un compagno di proletari comunisti è in tunisia per un certo periodo per studio..
e ha realizzato questa intervista
Intervista a Mohamed Hallab membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione delle Famiglie dei Prigionieri e Scomparsi Saharawi.
e ha realizzato questa intervista
Intervista a Mohamed Hallab membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione delle Famiglie dei Prigionieri e Scomparsi Saharawi.
- In Italia si sa molto poco del popolo Saharawi, puoi parlarci brevemente della storia del tuo popolo?
M:
Innanzitutto non penso che in Italia molte persone non sappiano circa
il popolo Saharawi, in molte marce sono presenti italiani con i
propri figli e con bambini. Molti vengono da Roma e ci sono molte
organizzazioni che vengono dalla Toscana, ci sono anche delegazioni
del Polisario che vengono in Europa. I confini del Western Sahara
sono con il Marocco, l’Algeria, la Mauritania e l’Oceano
Atlantico. Il terrirorio si estende per 246.000 km2, è stata una
colonia spagnola dal 1884 fino al 26 Febbraio 1976 quando la Spagna
si è ritirata. Vi è stato un’accordo tra Spagna, Marocco e
Mauritania che prevedeva la spartizione del territorio tra Marocco e
Mauritania e che la maggior parte dei beni del Paese andassero alla
Spagna, e tuttora la Spagna gode di questo accordo. Dopo questo
accordo iniziò la guerra, il Polisario (Fronte
Popolare di Liberazione del Saguia el-Hamra e del Río de Oro n.d.t.)
contro il Marocco, quest’ultimo appoggiato da Francia, Israele e
USA. Dal 1981 il Marocco ha costruito muri di sabbia per fermare il
Polisario. Ancora oggi il Paese è diviso. Anche le famiglie sono
divise dal muro. L’Unione Africana e l’ONU hanno aiutato a
stilare una Road Map nel 1990 e hanno costituito un comitato per
organizzare un referendum per tutto il Paese ed è iniziata la
missione ONU nel nostro Paese: MINURSO. Dopo questo avvenimento la
Mauritania ha firmato un accordo e ha riconosciuto il Polisario e si
è quindi ritirata dalla parte di territorio che occupava, subito
dopo il Marocco ha occupato anch’essa, facendo questo il Marocco ha
violato l’accordo del 1979 con la Spagna e la Mauritania. Durante
la colonizzazione spagnola abbiamo registrato solo 1 persona
scomparsa e di cui non si è mai saputo più niente, invece dal 1975
ad oggi abbiamo registrato circa 526 persone scomparse di cui non
sappiamo che fine abbiano fatto. Durante la guerra il Marocco ha
utilizzato armi al fosforo bianco e il napalm, a quel tempo il popolo
Saharawi chiedeva l’autodeterminazione. Ci sono tutt’ora
manifestazioni pacifiche ogni giorno e ogni giorno i poliziotti
attaccano in maniera aggressiva, i giovani in particolare e ne
uccidono pure. Dall’ottobre 2010 per protestare contro tutto ciò
abbiamo fatto un campo di tende fuori dalla città di Gdeim Izik. La
polizia lo ha attaccato molto aggressivamente con armi da fuoco e
alcuni sono morti. Infine lo hanno bruciato, alcuni degli
organizzatori sono comparsi davanti al tribunale militari, hanno
avuto pene pesanti chi 15, chi 20 chi 25 anni di detenzione ecc.
Adesso il WS è diviso: la parte più grande è colonizzata dal
Marocco e la parte più piccola è governata dal Polisario,
quest’ultima sta provando a fare accordi con altre nazioni anche
con il Marocco e l’ONU per liberare definitivamente il resto del
Paese. Nel 2007 il Marocco ha accettato di poter concedere
l’autonomia, il Polisario ha fatto una controproposta: il popolo
deve decidere tramite un referendum i cui quesiti siano l’autonomia,
l’indipendenza, essere governati dal Marocco. Il Marocco non ha
accettato perchè già conosce il risultato, inoltre il nostro paese
ha diverse risorse: fosfati, petrolio e l’attività della pesca è
sviluppata. Il popolo spera che andrà meglio perchè sta andando
meglio, il Marocco sta perdendo alcuni alleati come gli USA perchè
sta agendo contro i diritti umani.
- Cosa pensi del Minurso e del noto referendum per l’indipendenza?
M:
il
Minurso esiste tuttora, normalmente loro dovrebbero tutelare il
popolo saharawi e organizzare un referendum ma fino ad ora niente di
tutto ciò. È l’unico “comitato” al mondo che non sta
proteggendo chi dovrebbe proteggere.
- Pensi che la soluzione politica stia dando i risultati sperati?
M:
Speriamo
che qualcuno trovi un soluzione pacifica ma adesso abbiamo perso
fiducia. Pensiamo che la guerra sia peggiore e speriamo che il
Minurso riesca ad evitare la guerra.
- Pensi che sia ancora attuale una ripresa della lotta armata?
M:
Dipende
dall’ONU, perchè stanno temporeggiando, ma se continuerà a non
succedere niente, saremo pronti a difenderci anche con le armi.
- Dopo la costruzione del muro, che tristemente ha anticipato una pratica di aggressione contro i popoli, vedi quello tra gli USA e il Messico e il noto muro in Palestina, qual è stato l’impatto sulla vita del popolo saharawi?
M:
Questo
muro è peggiore degli altri perchè divide uno stesso paese e le
stesse famiglie, ci sono 10 milioni di mine, se ti avvicini al muro
nel raggio di 5 Km puoi beccare una mina, c’è gente che non vede i
propri familiari da 10 anni. Il muro è lungo 2700 KM.
- Cosa pensi della proposta marocchina del 2007 chiamata “Royal advisory council for saharian affairs”?
M:
La
cosa più importante è decidere sul proprio futuro. Non vogliamo
essere governati dal Marocco perchè non c’è relazione tra la
nostra cultura e quella del Marocco e della Mauritania, e questo è
stato provato davanti la Corte Internazionale.
- Qual è il ruolo dell’Algeria? Pensi possa avere degli interessi che in qualche modo possano danneggiare la vostra causa in futuro?
M:
Nom
abbiamo informazioni circa il vero interesse dell’Algeria, ma in
Algeria abbiamo certi diritti e aiuta anche i palestinesi, è il
paese più corretto in tal senso di tutto il mondo arabo ed è
l’unico paese che vuole la pace e la stabilità nel Maghreb.
- Dagli anni ’90 il Polisario si è detto favorevole al i libero mercato. Non pensi cheaderire al sistema produttivo dominante e sponsorizzato dall’imperialismo possa danneggiare la vostra causa?
M:
il
Polisario è un fronte per conquistare l’indipendenza, è un fronte
che vuole discutere con ogni paese che vuole aiutare il Polisario per
raggiungere questo obiettivo. Il Polisario attualmente non è
interessato in queste cose ma in negoziati e infine l’indipendenza,
nient’altro.
- Avete contatti con altre lotte di liberazione nazionale? Es. Palestina, Irlanda, Tamil ecc. O con movimenti rivoluzionari come quello in India e nelle Filippine?
M:
Abbiamo
relazioni speciali con una fazione della resistenza palestinese il
Fronte Popolare di Liberazione della Palestina di Habash. Non abbiamo
idee chiare su tutti gli altri che hai nominato. Abbiamo relazioni
con Paesi dell’Africa, del Sud America (Venezuela, Cuba, Equador,
Brasile) e in Europa con delle organizzazioni. Il mondo è cambiato.
Ma apprezziamo tutti i movimenti di liberazione nazionale. La nostra
posizione è chiara sulla questione palestinese e sul mondo.
- Che aiuto possono dare gli anti-imperialisti italiani alla vostra causa?
M:
Abbiamo
la stessa visione su questo e ogni relazione è la benvenuta, anche
nelle zone liberate siete i benvenuti e questo è darci una mano.
- Vuoi aggiungere qualcosa?
M:
La
prossima grande iniziativa nel nostro territorio liberato sarà in
Aprile in occasione del festival del cinema dal 29/04 al 5/05 e siete
i benvenuti se volete venire e sapere di più. Basta che comprate il
biglietto aereo e il visto per l’Algeria e vedete con i vostri
occhi, chiedete alle persone che vivono nelle tende e anche al
governo ufficiale su tutto quello che c’è da sapere su questi
campi da 40 anni a questa parte. Molte persone vengono da tante parti
del mondo.
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