familiari è stata ammessa ai lavori congressuali, si è posta sotto il palco con i cartelli e le foto dei loro cari morti nel disastro ferroviario e due di loro hanno potuto fare un intervento, mentre al compagno ferroviere Riccardo Antonini (che pure è dirigente di quel sindacato e delegato nazionale al congresso CGIL a Maggio...) non è stata permessa la presenza ai lavori congressuali e nemmeno un intervento...
Il presidio assemblea fuori dal congresso, si è svolto regolarmente... senza nessuna "tensione", se non quella umana ed emotiva, di persone e di lavoratori di fronte all'ennesima strage di cittadini-e e di lavoratori, di chi comunque sta conducendo una dura lotta da anni per la verità, la giustizia, la dignità.
Perché oggi siamo qui
- Per informare chi non sa niente della strage ferroviaria del 29 giugno
2009 a
Viareggio. Strage che ha provocato 32 Vittime e numerosi feriti di cui alcuni
gravissimi. Parliamo di bambini, ragazze, donne e uomini, bruciati vivi o morti
dopo giorni e mesi di agonia. - Per mostrare questa realtà a quanti, pur sapendo, continuano a voltarsi dall’altra parte ed a quanti invitano il principale imputato al processo: l’Ad di Fsi, Mauro Moretti. A 5 anni dalla strage, il processo non è ancora entrato nel vivo delle pesanti accuse rivolte a lui, agli altri 32 imputati ed alle 9 società coinvolte.
Moretti ha fatto di tutto per non affrontare il processo, per truccarlo, per rinviarlo, per spostarlo, per sfuggire, per scaricare le responsabilità su altri imputati tra cui gli A.d. di Trenitalia ed Rfi. Dovrebbe vergognarsi fino all’ultimo giorno di vita per l’arroganza, le offese, i ricatti, le minacce, le provocazioni alle Vittime, ai familiari, a ferrovieri.
L’avv. di Moretti, D’Apote, sostiene anche che il suo cliente non si occupa né di treni, né di binari?! Di cosa avrebbe dovuto parlare questo pomeriggio il cavalier Moretti, in coerenza con la sua difesa di balocchi e … babbalocchi?
Ma viene invitato ad un Congresso dove si dovrebbe parlare, invece, anche di sicurezza, di salute, di condizioni di lavoro, di occupazione … Dal 2007 ad oggi, sui binari hanno perso la vita 43 lavoratori, l’ultimo un giovane manovratore di 34 anni, schiacciato dal treno di notte e solo, morto a poche decine di metri da qui, il 12 gennaio scorso. E le vittime delle ‘porte killer’, e i ragazzi travolti dai treni a causa della chiusura e dello smantellamento di stazioni, fermate, annunci, ausiliari, personale di servizio … cioè di “anticorpi” che, in qualche misura, garantivano quella sicurezza che oggi è venuta meno.
Moretti ha esercitato una politica di abbandono della sicurezza, ha devastato il trasporto regionale e pendolare, ha tagliato decine di migliaia di posti di lavoro, ha peggiorato le condizioni di lavoro dei ferrovieri ancora in servizio, ha sospeso e licenziato ferrovieri e delegati Rls/Rsu per la ‘colpa’ di essere impegnati sulla sicurezza o, addirittura, per essersi schierati con i familiari di Viareggio. Cosa altro deve combinare per essere dimesso?
Ed invece, dopo la strage del 29 giugno 2009, è stato rinominato Ad delle Fsi: a luglio 2010 dal governo Berlusconi, ad agosto 2013 dal governo Letta.
A Viareggio sono state raccolte 10.000 firme per le sue dimissioni, ma questa sovranità popolare è stata calpestata.
Ieri abbiamo ufficializzato per scritto la richiesta d’intervento di Daniela Rombi, presidente dell'Associazione dei familiari, e di un rappresentante dell’Assemblea 29 giugno.
Siamo qui fuori ad attendere che la richiesta sia accolta.
La nostra protesta, di familiari, lavoratori, cittadini, sindacalisti ..., vi ha “convinto” ad annullare la presenza di Moretti e del ministro Lupi per "evitare possibili tensioni". Ancora non avete capito che il vero problema è Moretti e non i familiari.
Dopo quello che abbiamo subìto dovremmo stare a casa a piangere … NO, rivendichiamo sicurezza, verità e giustizia. Voi dovreste stringervi attorno a noi, accogliere le nostre richieste, solidarizzare con noi, sostenerci, unirvi alla nostra lotta, anziché continuare a corteggiare Moretti & soci.
Non lo capite che essere impegnati e mobilitati vuol dire “servire” nel migliore modo possibile i nostri cari; vuol dire sentirci utili affinché non siano dimenticati e perché questa immane tragedia, che ha distrutto la nostra vita, non abbia a ripetersi mai più?
Per Moretti quel disastro ferroviario è stato uno “spiacevolissimo episodio”, per noi è stata la fine del mondo …
I nostri bambini, le nostre ragazze, i nostri cari, non hanno avuto il tempo di conoscere il mondo, è nostro compito farli conoscere al mondo. Con immenso dolore e con la dignità e la volontà di essere protagonisti di questa battaglia, vi invitiamo ad unirvi alla nostra lotta per un mondo migliore.
2 aprile 2014 - Associazione “Il mondo che vorrei”
- Assemblea 29 giugno
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