermo che la dice lunga sul modo di intendere la “lotta” di Landini e c.

Lottare per il contratto nazionale è giusto, ma proseguire questa lotta è inutile e sbagliato, è contribuire dal basso a un ennesimo contratto bidone - oggi la questione chiave è la riorganizzazione nelle fabbriche del sindacato di classe e la ricostruzione di un rapporto di forza favorevole

Giorno 15 giugno c'è stata a Palermo lo sciopero regionale dei metalmeccanici con intervento del segretario nazionale della fiom, Landini.
Il nostro intervento si è basato fondamentalmente sulla distribuzione del nostro materiale, dove era compreso anche l'opuscolo sulla critica alla "Carta dei diritti fondamentali del lavoratore" fatta dalla cgil. All'iniziativa ha partecipato anche una lavoratrice (ass. igenico personale), e questo ha fatto in modo, con il volantino e la locandina sulla loro situazione, che essa venisse raccontata in maniera diretta di chi la vive.
Alle 11.30 sono arrivati tutti gli operai in piazza e quello è stato il momento in cui noi abbiamo distribuito volantini e locandine, mentre un’altra lavoratrice proponeva il nostro opuscoletto sulla carta dei diritti. Quello che ho notato di più è che il volantino veniva preso anche spontaneamente dagli operai, ma la locandina era più d'impatto, perché anche se stavano camminando si fermavano per guardarla meglio e poi ci guardavano per capire chi eravamo. Qui molto brava è stata la nostra lavoratrice che si impegnava a spiegare la loro situazione, smascherando anche il movimento 5 stelle.
Arrivati tutti i lavoratori in piazza hanno iniziato ad appendere gli striscioni delle proprie sigle sindacali e il posto da cui venivano, solo in uno c'era scritto "Renzi + Crocetta = Gela <>”. Erano presenti in piazza: Rete degli studenti medi (centro sociale exkarcere), fiom metalmeccanici Ausonia Marsala, fiom Palermo, uilm Catania, fiom Messina, coop. rinascita picchettini indotto fincantieri, sempre indotto fincantieri uilm e uilm Blutec Termini Imerese.


Per quanto riguarda il nostro opuscolo, ovviamente molti operai non riuscivano ad accettarlo perché appartenenti alla fiom e quindi dicevano di aver letto tutto e che per loro andava bene la carta dei diritti (danno il sostegno cieco a ciò che produce la cgil), ma non tutti, perché invece altri un po’ più curiosi l'hanno preso per leggerlo e capirci meglio. Due lavoratrici invece che venivano da Catania hanno parlato con noi sulla questione dei disabili e soprattutto con la nostra lavoratrice, e dicevano che loro per fortuna non hanno mai votato il M5S che sta mostrando il suo vero volto.
Dopo ci sono stati gli interventi dal palco che sono stati del segretario regionale cisl, uno di un
operaio rsu uilm, una migrante lavoratrice cgil e poi di Landini. Il primo era più un intervento sul fatto che stanno lavorando per ricevere delle risposte dalle istituzioni e che il governo deve intervenire per far sì che questi contratti vengano fatti (in tutto questo arriva nel frattempo un uomo in bici con un megafono che gli grida in dialetto colorito "devi parlare di lavoro, non delle solite fesserie”), nel frattempo lui continuava a parlare, e diceva che era molto importante l'unione sindacale e che non bisogna fare differenze di sindacato, insieme avrebbero costruito un tavolo di discussione per avere delle risposte dal governo.
Poi ha parlato un operaio rsu uilm, dicendo che finora hanno fatto una lotta molto sindacale (intendendo incontri e tavoli di discussioni con le istituzioni), poi ha detto che se non fanno subito il contratto, allora si proseguirà su una strada di lotta, e faranno veramente casino, per far percepire che loro attueranno un metodo di lotta diverso e di incazzatura vera. Ha parlato anche la lavoratrice immigrata che ha detto che il lavoro spetta a tutti, anche agli immigrati che scappano da guerre e che bisogna finirla col dire che loro rubano il lavoro (nel frattempo c'è stato un operaio che ha gridato "dovete andare via", e la cosa veramente negativa è che l'hanno guardato gli altri operai senza dire una parola, e anche chi era sul palco, compreso Landini non ha detto niente in merito).

Dopo c'è stato l'intervento di Landini, che ha parlato del contratto nazionale e del pericolo che c'è di perderlo, perché federmeccanica vuole passarli tutti a contratti aziendali, e quindi gli operai avranno poi solo a che fare con il proprio datore di lavoro [Landini parla come i padroni, in termini scientifici i padroni il lavoro se lo prendono, non lo danno! – ndr], dicendo che questa posizione di federmeccanica deve cambiare e che cercheranno di costruire un tavolo di discussione. Poi ha parlato della legge Fornero che deve essere necessariamente riformata e che l'età pensionabile deve scendere. 
In tutto questo però Landini non propone soluzioni reali e azioni da fare, ma anzi dice che già il fatto di essere presenti in questi numeri [e i numeri in questo caso sono davvero pochi – ndr] come sciopero è una vittoria. Parla sempre di volere delle risposte dal governo per il contratto nuovo, ma automaticamente dice anche che il governo va contro di loro. Sappiamo bene che le azioni concrete di lotta Landini non le proporrà mai e poi mai e che quando si fanno sono gli operai stessi a muoversi in maniera spontanea; Landini parla solo ed esclusivamente di incontri con le istituzioni, quando di incontri ne ha fatti parecchi e la situazione dei metalmeccanici è sempre e solo peggiorata. Ma infatti Landini dice che la soluzione per gli operai è anche quella di convincere governo e imprenditori a reinvestire sull'industria italiana, così da dare una risposta alla crisi.
La nostra arma è stata quella di spiegare agli operai chi sono quelli come Landini che hanno creato una carta dei diritti del lavoratore ridicola e che va contro i lavoratori in realtà, quando ogni giorno sempre di più cercano di favorire i padroni togliendo quei diritti che la classe operaia si è conquistata in anni di dura lotta.

Saluti di lotta!

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