domenica 14 aprile 2013

pc 14 aprile - Marines americani "invadono" la campagne palermitane con l'assenso del governo


Non bastava "l'occupazione" con le basi di guerra,  l'installazione forzata delle antenne/radar come il MUOS... ma adesso i marines americani scorrazzano nelle campagne dell'entroterra siciliano "per semplici esercitazioni" con il beneplacito del governo italiano/Ministero della difesa colluso e complice con le assassine politiche di guerra imperialista degli USA 


Come abbiamo gridato insieme alle migliaia di manifestanti al corteo No Muos del 30 Marzo scorso: LA SICILIA NON E' ZONA DELLA VOSTRA GUERRA IMPERIALISTA!
VIA LE BASI NATO DALLA NOSTRA TERRA! YANKEE GO HOME!

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I war games degli Usa a Palermo
elicotteri e marines nelle campagne

Atterraggi e sbarchi di militari armati e in divisa nelle campagne tra Corleone e Contessa Entellina, residenti terrorizzati. Ma sono esercitazioni. L'aeronautica: "Sono stati autorizzati da noi, chiediamo scusa alla popolazione"

di LORENZO TONDO Calano dal cielo nel cuore della notte. Saltano a terra, a decine, dai possenti elicotteri corazzati. Sono armati fino ai denti. Indossano tute mimetiche, caschi e occhiali a infrarossi. Giocano a fare la guerra. E trasformano Corleone in una giungla del Vietnam. Aumentano le segnalazioni di strane esercitazioni militari nelle campagne palermitane. Secondo quanto descritto e fotografato da alcuni testimoni (così come riportato da un servizio dell'Espresso online) commandos statunitensi di stanza nell'Isola avrebbero scelto la zona di Corleone come campo di addestramento per le forze speciali. Un allenamento settimanale che spaventerebbe a morte animali e contadini. Sono questi ultimi a raccontare nel dettaglio le strane operazioni in aree private. Un mezzadro, G. S., ha provato a comunicare con loro dopo il primo atterraggio: "Volevo sapere il perché della loro presenza  -  dice  -  ma non riuscivo a farmi capire. Non parlo l'inglese. Abbiamo scattato qualche foto. Ma da allora i militari evitano contatti con i civili. Ora se si accorgono di noi, tornano in volo e si spostano di qualche chilometro".
Il primo blitz risale alla fine di settembre. Nove giganteschi Black Hawk, i super elicotteri da combattimento dotati di mitragliatrici fiancate, utilizzati in Afghanistan e Iraq, sarebbero atterrati a pochi chilometri da Contessa Entellina, in provincia di Palermo. Lo squadrone sceso dai velivoli è il Combat Rescue, soldati scelti, ben addestrati, marines pronti a qualsiasi sfida, messi in campo per le missioni più complicate, 
come penetrare dietro le linee nemiche o portare in salvo i compagni feriti sul campo. Alcuni raccontano di strani strumenti di misura elettronici piazzati sul terreno. Dopo aver inscenato per qualche ora un salvataggio, i marines risalgono a bordo e spariscono.

GUARDA LE IMMAGINI / I marines a Corleone
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/04/13/foto/i_war_games_degli_usa_nelle_campagne_di_palermo-56564156/1/


Ma chi ha autorizzato i militari americani ad occupare i campi di grano corleonesi? Dalla base di Sigonella gli ufficiali allargano le braccia. "Il reparto in questione si trova in Sicilia  -  dicono -ma non prende ordini da noi. Quelle truppe sono controllate da Stoccarda". Cosa c'entra la Germania con i militari in Sicilia? Molto a quanto pare. È proprio dalla Kelley Barracks di Stoccarda, sede del Comando Africano degli Stati Uniti, che passano tutte le decisioni (e le autorizzazioni) per le operazioni e le esercitazioni militari che si svolgono in Africa. In questo senso, le truppe a stelle e strisce di stanza nell'Isola fungerebbero da testa di ponte per le attività americane nel continente nero. Raggiunto telefonicamente da Repubblica, il maggiore Rickardo Bodden, portavoce del comando americano a Stoccarda, prova a far luce sulle questione: "I recenti movimenti aerei militari nella zona  -  dice  -  sono stati effettuati dal 347° Air Expeditionary Group, attualmente ospitati a Trapani. Sono forze speciali addestrate per operazioni di salvataggio. Devono tenersi pronti per qualsiasi emergenza". 

Secondo la voce che circola negli uffici della Difesa, l'Aeg americano sarebbe approdato in Sicilia subito dopo l'uccisione a Bengasi dell'ambasciatore degli Stati Uniti Chris Stevens, vittima di un attentato di Al Qaeda lo scorso 12 settembre. Data che coinciderebbe con i primi avvistamenti delle esercitazioni americane tra Contessa Entellina e Corleone. 

Da Roma, il portavoce dell'aeronautica militare, colonnello Achille Cazzaniga, conferma la versione di Stoccarda e aggiunge: "Li abbiamo autorizzati noi. Ci scusiamo con i cittadini e le autorità locali per gli inconvenienti. In futuro, se dovessero ripetersi altre attività nella zona, ci preoccuperemo di aprire un dialogo con i sindaci delle località interessate". 

Già, perché secondo la legge italiana, l'atterraggio di una squadra di soldati stranieri in una zona abitata o in un terreno privato italiano dovrebbe essere accompagnato e coordinato da carabinieri e polizia e comunicato ai comuni interessati. Cosa che non è avvenuta. "Sarebbe stato opportuno avvisarci  -  dice il sindaco di Contessa Entellina, Gioachino Parrino  -  da mesi i miei cittadini cono preoccupati e spaventati. Se ci avessero informati, avremmo potuto spiegare alla gente che si trattava si semplici esercitazioni". Da Bruxelles il governatore della Sicilia Rosario Crocetta si è detto "preoccupato per i recenti avvenimenti che hanno coinvolto i militari americani". "Lunedì incontrerò il ministro della Difesa  -  ha aggiunto- e chiederò personalmente spiegazioni sulla vicenda". 
(13 aprile 2013)


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