Ed anche quest'anno è arrivato il trenta giugno;
oggi si ricorda la data in cui, nel 1960, si vide il risveglio della coscienza
democratica genovese, a cui fece seguito una serie di moti popolari in Italia,
culminati il sette luglio con la mattanza di cinque operai a Reggio Emilia, ad
opera delle ‘forze dell’ordine’: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio
Reverberi, Marino Serri, e Afro Tondelli.
Tutto comincia quando il ministro degli Affari
interni, il democristiano Fernando Tambroni, concede agli eredi del Partito
nazionale fascista – riciclatisi nel Movimento Sociale Italiano – di tenere il
proprio sesto congresso nella città di Genova, medaglia d’oro della guerra di
liberazione dal fascismo
italiano e da quello tedesco.
italiano e da quello tedesco.
La reazione degli antifascisti non si fa
attendere: l’onorevole Umberto Terracini – già presidente della Assemblea
Costituente – in un discorso del due giugno a Pannesi di Lumarzo, invita i
genovesi alla rivolta contro questa insolente provocazione verso la città che,
il 25 aprile 1945, costrinse il generale Günther Meinhold a firmare la resa
davanti al comandante partigiano Remo 'Giovanni' Scappini, senza attendere
l’arrivo degli “alleati”.
I fatti del trenta giugno costituiscono la
storia: i binari del tram che passava per piazza Raffaele De Ferrari saldati, la
comparsa dei “ragazzi della maglietta a strisce” – la nuova generazione di
Resistenti – i portuali con i loro ganci bene in vista, le ‘forze dell’ordine’
costrette a ripiegare nella vicina Prefettura di largo Eros Lanfranco, una
battaglia in campo aperto durata tutto il giorno: un grandissimo esempio di
antifascismo militante.
Sono passati ormai cinquantasei anni, ma come
sempre la parte migliore di Genova continua a festeggiare la memorabile
giornata: quest’anno lo fa con una festa dedicata al No al referendum sulla
deforma della Costituzione; ad indire questo pomeriggio, dalle 17:00 alle 19:00,
di “musica, canti, balli, focaccia e vino per tutti” è un cartello di forze
della ‘sinistra’ politica e sindacale.
Mentre leggo il volantino di lancio della
giornata, e sto per cadere in depressione – è possibile, mi domando, che non sia
previsto neanche un passaggio storico-politico – mi accorgo che l’evento creato
su una nota rete sociale precisa che “ci sarà una mostra
di fotografie che documentano quel 30 Giugno, ci sarà il partigiano (Giordano)
Bruschi che ci racconterà come è stata”: l’intervento del combattente per la
libertà noto con il nome di battaglia Giotto giustifica da solo la presenza in
piazza.
Genova, 30 giugno
2016
Stefano Ghio - Proletari
Comunisti
Alessandria/Genova
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