ENNESIMO ATTO DI TRACOTANZA
E' mercoledì ventisei marzo quando
avviene l'ennesimo atto vergognoso della Casta dei politicanti; la Camera dei
Deputati respinge la richiesta della Magistratura di poter procedere nei
confronti della ex sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri,
con delega al Turismo, del governo del Delinquente di Arcore - Michaela Vittoria
Brambilla - per i reati di peculato e abuso di ufficio, in relazione al
disinvolto uso di un elicottero dei carabinieri per raggiungere, dal luogo di
residenza, Piazzola sul Brenta e Rimini.
Trecentosessantatre deputati hanno votato secondo la regola della reiterazione dell'impunità per i parlamentari in carica, solo centodiciassette hanno deciso di rispettare il motto che si trova in tutte le aule giudiziarie: la legge è uguale per tutti; tutto questo in ragione del fatto che la Giunta per le autorizzazioni a procedere aveva in precedenza dato parere negativo al proseguimento del procedimento contro la titolare del dicastero turistico.
A loro volta, i membri della Giunta si sarebbero fatti forti della decisione della Procura della Repubblica di archiviare il caso; ma se così fosse, non ci sarebbe stato certamente bisogno di votare una cosa che era già decaduta.
Così non è stato, e si è dovuto arrivare ad una votazione per ribadire il principio dell'impunità dei parlamentari: pertanto si deve dedurre che al massimo i Magistrati devono aver richiesto al Giudice l'archiviazione, ma ciò non può essere ancora avvenuto.
Quindi è del tutto evidente che si tratta dell'ennesimo atto di prepotenza di una Casta ormai totalmente squalificata agli occhi dei proletari e della popolazione tutta: a prescindere dal fatto che il pm possa aver chiesto - per motivi che mi sfuggono - l'archiviazione dell'inchiesta, il comportamento dell'ex ministronza è censurabile sotto tutti i punti di vista.
Trecentosessantatre deputati hanno votato secondo la regola della reiterazione dell'impunità per i parlamentari in carica, solo centodiciassette hanno deciso di rispettare il motto che si trova in tutte le aule giudiziarie: la legge è uguale per tutti; tutto questo in ragione del fatto che la Giunta per le autorizzazioni a procedere aveva in precedenza dato parere negativo al proseguimento del procedimento contro la titolare del dicastero turistico.
A loro volta, i membri della Giunta si sarebbero fatti forti della decisione della Procura della Repubblica di archiviare il caso; ma se così fosse, non ci sarebbe stato certamente bisogno di votare una cosa che era già decaduta.
Così non è stato, e si è dovuto arrivare ad una votazione per ribadire il principio dell'impunità dei parlamentari: pertanto si deve dedurre che al massimo i Magistrati devono aver richiesto al Giudice l'archiviazione, ma ciò non può essere ancora avvenuto.
Quindi è del tutto evidente che si tratta dell'ennesimo atto di prepotenza di una Casta ormai totalmente squalificata agli occhi dei proletari e della popolazione tutta: a prescindere dal fatto che il pm possa aver chiesto - per motivi che mi sfuggono - l'archiviazione dell'inchiesta, il comportamento dell'ex ministronza è censurabile sotto tutti i punti di vista.
Genova, 31 marzo 2014
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com
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