Giorno 15
giugno c'è stata a Palermo lo sciopero regionale dei metalmeccanici con
intervento del segretario nazionale della fiom, Landini.
Il nostro
intervento si è basato fondamentalmente sulla distribuzione del nostro
materiale, dove era compreso anche l'opuscolo sulla critica alla "Carta dei
diritti fondamentali del lavoratore" fatta dalla cgil. All'iniziativa ha
partecipato anche una lavoratrice (ass. igenico personale), e questo ha fatto
in modo, con il volantino e la locandina sulla loro situazione, che essa venisse raccontata in maniera diretta di chi la vive.
Alle 11.30
sono arrivati tutti gli operai in piazza e quello è stato il momento in cui noi
abbiamo distribuito volantini e locandine, mentre un’altra lavoratrice
proponeva il nostro opuscoletto sulla carta dei diritti. Quello che ho notato
di più è che il volantino veniva preso anche spontaneamente dagli operai, ma la
locandina era più d'impatto, perché anche se stavano camminando si fermavano
per guardarla meglio e poi ci guardavano per capire chi eravamo. Qui molto brava
è stata la nostra lavoratrice che si impegnava a spiegare la loro situazione,
smascherando anche il movimento 5 stelle.
Arrivati
tutti i lavoratori in piazza hanno iniziato ad appendere gli striscioni delle
proprie sigle sindacali e il posto da cui venivano, solo in uno c'era scritto
"Renzi + Crocetta = Gela <>”.
Erano presenti in piazza: Rete degli studenti medi (centro sociale exkarcere),
fiom metalmeccanici Ausonia Marsala, fiom Palermo, uilm Catania, fiom Messina,
coop. rinascita picchettini indotto fincantieri, sempre indotto fincantieri
uilm e uilm Blutec Termini Imerese.
Per quanto
riguarda il nostro opuscolo, ovviamente molti operai non riuscivano ad
accettarlo perché appartenenti alla fiom e quindi dicevano di aver letto tutto
e che per loro andava bene la carta dei diritti (danno il sostegno cieco a ciò
che produce la cgil), ma non tutti, perché invece altri un po’ più curiosi l'hanno
preso per leggerlo e capirci meglio. Due lavoratrici invece che venivano da
Catania hanno parlato con noi sulla questione dei disabili e soprattutto con la
nostra lavoratrice, e dicevano che loro per fortuna non hanno mai votato il M5S
che sta mostrando il suo vero volto.
Dopo ci sono
stati gli interventi dal palco che sono stati del segretario regionale cisl,
uno di un
operaio rsu uilm, una migrante lavoratrice cgil e poi di Landini. Il primo era più un intervento sul fatto che stanno lavorando per ricevere delle risposte dalle istituzioni e che il governo deve intervenire per far sì che questi contratti vengano fatti (in tutto questo arriva nel frattempo un uomo in bici con un megafono che gli grida in dialetto colorito "devi parlare di lavoro, non delle solite fesserie”), nel frattempo lui continuava a parlare, e diceva che era molto importante l'unione sindacale e che non bisogna fare differenze di sindacato, insieme avrebbero costruito un tavolo di discussione per avere delle risposte dal governo.
operaio rsu uilm, una migrante lavoratrice cgil e poi di Landini. Il primo era più un intervento sul fatto che stanno lavorando per ricevere delle risposte dalle istituzioni e che il governo deve intervenire per far sì che questi contratti vengano fatti (in tutto questo arriva nel frattempo un uomo in bici con un megafono che gli grida in dialetto colorito "devi parlare di lavoro, non delle solite fesserie”), nel frattempo lui continuava a parlare, e diceva che era molto importante l'unione sindacale e che non bisogna fare differenze di sindacato, insieme avrebbero costruito un tavolo di discussione per avere delle risposte dal governo.
Poi ha
parlato un operaio rsu uilm, dicendo che finora hanno fatto una lotta molto
sindacale (intendendo incontri e tavoli di discussioni con le istituzioni), poi
ha detto che se non fanno subito il contratto, allora si proseguirà su una
strada di lotta, e faranno veramente casino, per far percepire che loro
attueranno un metodo di lotta diverso e di incazzatura vera. Ha parlato anche
la lavoratrice immigrata che ha detto che il lavoro spetta a tutti, anche agli
immigrati che scappano da guerre e che bisogna finirla col dire che loro rubano
il lavoro (nel frattempo c'è stato un operaio che ha gridato "dovete
andare via", e la cosa veramente negativa è che l'hanno guardato gli altri
operai senza dire una parola, e anche chi era sul palco, compreso Landini non
ha detto niente in merito).
Dopo c'è
stato l'intervento di Landini, che ha parlato del contratto nazionale e del
pericolo che c'è di perderlo, perché federmeccanica vuole passarli tutti a
contratti aziendali, e quindi gli operai avranno poi solo a che fare con il
proprio datore di lavoro [Landini parla come i padroni, in termini scientifici
i padroni il lavoro se lo prendono, non lo danno! – ndr], dicendo che questa
posizione di federmeccanica deve cambiare e che cercheranno di costruire un
tavolo di discussione. Poi ha parlato della legge Fornero che deve essere
necessariamente riformata e che l'età pensionabile deve scendere.
In tutto
questo però Landini non propone soluzioni reali e azioni da fare, ma anzi dice
che già il fatto di essere presenti in questi numeri [e i numeri in questo caso
sono davvero pochi – ndr] come sciopero è una vittoria. Parla sempre di volere
delle risposte dal governo per il contratto nuovo, ma automaticamente dice
anche che il governo va contro di loro. Sappiamo bene che le azioni concrete di
lotta Landini non le proporrà mai e poi mai e che quando si fanno sono gli
operai stessi a muoversi in maniera spontanea; Landini parla solo ed
esclusivamente di incontri con le istituzioni, quando di incontri ne ha fatti
parecchi e la situazione dei metalmeccanici è sempre e solo peggiorata. Ma
infatti Landini dice che la soluzione per gli operai è anche quella di
convincere governo e imprenditori a reinvestire sull'industria italiana, così
da dare una risposta alla crisi.
La nostra
arma è stata quella di spiegare agli operai chi sono quelli come Landini che
hanno creato una carta dei diritti del lavoratore ridicola e che va contro i
lavoratori in realtà, quando ogni giorno sempre di più cercano di favorire i
padroni togliendo quei diritti che la classe operaia si è conquistata in anni di
dura lotta.
Saluti di
lotta!
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